Concorso infermieri Estar: il caso finisce in Regione

I consiglieri Pd hanno presentato una interrogazione

Test impossibili, domande controverse e ore attese sotto il sole. Era stato Opi Toscana a contestare il concorso Estar 39/2023/CON, che si è svolto ad Arezzo. Ben 3879 i partecipanti che hanno partecipato alla prova, ma già in diversi si sono rivolti agli avvocati.

Adesso a chiedere lumi sulla vicenda anche i consiglieri Pd Enrico Sostegni, presidente della commissione Sanità, e Marco Niccolai, responsabile del settore per la segreteria regionale del partito.

I due, infatti, hanno presentato una interrogazione al presidente Eugenio Giani. Il documento è stato firmato anche dagli altri componenti Pd della commissione Vincenzo Ceccarelli, Federica Fratoni, Donatella Spadi e Andrea Vannucci – per chiedere al presidente Giani “se non ritenga opportuno attivarsi nei confronti di ESTAR, ai fini di conoscere quali siano le cause che hanno prodotto le criticità concernenti le modalità di svolgimento del concorso pubblico in oggetto, oltreché per valutare, congiuntamente al medesimo Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale, gli eventuali accorgimenti da intraprendere per evitare il possibile ripetersi di tali problematiche”.

Le criticità a cui fanno riferimento i consiglieri Pd, ampiamente riportate dagli organi di informazione, riguardavano sia i contenuti delle prove che l’organizzazione dello svolgimento del concorso.

«Anche il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche interprovinciale Firenze Pistoia – ricordano Niccolai e Sostegni – ha presentato richiesta ufficiale nei confronti di ESTAR di poter prendere visione dei contenuti delle prove concorsuali, a seguito di svariate segnalazioni ricevute dai concorrenti: nello specifico, per quanto riguarda le prove scritte, viene contestata una mancanza di pertinenza degli argomenti trattati rispetto alle competenze infermieristiche da valutare e selezionare. Inoltre, sono state evidenziate problematiche relative all’organizzazione, sia in relazione all’alto numero di concorrenti concentrati in un unico giorno, seppur suddivisi in due turni, sia a causa delle alte temperature esterne che hanno provocato lievi malori ad alcuni partecipanti al concorso, così come segnalato dal presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo.

Crediamo che sia necessario chiarire le cause di tali criticità, soprattutto perché in futuro non abbiano a ripetersi. La figura dell’infermiere – concludono Niccolai e Sostegni – riveste importanza e centralità all’interno del sistema sanitario: occorre quindi dedicare all’organizzazione dello svolgimento delle prove concorsuali il massimo dell’impegno per garantire ai partecipanti condizioni adeguate».

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