Offrire ai giovani che scelgono la professione infermieristica adeguate prospettive partendo dalla propria esperienza personale. Daniela Barletta, infermiera nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Empoli, è membro del gruppo politiche Giovanili di Opi di Firenze e Pistoia.
«Si tratta di un organismo nato da poco – spiega – in cui ognuno porta la propria esperienza, quella vissuta ogni giorno nella nostra professione con l’obiettivo finale di comprendere cosa succede ai giovani dopo la laurea in scienze infermieristiche, dove vanno, che tipo di concorsi sono a loro destinati. Un quadro ancora molto confuso, senza certezze. Per questo vogliamo fare un sondaggio, attingendo anche a dati dell’Ars, per comprendere le aspettative future di questa professione» Il gruppo, dopo una prima riunione il 7 dicembre, si riunirà a gennaio.
Per parte sua Daniela Barletta, svolge ogni giorno il suo ruolo di infermiera in un reparto delicato, dove transitano malati oncologici, o affetti da malattie neurodegenerative, anziani e giovani. Una varietà di pazienti per cui «bisogna far fronte a più cose contemporaneamente e spesso interagendo con più figure professionali come il fisioterapista, il nutrizionista e lo psicologo. Soprattutto per i malati oncologici fondamentale è l’impatto emotivo della diagnosi. Per questo è fondamentale il supporto psicologico».
Un ruolo, quello svolto oggi da Barletta che, tuttavia, non rispecchia a pieno il suo percorso di studi: «Ho più formazione rispetto al ruolo che svolgo. Ho conseguito un master per diventare infermiere coordinatore, ma come succede a tanti svolgo una mansione di livello inferiore: mi piacerebbe che l’Ordine, insieme alla politica e alle altre istituzioni, riuscisse a incidere sempre più nella tutela dei diritti di chi ha investito nella propria formazione. Un impegno importante a maggior ragione verso i giovani, che devono ancora costruire la loro carriera».