Riduzione del numero minimo di docenti al corso di scienze infermieristiche: è polemica

Bonino, presidente Sipinf: «Minata la specificità dell’infermieristica e infermieristica pediatrica»

C’è sconcerto da parte della Sipinf (Società Italiana di Pediatria Infermieristica) per le nuove disposizioni che indicano di ridurre il numero minimo di docenti previsti per l’accreditamento del corso in Scienze Infermieristiche. Disposizioni contenute, nello specifico, nel D.M. 82/2020, riguardanti la decisione di andare in deroga a quanto previsto dal D.M. 7 gennaio 2019 in materia di docenti di riferimento dei corsi di studio universitari. Sipinf così spiega le ragioni del suo malcontento in una lettera indirizzata a Gaetano Manfredi ministro Miur, Roberto Speranza ministro della Salute, Barbara Mangiacavalli presidente Fnopi.

«Il percorso formativo post base dei professionisti infermieri – spiega nella lettera Marina Bonino, presidente della Sipinf e infermiera pediatrica – ha come obbiettivo quello di creare una figura con formazione culturale e professionale avanzata per intervenire, con elevate competenze, nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca negli ambiti pertinenti alle diverse professioni sanitarie, ricomprese nella classe “infermiere/ostetrica/o, infermiere pediatrico”. Sono quindi identificate nella formazione tre macro aree: organizzazione e management, ricerca e innovazione, formazione ed educazione. Il fine ultimo – spiega – è quello di creare nuovi professionisti riflessivi ossia con meta-competenze, in grado di riflettere durante l’azione ricercando una mediazione tra rigore (pensiero accademico) e pertinenza (situazione concreta). Professione medica e professione infermieristica sono realtà diverse, entrambe ordinistiche con pari dignità ma con percorsi formativi specifici non sovrapponibili tra loro – scrive Bonino -. Il lungo percorso di crescita professionale consente, oggi, di avere un gran numero di professionisti sanitari infermieri, già in possesso dei requisiti per ricoprire tale ruolo. Riteniamo pertanto – prosegue – che il decreto mini la specificità dell’infermieristica e dell’infermieristica pediatrica, in quanto è contestabile la scelta fatta, di inserire tra i docenti di riferimento due medici ospedalieri, a fronte della paritaria presenza nel corpo docenti di qualificati infermieri del Servizio Sanitario Nazionale. Auspichiamo – conclude – in una revisione immediata del decreto».

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