Dopo l’incontro con il Presidente della Regione Enrico Rossi, sono arrivate le risposte ai quesiti che gli Ordini delle Professioni infermieristiche hanno sollevato. «Non tutte le questioni hanno ricevuto una risposta soddisfacente – commentano i Presidenti degli Opi toscani – ma intanto si è instaurato un dialogo che speriamo possa portare frutti anche nel prossimo futuro anche sui temi nei quali ancora non siamo in piena sintonia». Vediamo nel dettaglio quali sono le questioni sollevate e quali le risposte della giunta.
Mascherine ‘modello Toscana’ e caratteristiche per essere usate come dispositivi medici
La Regione Toscana ha risposto che fa valutare all’Università di Firenze il potere filtrante di tutte le mascherine prodotte, accettando solo quelle con capacità migliore rispetto allo standard relativo alla marcatura CE.
Gli OPI hanno chiesto se il test riguardi solo il materiale o la mascherina in condizione di uso, e la Regione ha spiegato che è stato testato il materiale con il confronto con altra mascherina di fornitore aggiudicatario di gara dal quale emerge una buona efficienza. A richiesta da parte degli OPI di avere una copia dei certificati di sicurezza e di qualità, dove vengono indicati come dispositivi medici, la Regione ha risposto che sono state fatte analisi morfologiche e capacità di filtraggio dall’Università di Firenze. Per quanto riguarda i numeri, la Regione pensa di poter rifornire a breve 100.000 mascherine “Modello Toscana” al giorno.
Dispositivi di protezione e mascherine Ffp2 e Ffp3
Dagli infermieri è stata avanzata la richiesta di tute, camici, occhiali protettivi e mascherine Ffp2 e Ffp3.
Secondo quanto affermato dalla Regione, le tute ed i camici saranno prodotti da imprese locali e arriveranno le prime forniture già in questi giorni, mentre ESTAR sta inviando 5.000 camici alle AASS. Anche stante la carenza a livello nazionale di mascherine Ffp2 e Ffp3, ne potranno distribuire ad oggi 14.500. La Regione sta inoltre verificando, oltre alla ricerca di fornitori disponibili, soluzioni alternative di pari efficacia.
Procedure e comportamenti da tenere in carenza o assenza di DPI
Gli OPI hanno manifestato la necessità di indicare procedure e comportamenti che debbano tenere gli operatori sanitari in carenza o assenza di DPI, chiedendo posizione chiara sull’argomento.
La Regione ha risposto che saranno condivise e diffuse a livello regionale le best practice adottate dalle Unità Sanitarie di Crisi delle Aziende, con il coordinamento della USC Regionale. Sono state inoltre richieste alla Regione direttive, verificando le Linee Guida, dove si indichino come devono tutelarsi gli operatori in tutti i settori, a partire dai checkpoint, alle tende pre-triage, nelle vicinanze dei pazienti con sintomatologia sospetta, e come devono essere assistiti e trattati i pazienti. La Regione su questo sta preparando delle indicazioni per l’utilizzo delle varie tipologie di mascherine.
Concorso Estar e gestione nel reclutamento del personale dalla graduatoria
Secondo gli Opi toscani il concorso Estar non è stato tra i migliori in termini di gestione e il reclutamento di personale sanitario dalla graduatoria è risultato confusionario. Alcuni infermieri riferiscono che non risulta esser stato seguito un ordine della graduatoria, altri di aver ricevuto un contratto e subito dopo una telefonata che li avvertiva dell’errore. In 7 giorni devono entrare nel SSR senza dare preavviso alle aziende rimettendoci anche del proprio.
La risposta della Regione sulle modalità di chiamata: i primi 1333 infermieri in graduatoria(considerando in tale numero anche i titolari di riserve di legge per l’assunzione), corrispondenti al numero di posti programmati per l’immediata assunzione, sono stati suddivisi tra le Asl in maniera proporzionale ai posti richiesti da ciascuna Azienda. Questo rispettando le opzioni di Area Vasta indicate da ciascuno al momento della domanda di partecipazione e simulando il processo che sarebbe avvenuto, su di un arco di tempo di alcuni mesi, in condizioni normali (gli idonei in graduatoria sarebbero stati chiamati “a pacchetti” in funzione dei fabbisogni di assunzione comunicati dalle Aziende).
