Il Tar del Veneto mette un freno alla Regione sulla vicenda degli Oss “promossi” infermieri. Il tribunale amministrativo regionale ha infatti sospeso la delibera della Regione Veneto in merito alla formazione complementare per gli Oss. La decisione arriva a seguito del ricorso presentato dalla Federazione nazionale degli ordini professioni infermieristiche (Fnopi) e dall’Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica (Enpapi), dagli Opi veneti, da numerosi altri Opi italiani ad adiuvandum e dalla federazione Migep.
Cosa prevedeva la delibera
La delibera, che aveva incontrato il parere negativo di tutta la comunità infermieristica ma anche dalla federazione che rappresenta gli stessi Oss, approvava un corso di formazione per Operatori Socio Sanitari che, di fatto, avrebbe attribuito a questi ultimi mansioni e competenze proprie della professione infermieristica. L’obbiettivo era tamponare la carenza di personale, e in particolare di infermieri, nelle strutture extra-ospedaliere del Veneto, come ad esempio le case di riposo.
Il parere del Tar: provvedimento sospeso
Il Tar, ha messo un punto alla vicenda accogliendo l’istanza cautelare e sospendendo il provvedimento impugnato. Secondo i giudici “le censure di parte ricorrente, per quanto sia necessario un puntuale approfondimento nell’appropriata sede di merito, anche in considerazione dell’estrema delicatezza della questione oggetto di giudizio, paiono presentare, ad un esame sommario, profili meritevoli di favorevole considerazione”. La trattazione di merito del ricorso è fissata in udienza pubblica per il 15 dicembre 2021.
Anche Opi Firenze Pistoia sulla questione
Anche Opi Firenze e Pistoia si era espresso sulla delibera: «la delibera della Regione Veneto riscrive un profilo senza passare dalla Conferenza Stato-Regioni – aveva detto il presidente Danilo Massai -. Il responsabile dell’assistenza è l’infermiere che oltre ad avere una formazione diversa dagli Operatori Socio Sanitari, per i quali ad oggi la formazione si sviluppa sulla scuola dell’obbligo, hanno anche a differenza degli Oss un profilo assicurativo che tutela gli assistiti. Inoltre sono ancora inquadrati nel ruolo tecnico e hanno la qualifica di operatori di interesse sanitario».