Al via in Toscana le convenzioni per l’attivazione degli alberghi sanitari. Serviranno, come ha affermato il presidente della Regione Enrico Rossi, a «garantire l’isolamento ed evitare il contagio intrafamiliare, e ad alleggerire il carico degli ospedali, garantendo un livello di cura intermedia per i malati di Coronavirus in sicurezza e in isolamento». Intanto con una nuova ordinanza la Regione ha disposto il test sierologico rapido per gli operatori sanitari che hanno avuto contatti con persone affette da Covid-19. Ma anche per i medici di famiglia, i pediatri e i medici di continuità.
Sul fronte dei contagi, il bollettino quotidiano parla di 254 nuovi casi giornalieri, leggermente meno dei 273 registrati ieri. A crescere a vista d’occhio è invece il numero dei tamponi effettuati in Toscana. Una conseguenza legata al maggior impegno in questa direzione (con più laboratori impegnati nel processare i tamponi) e alla politica di effettuare i test a tutti coloro che si presentano in ospedale. Nel frattempo la delegazione di medici, infermieri ed esperti cinesi è arrivata a Firenze per avviare la formazione del personale sanitario di tutte le aziende toscane.
La Toscana attiva gli alberghi sanitari: 300 posti letto
Prima in Italia a partire, la Regione Toscana ha iniziato a stipulare convenzioni per l’istituzione di “alberghi sanitari”, nei quali sarà garantita idonea sorveglianza infermieristica e medica per i pazienti Covid-19. Per ora sono già 14 le convenzioni stipulate per un totale di circa 300 posti letto. Come previsto dall’ordinanza firmata dal presidente Rossi, in raccordo con le Prefetture e tutti i Comuni, ogni Azienda USL sta predisponendo le convenzioni con alberghi e hotel.
Nella Asl Centro (Firenze, Prato, Pistoia) sono 6 le convenzioni firmate con altrettante strutture per un totale di circa 100 posti letto. Sono però più di 40 le strutture che hanno già offerto la propri disponibilità, un numero che porterebbe i posti letto a oltre 2000. Anche nell’Asl Sud Est sono 6 le convenzioni: due strutture a Grosseto, due a Siena e due ad Arezzo, per un totale di circa 100 posti. Quattro quelle sottoscritte o in corso di sottoscrizione nell’Asl Nord Ovest (Pisa, Livorno, Lucca e Massa) per un totale di 75 posti letto.
254 nuovi casi. In 24 ore fatti quasi 3100 tamponi
Sta crescendo in maniera esponenziale il numero dei tamponi effettuati in Toscana. Una conseguenza legata al maggior impegno in questa direzione (con più laboratori che si occupano di processare i tamponi) e alla politica di effettuare i test a tutti coloro che si presentano in ospedale (in modo da dividere i ricoveri nei reparti Covid e non Covid). Fatto sta che nelle ultime 24 ore ne sono stati fatti ben 3.084; più del doppio rispetto al dato di domenica (1335).
Attualmente i laboratori che effettuano le analisi sono 12: ai tre laboratori di Careggi, Pisa e Siena, in funzione dall’inizio di febbraio, negli ultimi giorni se ne sono aggiunti infatti altri 9. Sono l’Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica), i laboratori di Arezzo e Grosseto (Asl sud est), Livorno, Lucca e Massa (Asl nord ovest), Prato (Asl centro), Meyer. A questi si aggiunge un laboratorio privato.
Il numero dei casi positivi è poco più basso di quelli di ieri: oggi se ne registrano 254 (contro 273), per un totale di 3.226 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. Sedici, tre in più rispetto al dato di ieri, i decessi: sale quindi a 158 il totale delle vittime. Crescono i guariti: 27 sono finora le guarigioni virali (ieri erano 24), 68 quelle cliniche (ieri erano 30). I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 2.973. Ad oggi sono in totale 1.296 le persone ricoverate, di cui 259 in terapia intensiva. Sono invece 11.214 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana.
