Prosegue su più fronti il lavoro della Regione Toscana per prepararsi a gestire la ‘vera’ emergenza. Con il picco atteso per il 28 marzo infatti, i prossimi saranno presumibilmente giorni difficili anche per il sistema sanitario regionale. Oggi è stato annunciato che sono in fase di completamento le assunzioni straordinarie di personale sanitario. Si tratta di oltre 2.500 professionisti sanitari tra infermieri, OSS, medici, tecnici sanitari e di laboratorio, assistenti sanitari.
Oltre a rinforzare le fila del personale che sarà in prima linea nel gestire l’emergenza, si accelera sull’implementazione dei posti in terapia intensiva: è di stamani il sopralluogo di Rossi negli ospedali di Pisa e Lucca dove saranno allestiti rispettivamente 30 e 72 dei 280 nuovi posti letto annunciati nei giorni scorsi. L’obbiettivo dichiarato è quello di garantire a tutti le cure e l’assistenza adeguata. Infine si cerca di dare risposta anche alla crescente richiesta di mascherine e dispositivi di protezione.
La Regione sta completando le assunzioni di personale sanitario
È in fase di completamento, attraverso tutte le Aziende sanitarie ed Estar, il piano di assunzioni straordinarie annunciato due settimane fa per consentire una pronta risposta all’emergenza coronavirus. Il piano nel complesso prevede l’assunzione di oltre 2.500 professionisti sanitari tra infermieri, OSS, medici, tecnici sanitari e di laboratorio, assistenti sanitari.
I candidati devono rispondere entro 2 giorni ed essere operativi in una settimana
In particolare, per infermieri ed OSS, si punta a oltre 2.000 assunzioni complessive. Si è provveduto quindi a chiamare dalle graduatorie a tempo indeterminato già disponibili, (ciascuna ha circa 4.000 professionisti). Gli idonei meglio piazzati in graduatoria sono stati distribuiti tra tutte le Aziende in maniera uniforme. Secondo i fabbisogni di queste e le disponibilità all’assunzione nelle tre Aree Vaste comunicate in fase di domanda. Considerata l’emergenza, il candidato avrà un termine di risposta per l’accettazione dell’incarico di due giorni, con l’ingresso in servizio entro una settimana. In caso di rinuncia o non risposta i candidati rimangono comunque disponibili per le successive chiamate per l’assunzione, mantenendo la posizione in graduatoria.
I medici: si prevede di trovare 210 anestesisti e altrettanti medici specializzati
Per quanto riguarda i medici, per i quali da anni vi è carenza di disponibilità e le cui graduatorie concorsuali sono esaurite dalle Aziende nel giro di pochi giorni, si è provveduto a raccogliere tutte le domande inviate per la partecipazione ai concorsi Estar che per i prossimi due mesi, per legge, non potranno essere portati avanti. Le domande sono quindi state utilizzate per creare graduatorie a tempo determinato dalle quali chiamare, molto velocemente, i medici necessari, sia specializzati che specializzandi. Chiedendo anche a questi di entrare in servizio entro una settimana. In questo modo, attingendo ai 959 medici presenti nelle graduatorie sarà possibile cercare di trovare in pochi giorni i 210 anestesisti richiesti dalle Aziende. Oltre ad altrettanti medici specializzati in pneumologia (35), malattie infettive (20), medicina d’accettazione e d’urgenza (75), medicina interna (60) e cardiologia (20).
Sopralluoghi di Rossi alle future terapie intensive aggiuntive di Pisa e Lucca
Questa mattina, come spiegato da lui stesso tramite un post su Facebook, Enrico Rossi ha effettuato due sopralluoghi in due presidi ospedalieri dell’Asl nord-ovest. Il primo al vecchio pronto soccorso Santa Chiara di Pisa. Qui si stanno allestendo 30 nuovi posti letto di terapia intensiva. L’altro, alla Cittadella della Salute ‘Campo di Marte’ di Lucca dove, come ha spiegato Rossi, si sta lavorando a pieno ritmo per 72 nuovi posti letto Covid. Si tratta infatti di strutture che in queste ore stanno subendo trasformazioni per essere pronte ad accogliere posti letto di terapia intensiva per fronteggiare l’emergenza da Coronavirus.
Consegnate le mascherine a Careggi e Santa Maria Nuova
Prima dei sopralluoghi, Rossi aveva fatto tappa all’ospedale di Santa Maria Nuova e poi a quello di Careggi per consegnare 50.000 mascherine certificate CE, oltre 160,000 mascherine autoprodotte dalla Toscana con tessuto tnt e altre 16.680 Ffp2. «Pensiamo che questo numero sia sufficiente per garantire la sicurezza per diversi giorni – ha spiegato Rossi -. Ma la produzione delle nostre mascherine continuerà anche nei prossimi giorni, anzi aumenteranno le quantità. Vogliamo capire se nonostante questo mancheranno ancora mascherine, ma anche come viene fatta la distribuzione, per essere sicuri che avvenga in modo trasparente».
La distribuzione: le mascherine saranno ripartite alle diverse aziende
«L’assessore Saccardi – ha aggiunto Rossi – andrà di persona alla Asl Sud, un’altra persona andrà all”Azienda Nordovest. I dispositivi saranno consegnati con verbale ai Direttori generali, che poi li distribuiranno, sempre con verbale, ai responsabili dei diversi presidi. A loro volta questi effettueranno la distribuzione tra le diverse unità operative. La filiera sarà controllata perché non si tratta di un’operazione banale. Abbiamo circa 60.000 dipendenti diretti collocati in differenti situazioni e 12.000 posti letto negli ospedali».
Una risposta anche all’appello degli infermieri
«Conosco gli appelli dei medici per le ‘mascherine per tutti’ – ha aggiunto il presidente rispondendo alle domande dei cronisti – sono appelli giusti, ma è necessario confrontarsi con le possibilità produttive. La Toscana sta facendo più del possibile: oltre a reperire le mascherine presenti sul mercato, le abbiamo anche prodotte in proprio. Ho inoltre fatto un appello alle imprese che attualmente non lavorano, perché ci diano le loro mascherine Ffp2 e Ffp3, che adesso servono per le sale operatorie. In Toscana siamo 3.700.000 di persone, è chiaro che dobbiamo dare una priorità nella fornitura a chi svolge professioni sanitarie più a rischio».
Produzione dei presidi sanitari, Rossi: «è un problema di dimensione europea»
Rispondendo ai giornalisti Rossi ha toccato anche il tema delle terapie intensive e della produzione interna di presidi sanitari. «Lavoriamo per aumentare ulteriormente i posti in terapia intensiva – ha detto – ma stiamo aspettando una fornitura adeguata di ventilatori. Per il momento il sistema toscano delle terapie intensive sta funzionando, ma sto continuando a fare appelli a livello nazionale perché arrivino i ventilatori promessi».
«Quello della produzione dei presidi sanitari – ha aggiunto – è un problema di dimensione europea. Occorrerebbe poter ordinare all’industria di riconvertirsi nella produzione di macchinari sulla base delle necessità che abbiamo. Ma questo è un potere che va oltre le competenze del presidente della Regione. Posso solo appellarmi al Governo perché questi macchinari vengano prodotti. Inoltre il fatto che l’Europa e l’Italia debbano dipendere dalla Cina per la produzione di mascherine ci deve far pensare, anche per il futuro. Da tempo ripeto che dovremmo investire di più su politiche per l’industria, perché si produca anche in Italia. In Europa si producono le armi, ma allo stesso modo si dovrebbero produrre presidi sanitari, che in caso di emergenza diventano essenziali».