L’intervista ad alcuni infermieri che hanno vissuto in prima persona il progetto
Dopo tanti mesi di isolamento, un’iniziativa per spezzare la solitudine dei pazienti: una terapia psicologia che ha avuto ricadute positive su malati e operatori. Si chiama “Incontriamoci. Un abbraccio di sguardi” ed è stato il regalo di Natale dell’ospedale San Jacopo di Pistoia ai ricoverati e ai loro familiari. L’ospedale pistoiese, ha infatti permesso per quattro giorni a cavallo del 25 dicembre le visite dei parenti ai propri cari ricoverati nei reparti Covid e non Covid. Ne abbiamo parlato con alcuni infermieri del San Jacopo che hanno vissuto in prima persona il progetto: Roberta Tesi (livello 1 terapia intensiva), Giulia Melani (setting D), Lorenza Spigai (terapia intensiva), Michele Trinci (coordinatore di terapia intensiva e subintensiva e e consigliere di Opi Firenze Pistoia), Sandra Pisaneschi (consigliera di Opi Firenze Pistoia).
Visite anche nei reparti Covid: sicurezza al primo posto
Il progetto è frutto di un gruppo di lavoro appositamente istituito al San Jacopo che ha organizzato gli incontri tenendo conto soprattutto della sicurezza. Oltre che della fondamentale importanza dell’umanizzazione delle cure, su cui poggia tutta l’iniziativa. Nel caso dell’accesso ai reparti Covid i familiari, appositamente informati, accolti ed accompagnati dal personale sanitario, hanno potuto entrare in ospedale e raggiungere la stanza di degenza del proprio congiunto dopo la fase di vestizione supervisionata dagli infermieri. Al termine della visita, gli infermieri hanno fornito tutte le istruzioni per la corretta svestizione e il deposito dei DPI nei contenitori. Il progetto ha previsto anche il coinvolgimento diretto degli psicologi dell’Ospedale che hanno fornito, ove necessario, supporto psicologico al paziente e ai familiari.