Considerata la necessità di procedere con urgenza, e tenuto conto di una percentuale di rinunce che storicamente si attesta attorno al 50%, è stato inoltre “preallertato” un pari numero di idonei, posizionati successivamente in graduatoria, chiedendo la disponibilità ad essere assegnati ad una delle Aziende in caso di rinunce nel primo gruppo di idonei. Anche questi ultimi sono stati suddivisi tra le Aziende con gli stessi criteri.
Sempre per velocizzare il processo di assunzione, fornendo agli interessati tutte le informazioni relative all’effettiva sede di lavoro all’interno dell’Azienda, i due gruppidi candidati sono stati contattati dall’Azienda di “assegnazione”per accoglierne la definitiva accettazione o rinuncia dell’incarico e attivare immediatamente, nel caso, la procedura di assunzione.
Questo è ovviamente avvenuto con tempi diversi a seconda delle Aziende, ma comunque concentrati in pochi giorni (il processo è iniziato otto giorni fa), con il monitoraggio di una cabina di regia formata da tutti i dipartimenti risorse umane e i dipartimenti infermieristici delle Aziende e coordinata da Estar, che ha garantito la riallocazione dei candidati appartenenti al primo gruppo in caso di rinuncia all’incarico offerto con però indicazione di disponibilità ad assumere un incarico presso un’altra Azienda, sempre nel rispetto delle Aree Vaste indicate in sede di domanda. Questo ha consentito, tra l’altro, di ridurre il tasso di rinunce, permettendo rispetto alla procedura ordinaria una maggiore flessibilità verso i desiderata, in termini di sede, degli infermieri contattati, consentendo di poter già avviare all’assunzione questa settimana circa 800 professionisti.
Definite le situazioni per il primo gruppo di idonei, lo stesso percorso viene seguito per il secondo gruppo per i circa 500 posti ancora da assegnare per effetto delle rinunce. Avendo anticipato le richieste di disponibilità, si programma di completare anche questo percorso nella prossima settimana, riuscendo ad assumere a tempo indeterminato circa 1.400 infermieri(per effetto di un incremento dei fabbisogni legato alla stabilizzazione di personale già presente in azienda con contratti flessibili ed inserito in graduatoria) in tre settimane.
Analogo percorso è stato attivato anche per 600 OSS, portando così a 2.000 il numero di unità di personale assunto in tre settimane. A ulteriore tutela degli idonei in graduatoria, considerati i ristretti tempi di immissione in servizio, è stato espressamente chiarito nella lettera di convocazione che la rinuncia non comporta esclusione dalla graduatoria, consentendo così a tutti di poter essere comunque assunto a seguito delle future chiamate “ordinarie”.
La questione degli infermieri senza alloggio
Gli OPI hanno sollevato il problema logistico del personale che è stato o che verrà assunto nei prossimi giorni e che sta riscontrando un problema legato all’alloggio per la chiusura di diverse strutture ricettive, chiedendo un supporto in tal senso.
La Regione Toscana, è stata la risposta, sta mettendo a disposizione di tutte le Aziende Sanitarie una convenzione quadro con strutture ricettive su tutto il territorio per consentire un adeguato alloggio a chi proviene da altre regioni.
Carenza di personale infermieristico in servizi come Rsa, Carceri, servizi territoriali
Purtroppo la garanzia qualitativa e quantitativa di questi servizi di privati convenzionati, presenti nella carta dei servizi, sono messi duramente alla prova rispetto alla difficoltà di reperire risorse sul territorio disponibili a causa delle assunzioni massive di ESTAR.
Su questa problematica la Regione ha dato indicazione a tutte le Aziende Sanitarie di differire di 15/30 gg l’inserimento in servizio di chi sta già operando in strutture private o cooperative per consentire le sostituzioni. A tal fine, sempre tramite le Aziende Sanitarie territoriali, verranno messi a disposizione i riferimenti degli infermieri iscritti al concorso ma non in graduatoria per l’eventuale offerta di contratti di lavoro che rendano rapidamente possibili tali sostituzioni.