Tumori cutanei, in Toscana ben attrezzati per diagnosi precoce e chirurgia sicura

In Toscana, hanno detto gli esperti, si registrano ogni anno 11.400 nuovi casi di tumori cutanei non melanoma (4.000 carcinoma basocellulare, 400 carcinoma spinocellulare, 7.000 cheratosi attinica), con un aumento del 20% l’anno. Questi tumori insieme rappresentano il 95% di tutte le neoplasie cutanee. Sono più a rischio i lavoratori all’aperto, e un altro fattore di rischio sono le lampade abbronzanti. Se trascurati, i tumori della pelle non melanoma possono trasformarsi in carcinomi invasivi, da qui l’importanza di una diagnosi precoce. In Toscana siamo ben attrezzati, sia per la diagnosi precoce (l’ambulatori di dermatologia dell’Aou Senese assicura tempi di attesa minima, e per una visita oggi si arriva ad aspettare anche un solo giorno. Inoltre quello di Siena è tra i pochissimi in Italia a disporre del microscopio confocale laser, uno strumento non invasivo per la diagnosi precoce dei tumori della pelle. Oltre che in ambito diagnostico, la realtà senese è leader anche sul fronte della chirurgia: la chirurgia di Mohs permette di disegnare i bordi del tumore prima dell’intervento e di ridurre in modo significativo il rischio di recidive dovute ad asportazioni incomplete; e sul fronte della cura: la radioterapia come alternativa al trattamento chirurgico, opzione particolarmente indicata nei tumori di piccole dimensioni. “I tumori cutanei, ci dicono gli studi, sono in costante aumento, anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione – ha detto nei giorni scorsi l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi partecipando ad un evento della SIDeMaST, la Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e malattie sessualmente trasmesse. “La Toscana è una delle regioni più ‘vecchie’, con un’alta percentuale di anziani, e dunque il problema ci riguarda molto. A fronte di questo, però, in Toscana abbiamo strutture e tecnologie all’avanguardia, in grado di fare diagnosi precoce dei tumori della pelle, e anche di intervenire con tecniche chirurgiche che, come ci dicono gli esperti, vengono usate in pochissimi altri centri di dermatologia in Italia. Detto questo, però, è sempre bene ricordare che la prima misura di sicurezza è la prevenzione: dunque, esporsi al sole con le dovute cautele e secondo le regole dettate dai dermatologi, ed evitare le lampade abbronzanti”.

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