Qualità e sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale
Sviluppare politiche appropriate investendo in capitale umano, organizzativo e tecnologico e innovare il sistema dei concorsi pubblici e di utilizzo delle graduatorie. Sono chiare le proposte che l’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia sottopone alla nuova Giunta Regionale della Toscana. L’obbiettivo è migliorare le prestazioni del Sistema Sanitario e Socio Sanitario regionale, rendendosi disponibile a collaborare ai vari livelli di programmazione, di attuazione e verifica dei processi.
Per quanto riguarda la necessità d’investire in capitale umano, l’Ordine degli infermieri sottolinea l’esigenza di istituire un sistema di codifica standard del personale sanitario e socio sanitario (quanti, come e chi) e un sistema di ricertificazione delle competenze professionali. Tra le richieste anche quella di definire il sistema di indicatori per la parte stipendio variabile, valorizzando la professionalità e gli esiti professionali oltre a istituireLEA e codici di attività per le professioni infermieristiche.
Inoltre, promuovere e sostenere l’istituzione di Scuole di Specializzazione con relativi repertori regionali degli infermieri specialisti, procedendo anche a una revisione della rete e dei ruoli della formazione universitaria, regionale ed aziendale, puntando alla appropriatezza e qualità per ciascun profilo e per il lavoro interdisciplinare. Istituire poi la Scuola Regionale “Management area sanitaria e socio sanitaria” per formare la dirigenza in prospettiva evolutiva delle organizzazioni e dei processi di governance. Infine, istituire l’Osservatorio regionale per la Sicurezza dei Professionisti.
Investire in capitale organizzativo e tecnologico significa invece innovare i modelli organizzativi per gli scenari operativi di sanità diffusa (domicilio, luoghi di studio e lavoro, servizi territoriali, strutture comunitarie sanitarie e socio sanitarie e ospedali) con forte attenzione alle comunità nel contesto geografico. Occorre inoltre procedere con una revisione: dei modelli in area socio-sanitaria (con particolare attenzione alle Rsa e Rsd ponendole nelle reti gestionali, cliniche e assistenziali); del modello di cure primarie pensando alle equipe multiprofessionali domiciliari e comunitarie; del modello organizzativo di Emergenza Territoriale con previsione di una struttura regionale di programmazione, sviluppo e controllo. Sono invece da istituire strutture comunitarie per cure inter- medie ma anche reti “leggere” in ogni piccola comunità (es. case alloggio) per persone parzialmente autosufficienti, evitando l’istituzionalizzazione. Inoltre Opi Firenze-Pistoia propone di istituire un servizio regionale di “Governance e tecnologie in area sanitaria e socio sanitaria” per sviluppare una nuova cultura, nuove tecnologie, aderire a ricerche, aderire a progetti finanziati con FSE. E infine, un Sistema integrato con magistratura e forze dell’ordine per implementare le organizzazioni in sicurezza.
L’ultima richiesta riguarda la necessità di innovare il sistema concorsi pubblici e di utilizzazione delle graduatorie. «Gli infermieri di Opi Firenze-Pistoia chiedono, attraverso questi due macrotemi, di essere attori partecipi nel sostegno delle cure e dell’assistenza ai cittadini ed alle famiglie in ogni luogo di vita e di lavoro – spiegano dall’Ordine -. In modo tale da rendere la Regione Toscana un laboratorio di pensiero di buone prassi organizzative che garantiscano sicurezza e qualità delle cure e di assistenza e porre i professionisti sia che lavorino nel pubblico che nel privato, di operare in un clima che consenta loro di esprimere il loro va- lore professionale con responsabilità e dignità».
[Fonte: La Nazione]