Siglato l’accordo tra la Regione Toscana e i sindacati confederali
Venti milioni di euro per rafforzare il sistema sanitario regionale. Un accordo siglato dall’assessore al diritto alla salute e sanità Simone Bezzini e dai sindacati confederali di categoria della sanità CGIL-FP, CISL-FP e UIL-FPL, garantirà ai 50mila addetti della sanità toscana un aumento dei fondi contrattuali. Saranno utilizzati per versare il salario accessorio al personale neo assunto, senza diminuire le indennità e gli incentivi per chi era già in servizio. Non aumento quindi, ma la possibilità di mantenere gli standard attuali che, con l’incremento del personale, rischiavano di non essere più garantiti. Altri 5 milioni sono stati destinati all’estensione dell’indennità di malattie infettive, come riconoscimento economico per i lavoratori impegnati quotidianamente nella lotta contro il Covid-19.
L’intesa istituisce anche un tavolo permanente di confronto con le organizzazioni sindacali, individuando una serie di aspetti e problemi sui cui intervenire per migliorare il lavoro quotidiano del personale del Ssr. «La nostra linea – commenta l’assessore Bezzini – è quella dell’ascolto e della concertazione per costruire un forte e positivo sistema di relazioni con tutti i soggetti protagonisti. L’obbiettivo primario è valorizzare le persone e le loro professionalità e andremo avanti su questa strada per rafforzare il nostro sistema con nuove assunzioni e stabilizzazioni». I tre segretari regionali Bruno Pacini (CGIL), Marco Bucci (CIISL) e Mario Renzi (UIL Funzioni Pubbliche), dichiarano che «non avrebbe potuto determinarsi un incremento in automatismo: questo impegno rappresenta una prima svolta nelle politiche del personale della sanità Toscana».
L’intesa costituisce una sorta di protocollo orientato al medio termine, che punta anche al rafforzamento degli organici delle strutture sanitarie, sia attraverso il consolidamento degli incrementi di personale effettuati nel 2020 che sviluppando nuovi piani di reclutamento in base alle risorse nazionali assegnate nel 2021. Si punta anche a rendere più efficiente il sistema di mobilità volontaria e a mettere a punto una strategia di gestione del personale basata allo stesso tempo sullo sviluppo delle professionalità interne, ponendo attenzione ai temi legati al benessere, alla sicurezza e alla salute degli operatori. Entro il mese di gennaio Regione e sindacati si confronteranno su una linea guida relativa alle modalità di gestione del personale nelle eventuali fasi di medio/alta emergenza sanitaria.