Educazione cinofila: il corso all’Ospedale di Ponte a Niccheri

L’evento formativo gratuito si è tenuto a gennaio e ha registrato il tutto esaurito

Capire come comportarsi in presenza di un cane e come educarlo. Questo il tema del corso di educazione cinofila che si è tenuto nei giorni scorsi all’Ospedale di Ponte a Niccheri. A ideare e presentare l’evento gratuito, dal titolo “Vi presento il cane”, è stata Serena Vannini, infermiera iscritta a Opi Firenze-Pistoia che lavora per l’Sma al centro di salute mentale e opera su tutto il territorio di Bagno a Ripoli. L’iniziativa si è svolta durante le ore serali, il 15, 22 e 29 gennaio e ha registrato il tutto esaurito nelle prenotazioni.

«L’ospedale non è solo un luogo di cura ma anche di educazione sanitaria – spiega Serena Vannini, da tredici anni diplomata come educatrice cinofila -. Per questo motivo l’evento è stato organizzato all’interno della struttura sanitaria. Sono aumentati negli ultimi tempi episodi in cui i cani mordono, anche bambini. La gestione in pronto soccorso o in modalità ricovero delle ferite dall’aggressione di un cane ha un costo per il sistema sanitario. Ecco che diventa importante insegnare buone pratiche per prevenire aggressioni dei cani».

Educazione cinofila: temi affrontati e buone pratiche

I temi affrontati sono stati diversi: dal sapere come il cane comunica a come educare il cane alle buone maniere con le buone maniere, da come diventare un proprietario responsabile del cane a come rispettare le buone pratiche per una civile convivenza anche con chi non ha amici a quattro zampe, fino alla comprensione del momento in cui il cane si sta arrabbiando o sta per mordere.

«In quest’ultimo caso, per esempio – prosegue -, è fondamentale muoversi lentamente, non correre, non guardarlo fisso ma alternare lo sguardo e sbadigliare perché questo gesto indica al cane che non si cerca la sfida. Inoltre, molti canili comunali o privati invogliano ad adottare cani, ma non tutte le persone li sanno gestire e da questa inesperienza spesso si generano mal gestioni fino a maltrattamenti o addirittura abbandoni. Per questo motivo, ho pensato che fosse importante in questo progetto far collaborare l’Azienda sanitaria di Firenze Centro con comune di Bagno a Ripoli e Società della Salute di Firenze Sud Est. È stato un progetto pilota, ci auguriamo – conclude – che possa essere presto replicato e promosso in altri Comuni».

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