Nessuno escluso. La strategia messa in atto dalla Regione Toscana nella lotta al Covid-19 punta a offrire a tutti le cure e l’assistenza adeguata. «La situazione nella quale ci vogliamo trovare è che a nessuno, qualora il fenomeno dovesse diffondersi, vengano negate le cure. Che non ci si debba trovare in quella drammatica situazione per la quale una persona non viene curata in modo appropriato». Un messaggio chiaro quello lanciato oggi dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi durante il quotidiano aggiornamento sull’emergenza sanitaria in corso.
«Tutti hanno diritto, nel servizio sanitario nazionale, di essere curati bene e al meglio – ha aggiunto il governatore della Toscana -. Con questa dotazione pensiamo di metterci nella condizione di saper affrontare il picco, qualora ci sarà, di questa brutta infezione che ormai riguarda tutto il mondo». La ‘dotazione’ è rappresentata principalmente dai 280 nuovi posti letto di terapia intensiva recuperati nelle vecchie strutture di tutta la Toscana con i quali si prevede di riuscire a far fronte all’emergenza.
Rossi ha annunciato inoltre che partirà una vera e propria campagna di screening diffusa con 500mila test sierologici, in modo da individuare eventuali positivi asintomatici. La priorità sarà data ai 60 mila medici, infermieri e operatori sanitari toscani. «La sanità toscana si conferma come un vero e proprio patto per la salute, un patto collettivo e in questo momento ci sentiamo comunità più di sempre. Ci stiamo preparando, tutti noi insieme, a combattere al meglio possibile questo virus che ci preoccupa tanto», ha detto Rossi.
Il punto sulle mascherine e sui dispositivi di protezione
Rossi ha ringraziato gli imprenditori che hanno aiutato a produrre mascherine, camici, occhiali. «Siamo l’unica Regione che fa autoproduzione di questi strumenti – ha detto Rossi, facendo il punto sulla fornitura di mascherine-. Al netto di quelle portate dalla Protezione Civile Nazionale che molti operatori giudicano inadeguate ne oggi ne abbiamo distribuite 47 mila» che si aggiungono a quelle consegnate sabato e domenica. «Domani – ha proseguito -, ne saranno consegnate 20 mila a medici e pediatri, 50 mila agli ospedali, insieme a 5 mila tute per far sopralluoghi nei casi sospetti, 11 mila camici e 6 mila mascherine Ffp2. Entro venerdì, la Toscana riuscirà ad autoprodurre 100mila mascherine chirurgiche e per martedì della prossima settimana ben 150 mila».
Terapia intensiva, un piano da 16 milioni e 280 nuovi posti
Il governatore della Toscana ha ribadito anche l’impegno sul fronte della ricerca di nuovi posti letto di terapia intensiva: saranno approntati 280 nuovi posti recuperati nelle vecchie strutture per un costo complessivo di 16 milioni di euro. Sommati ai 447 esistenti, permettono di raggiungere un totale di 727 posti di terapia intensiva. «In Toscana – ha detto Rossi – abbiamo avuto un aumento del 30% delle terapie intensive, che sono passate da 347 a 447. Con il fermo dell’attività programmata negli ospedali, tolta l’emergenza e la attività tempo-dipendente come l’oncologia, possiamo renderne disponibili oltre 250 da riservare per il Coronavirus. Inoltre possiamo ricavarne più di 200 dalle 300 sale chirurgiche della Toscana. Ma non ci siamo fermati qui, soprattutto guardando quello che sta accadendo a Milano e in Lombardia. Abbiamo fatto un accordo con la sanità privata che ha messo a disposizione altri 15 posti letto di terapia intensiva. E poi in questi giorni abbiamo cercato di aprire nuovi posti per la terapia intensiva e ci siamo riusciti: il totale complessivo è di 280, ricavati negli ospedali dismessi o parzialmente dismessi oppure riflettendo su come i nuovi ospedali potessero convertire rapidamente alcuni reparti in posti di terapia intensiva».
