Carenza d’infermieri: «Serve una cabina di regia per soluzioni condivise»

L’allarme lanciato da Opi Firenze-Pistoia

Le scelte degli infermieri che rifiutano di vaccinarsi, tanto dei sospesi quanto di chi si licenzia, sommate al numero degli infermieri che contraggono il virus pesano ogni giorno di più sul sistema sanitario e sull’assetto delle Rsa. A lanciare l’allarme è l’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia che chiede alla Regione Toscana di istituire una cabina di regia ad hoc.

«Chi resta in servizio è costretto a turni massacranti per coprire le voragini che si sono formate nell’organico – spiega Danilo Massai, presidente di Opi Firenze-Pistoia -. Per questo chiediamo che venga istituita una cabina di regia in assessorato alla Sanità. Un tavolo che coinvolga Ordini di categoria, sindacati e datori lavoro per discutere e trovare soluzioni condivise a una situazione che sta diventando esplosiva».

Quello che preme è che ci si muova con la massima urgenza. «È necessario stilare al più presto un elenco delle soluzioni condivise per gli operatori che ancora resistono, per gli ospiti delle Rsa, per le famiglie che si devono accollare l’assistenza, per le attività di cura sospese – aggiunge Massai -. L’assessorato deve coinvolgere tutte le istituzioni in un percorso che punti a un obbiettivo comune: garantire in tempi certi sicurezza agli operatori e assistenza e cura alle persone».

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