Carcere di Sollicciano, Opi Fi-Pt: “Una situazione complessa da tempo”

Nucci: “Sollecitiamo la massima tutela dei professionisti che operano nel carcere e delle persone che scontano una pena al suo interno”

Il carcere di Sollicciano torna di nuovo alla ribalta dei fatti di cronaca. Così, l’Ordine delle professioni infermieristiche di Firenze e Pistoia esprime la propria vicinanza ai colleghi e alle colleghe che lavorano all’interno del penitenziario fiorentino.

Protesta in carcere dopo la morte di un detenuto

L’ennesimo caso di suicidio nel carcere di Sollicciano ha acceso i riflettori su un luogo descritto da più addetti come “una polveriera” per le condizioni di vita dei reclusi a causa degli annosi problemi della struttura, tra cimici nelle celle e recentemente pure la mancanza di acqua che hanno portato anche a un esposto da parte di una cinquantina di detenuti.

Una situazione rispetto alla quale lo scorso 4 luglio, la morte per suicidio di un giovane detenuto, un ventenne tunisino, avrebbe fatto da detonatore per una protesta proseguita in serata nel carcere fiorentino di Solliciano.

Carcere di Sollicciano, urge cambiamento

«Auspichiamo la massima attenzione delle autorità competenti perché gestiscano con sensibilità la situazione che da tempo é estremamente complessa – spiega il presidente di Opi Firenze Pistoia, David Nucci -. Sollecitiamo la massima tutela dei professionisti che operano nel carcere e delle persone che scontano una pena al suo interno e che devono sempre essere trattate con equità, rispetto dell’umana dignità e attenzione alle esigenze sanitarie e psicologiche».

Una richiesta di attenzione e di cambiamento delle condizioni carcerarie condivisa e sollecita da tempo anche dagli operatori presenti all’interno della struttura.

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