Coronavirus, ecco chi sarà sottoposto ai primi test sierologici
Sono quasi 6.200 i dipendenti di Asl, aziende ospedaliere e Ispro, venuti a contatto con persone affette da Covid-19, che saranno sottoposti da subito al test sierologico rapido. Se dal contatto sono passati almeno 7 giorni, il test per la ricerca degli anticorpi si accompagnerà contestualmente al tampone. Chi si sia assentato dal lavoro per sindromi simil-influenzali non diagnosticate, prima del rientro dovrà sottoporsi al test. In base al risultato, si deciderà o meno di effettuare anche il tampone. Lo stesso vale per i medici e gli infermieri del 118.
Quanto ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta, per loro i test rapidi saranno effettuati su un campione significativo, con un’ottica di screening. I positivi dovranno essere poi confermati con tampone. Nella prima fase i controlli riguarderanno 1600 professionisti. Test sierologici anche per i pazienti sintomatici ricoverati d’urgenza al pronto soccorso e sui pazienti che accedono all’ospedale per interventi chirurgici non rinviabili. In entrambi i casi saranno sottoposti anche a tampone.
Le microbiologie del servizio sanitario regionale e i laboratori di microbiologia attivati successivamente lavoreranno h24, sette giorni su sette, per analizzare i test specifici sul Covid-19.
Fissate le regole per la distribuzione e l’impiego dei vari tipi di mascherine
Le disposizioni sui test sono contenute in una nuova ordinanza del presidente Rossi che fissa anche le regole per la distribuzione e l’impiego dei vari tipi di mascherine. Le FFP3 andranno nei reparti di terapia intensiva, le FFP1, FFP2 e quelle marchiate CE nei reparti Covid, nei pronto soccorso e nei laboratori. Quelle in tessuto non tessuto di produzione toscana nei reparti no Covid; le Montrasio e Toscana2 per le aree a minor rischio.
Saccardi a Careggi con la delegazione cinese
«Oggi per affrontare l’emergenza Coronavirus abbiamo bisogno di competenza, strumenti e attrezzature. Gli esperti cinesi arrivati qui a Careggi, essendoci passati prima di noi, ci daranno una mano, raccontando la loro esperienza ai nostri sanitari. Hanno portato anche strumenti e mezzi, che ci aiuteranno a superare questa fase difficile». Così l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi ha accolto stamani a Careggi la delegazione di 14 tra medici, infermieri ed esperti sanitari della Regione di Fujian.
«Con me ci sono esperti di epidemologia, pneumologia, infettivologia, medicina tradizionale cinese; capo infermieri di malattie infettive e pneumologia – ha detto Guo Yansong, vicepresidente del Fujian Provincial Hospital -. Hanno tutti lavorato a contatto diretto con i pazienti Covid. C’è anche un esperto che viene da Pechino. Noi da questa esperienza ci siamo passati e ne siamo usciti. Nella Regione di Fujian c’è una popolazione di 39 milioni. Il primo caso di Covid si è verificato il 20 gennaio, il contagio è stato azzerato il 7 marzo. In totale abbiamo registrato 296 casi, e un solo deceduto».
Con l’assessore c’erano il console cinese a Firenze Wang Wengang, il direttore dell’Aou Careggi Rocco Damone, i responsabili delle medicine complementari e medicina cinese per la Toscana, Sonia Baccetti e Elio Rossi. Il gruppo è arrivato ieri a Malpensa resterà in Toscana fino al 30 marzo, per fare formazione in teleconferenza al personale sanitario di tutte le aziende toscane. Con loro, è arrivata he una donazione di materiale: 10 ventilatori invasivi, 20 ventilatori non invasivi, 20 monitor, 20.000 mascherine FFP2, 300.000 mascherine chirurgiche, 3.000 visiere, 3.000 tute di protezione.