“Un importante risultato che grazie all’impegno di tutti gli operatori ha consentito di superare il momento più critico dell’epidemia con ampi margini di sicurezza garantendo costantemente la necessaria disponibilità di risorse assistenziali” Cosi Rocco Damone direttore generale di Careggi, commenta la riorganizzazione dell’Azienda a conclusione della prima fase dell’emergenza Covid. Restano attive una delle quattro strutture intensive e uno dei quattro reparti ordinari, oltre alle Malattie infettive, già a pieno regime a partire da marzo. La disponibilità complessiva di posti letto intensivi passa da 44 a 16.
Damone: “resta uno straordinario patrimonio di esperienza umana e professionale”
“Oggi resta uno straordinario patrimonio di esperienza umana e professionale – prosegue Damone -. Oltre ad attrezzature e risorse tecnologiche impiegate in un modello organizzativo affinato progressivamente nel corso dell’epidemia. Ad oggi la più importante garanzia per il futuro della salute dei cittadini. Garanzia che trova la sua concreta espressione nell’attivazione, all’interno di Careggi, di un padiglione dedicato e riservato al Covid-19, a disposizione in caso di necessità”.
Da fine febbraio ad oggi sono 467 i pazienti Covid ricoverati a Careggi
“In poche settimane – ricorda Lucia Turco direttore sanitario di Careggi – tutta l’organizzazione dell’ospedale è stata velocemente rivoluzionata. Gli operatori hanno sempre dato il massimo, con uno sforzo congiunto e condiviso con tutti i Dipartimenti. Ma questo impegno rimane ancora oggi costante con l’allerta di tutto l’Ospedale sempre pronto a riattivarsi nel caso di ripresa del contagio. Attualmente Careggi ospita circa 40 pazienti Covid; 467 i ricoverati da fine febbraio ad oggi, con un’età media di 68 anni. Complessivamente sono stati dimessi in buone condizioni, compatibilmente con la gravità dell’infezione, 325 pazienti”.
Il picco massimo è stato di 163 casi a fine marzo
Il picco massimo di ricoveri Covid si è registrato a fine marzo con 163 casi e il primo aprile si è raggiunto il numero massimo di 40 pazienti Covid nelle terapie intensive. Quattro i reparti dedicati al Covid nel periodo di massima necessità, oltre alle malttie infettive, per un totale di 170 letti ordinari oltre ai 44 di terpia intensiva. “Tutti gli operatori – conclude Turco – hanno partecipato con grande disponibilità, cambiando quando necessario turni e sede di lavoro a seconda delle competenze e delle necessità emergenti”.
Il Laboratorio ha eseguito, oltre alle analisi ordinarie, 28.000 tamponi e 12.000 test sierologici
A partire da marzo sono in corso le assunzione di 45 medici, 153 infermieri, 124 operatori socio sanitari, 16 tecnici di radiologia, 14 tecnici di laboratorio, 14 fisioterapisti, un biologo e un farmacista. Il Laboratorio di Careggi ha eseguito, oltre alle analisi ordinarie, 28.000 tamponi e 12.000 test sierologici, la Farmacia ha rifornito i reparti con oltre 1milione e 200mila dispositivi di protezione, fra questi oltre 633.000 mascherine. Acquistate in urgenza tecnologie sanitarie, kit diagnostici e dispositivi di protezione per oltre 2milioni e mezzo di euro. Si tratta del totale delle donazioni ricevute da istituzioni, imprenditori e cittadini, anche attraverso la Fondazione Careggi Onlus.
Su Careggi approvati 29 studi clinici, 23 osservazionali e 6 interventistici
“Per Careggi – conclude Damone – il Comitato Etico della Regione Toscana, ha approvato in urgenza 29 studi clinici, 23 osservazionali e 6 interventistici. Molti degli studi hanno coinvolto più unità dell’Ospedale tra quelle direttamente impegnate nell’assistenza ai pazienti affetti da Covid. Il Comitato ha inoltre valutato 32 richieste di uso compassionevole di farmaci per pazienti affetti da Coronavirus. Tutto questo ha permesso di utilizzare rapidamente tutti i farmaci innovativi disponibili per la cura del Covid, ma mano che le conoscenze scientifiche, con il prezioso contributo dell’Università di Firenze, ampliavano le possibilità di cura”.