In riferimento al diritto di replica richiesta da Nursing Up relativamente all’intervista ad Antonio Naddeo in merito al contratto sanità pubblicata in data 10 marzo 2025, pubblichiamo quanto segue. Le replica è stata richiesta “al fine di ristabilire una corretta informazione rispetto alla posizione assunta dal nostro sindacato nell’ambito della trattativa per il rinnovo del CCNL Sanità 2022-2024”
1. Nursing Up: sempre al tavolo delle trattative con l’obiettivo di un contratto rispettoso degli infermieri e delle professioni sanitarie ex Legge 43/2006
Nursing Up, in rappresentanza degli infermieri e delle professioni sanitarie ex Legge 43/2006, partecipa da sempre ai tavoli negoziali con senso di responsabilità e spirito costruttivo, con l’obiettivo chiaro di giungere alla sottoscrizione di un contratto che dia risposte concrete ai bisogni della categoria.
Sedersi al tavolo per trattare significa, per noi, lavorare con serietà per un accordo condiviso. Tuttavia, firmare un contratto può avvenire solo se il contenuto finale risponde in modo adeguato alle reali esigenze degli infermieri e delle professioni sanitarie ex Legge 43/2006, non per semplice logica di chiusura formale della trattativa.
2. La nostra posizione è stata sempre chiara, trasparente e coerente
Fin dall’inizio del confronto, Nursing Up ha esplicitato in modo trasparente e coerente le proprie richieste, dichiarando che non avrebbe potuto firmare un contratto che non contenesse risposte concrete per gli infermieri e le professioni sanitarie ex Legge 43/2006.
Pertanto, non corrisponde al vero l’idea che il nostro sindacato abbia mostrato aperture verso l’accordo per poi cambiare posizione.
Il nostro orientamento è stato chiaro, pubblico e sempre ribadito durante tutte le fasi della trattativa.
3. Proposte costruttive a tutela degli infermieri e delle professioni sanitarie ex Legge 43/2006
Le richieste avanzate da Nursing Up sono il frutto di un ascolto continuo e diretto degli infermieri e delle professioni sanitarie ex Legge 43/2006, e mirano a garantire dignità professionale, valorizzazione economica e migliori condizioni di lavoro, che riteniamo fondamentali anche per la qualità del nostro sistema sanitario.
Ecco i punti che, per noi, restano centrali:
Garantire la possibilità di concorrere per l’accesso all’area di elevata qualificazione a tutte le professioni sanitarie, inclusi coloro che sono in possesso di titoli equipollenti ai sensi di legge (come i diplomi regionali), al pari dei laureati triennali, riconoscendo pari dignità e pari valore alle competenze professionali maturate. A parità di qualifica e di inquadramento contrattuale , non si neghi la possibilità di concorrere.
Dare una specifica connotazione ed un tempo di almeno 2 ore settimanali, nell’ambito delle 36 ore previste per il servizio ordinario, per le attività dedicate alla formazione ECM, e prevedere ulteriori 24 ore annue per la formazione non ECM, aggiuntive rispetto agli altri operatori non sanitari, come strumento reale di qualità, aggiornamento professionale e sicurezza delle cure.
Prevedere l’esonero certo, dai turni notturni e di pronta disponibilità per i professionisti sanitari che abbiano superato i 60 anni che ne facciano richiesta, senza lasciare questa scelta alla discrezionalità delle aziende.
Ripensare l’introduzione contrattuale della figura dell’assistente infermiere, che invece si vuole realizzare senza un reale confronto negoziale e senza valutazioni d’impatto, mentre continua a mancare la figura dell’infermiere di famiglia, prevista da una legge dello Stato dal 2020, con risorse specifiche già stanziate. È inaccettabile che si trovi spazio per una figura priva di garanzie sulla qualità dell’assistenza, mentre l’infermiere di famiglia, previsto dalla legge e centrale per la sanità territoriale, venga ancora ignorato.
Lavorare sulle risorse disponibili, per garantire un reale riconoscimento economico ai professionisti sanita
4. Chiarezza sui dati economici: la realtà rispetto agli annunci
In merito ai dati economici citati da ARAN, è corretto precisare che gli importi di aumento diffusi (circa 175 euro) si riferiscono a cifre lorde, e che gli infermieri e le professioni sanitarie ex Legge 43/2006 percepirebbero incrementi netti significativamente inferiori.
Va anche chiarito, inoltre, che le cifre annunciate comprendono voci specifiche, come indennità di pronto soccorso e risorse destinate a livello aziendale, che nessuno può dire se e come saranno utilizzate, e dunque non rappresentano un aumento generalizzato.
5. Progressioni di carriera: la necessità di valorizzare tutti gli infermieri e le professioni sanitarie ex Legge 43/2006
Sulle progressioni di carriera, Nursing Up ritiene essenziale dare pari opportunità a tutti gli infermieri e le professioni sanitarie ex Legge 43/2006, di concorrere per l’accesso all’area elevata qualificazione, inclusi coloro che sono in possesso di titoli equipollenti riconosciuti.
Non è una concessione, ma un doveroso riconoscimento del valore e dell’esperienza di chi, già in possesso di diplomi regionali o DU Universitari riconosciuti equipollenti dalla legge, garantisce con dedizione il funzionamento del nostro sistema sanitario.
Chiediamo pertanto che su questo punto si apra un confronto serio e responsabile, nel rispetto della normativa vigente e della realtà dei servizi.
6. Nursing Up pronto a riaprire il confronto per un contratto all’altezza della professione
Confermiamo la nostra piena disponibilità a riprendere il dialogo in qualsiasi momento, a condizione che vi siano spazi concreti per discutere di un contratto che rispetti davvero le aspettative degli infermieri e delle professioni sanitarie ex Legge 43/2006.
Per noi il contratto non è una formalità, ma uno strumento reale per riconoscere e valorizzare le professioni sanitarie.
Siamo pronti a sederci al tavolo delle trattative, anche domani, ma su basi che offrano garanzie e risposte tangibili a chi ogni giorno è al servizio dei cittadini.
7. Conclusione: un contratto per costruire una sanità più forte e giusta
Per Nursing Up, un buon contratto deve essere prima di tutto uno strumento per dare valore al lavoro degli infermieri e delle professioni sanitarie ex Legge 43/2006.
Non possiamo accettare un contratto che non sia in grado di riconoscere la dignità professionale ed economica di chi è in prima linea ogni giorno per garantire il diritto alla salute dei cittadini.
Continueremo a lavorare per un contratto giusto e rispettoso, e restiamo disponibili a ogni confronto serio e finalizzato a questo obiettivo.
Per il Nursing Up Antonio De Palma, Presidente Nazionale