La distribuzione dei nuovi posti sul territorio toscano
Ecco dove sono stati individuati i nuovi posti. Nella Asl Toscana Nord: 72 al vecchio ospedale di Lucca, 10/14 all’Ospedale di Carrara usato come poliambulatorio, 37 nel vecchio presidio dell’Ospedale di Massa. Inoltre l’Azienda ospedaliera di Pisa ne metterà a disposizione altri 22 nel vecchio pronto soccorso del Santa Chiara. Nella Asl Centro 44 i posti in totale: 12 all’Ospedale Santa Maria Nuova di Firenze, 6 a Bagno a Ripoli, 14 al Presidio Palagi (vecchio Iot), 6 al nuovo ospedale di Prato, 6 in quello di Pistoia. Nella Asl Sud sono 32: 8 a Grosseto e 24 ad Arezzo. A questi si aggiungono i 25 dell’Azienda ospedaliera di Siena ricavati accelerando gli investimenti sul pronto soccorso. Careggi, infine, trasformerà un intero padiglione dotandosi di 34 posti letto in più.
Posti letto per i toscani, «ma non ci chiudiamo nel Granducato»
«Ho parlato di questo piano con il capo della Protezione civile nazionale Borrelli, con il ministro Boccia e con il commissario Arcuri, un piano da 16 milioni, che è piaciuto a livello nazionale. Adesso speriamo che le nostre richieste di fornirci di ventilatori, di monitor siano accolte al più presto e che i posti siano quanto prima disponibili per la Toscana. I posti letto saranno per i toscani, secondo il principio di prossimità – ha aggiunto Rossi – ma non ci chiudiamo nel Granducato, siamo parte della Repubblica italiana e parte del servizio sanitario nazionale».
Tamponi: da 700 a 3500 al giorno
L’altro punto su cui è stato deciso di intervenire è la strategia per i tamponi. In ospedale sarà accentuata la separazione dei percorsi Covid e non Covid già stabilita; sul territorio si andrà in direzione dell’isolamento delle persone che risultassero positive. È stato inoltre stabilito di mettere a disposizione un’unità speciale ogni 30mila abitanti che, se allertata da medici di famiglia e pediatri, possa fare il tampone ai casi sospetti. Il problema dei tamponi riguarda anche la capacità di farli: ai 3 laboratori di microbiologia di Siena, Firenze e Pisa e ai 5 microlaboratori di Arezzo, Grosseto, Prato, Lucca, Livorno si è aggiunto quindi un laboratorio privato accreditato con cui la Regione ha stretto una convenzione. «Dai 700 tamponi al giorno che venivano fatti all’inizio dell’emergenza siamo passati ad un potenziale di 3500», ha chiarito Rossi.
Screening sierologico: al via una campagna diffusa
Il prossimo passo è il test sierologico. «Abbiamo deciso di effettuare una vera e propria campagna di screening diffusa su quanta più popolazione possibile – ha annunciato il presidente della Regione -. Si tratta del test sierologico, un esame del sangue che rivela la presenza di anticorpi indicativi del passaggio del virus. Si presta quindi particolarmente per coloro che sono asintomatici e ci aiuterà nel prendere le migliori decisioni su isolamento e guarigione. Abbiamo ordinato a più fornitori 500mila test: domani stesso dovremmo avere le prime risposte per queste forniture. È nostro interesse tutelare per primi medici, infermieri e operatori sanitari perché ci curano e perché se positivi possono diventare un veicolo di diffusione della malattia. Quindi effettueremo l’analisi sui 60mila dipendenti della sanità toscana e della sanità privata. Gli altri 400mila kit verranno distribuiti sul territorio e si inizierà uno screening di massa che sono certo ci darà risultati importanti».
I dati di oggi: 187 nuovi contagi e 1053 casi positivi totali
Sono 187 i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino. Torna quindi a salire il numero giornaliero delle persone positive al Coronavirus: ieri se ne erano registrati 85 in più rispetto a domenica. Salgono dunque a 1.053 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. Sette le guarigioni virali, i cosiddetti “negativizzati” (risultati negativi ai tamponi), e cinque le guarigioni cliniche (senza più sintomi). Sale a 17 il numero dei decessi, 3 in più rispetto al dato di ieri. Spetterà in ogni caso all’Istituto superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus: si tratta infatti di persone, da 65 a 100 anni, tutte affette da più patologie. I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 1.024. Per quanto riguarda i ricoveri, ad oggi sono in totale 472, di cui 143 in terapia intensiva. Dal monitoraggio giornaliero sono invece 8.980 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana, di cui 4.170 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl.