Il bistrot inclusivo verrà inaugurato il 28 settembre, sarà gestito da infermieri e darà lavoro e formazione a persone fragili
Un bistrot inclusivo, per dare lavoro a chi è fragile. È l’idea alla base del progetto “Pasta & Pasticci”, patrocinato dalla regione Toscana, che si concretizzerà a partire dal 28 settembre. L’infermiere fungerà da nodo di connessione tra famiglia e servizi sociali, affiancato da educatori e altro personale sanitario.
Il progetto di inclusione, che avrà sede nelle strette vicinanze dell’ospedale di Borgo San Lorenzo (in via Salvator Allende, angolo viale della Resistenza) è della Cooperativa sociale mugellana “Libera”, formata da personale infermieristico. La stessa cui fanno capo gli ambulatori di Auxilium a Borgo San Lorenzo, e che da tanti anni lavora nel settore delle fragilità, incluso l’impegno nelle carceri toscane.
Bistrot inclusivo: il commento della Cooperativa “Libera” che lo gestirà

«Avevamo voglia di spenderci in un ambito diverso dal solito, ma che fosse sempre legato ai bisogni delle persone, soprattutto di quelle fragili – spiega Stefano Chivetti, direttore generale della cooperativa Libera -. Per questo la nuova attività darà lavoro, a persone provenienti da categorie protette. Da chi è affetto da Sindrome di Down a donne vittime di violenza, a persone con fragilità di vario genere. L’ufficio del collocamento mirato di Firenze e i servizi sociali del Mugello selezioneranno queste persone. Vogliamo accoglierle in un ambiente protetto, che le faccia sentire al sicuro e libere di poter acquisire competenze da spendere nel mondo del lavoro. Il locale disporrà di uno spazio adiacente: un laboratorio di cucina per pasta fresca e pasticceria. Infatti, tra le altre cose, ai dipendenti verrà insegnato a diventare pastai, con professionisti che insegneranno loro il mestiere in 6 mesi di formazione. Questo grazie alla partnership con il Pastificio San Lorenzo, azienda artigianale del territorio, e i finanziamenti di Regione e Società della Salute del Mugello. “Pasta & Pasticci” sarà un luogo pensato per fare colazione, pranzare, ma anche per partecipare a serate a tema, ad esempio sulla corretta alimentazione. Insomma, uno spazio per diffondere la cultura della salute».
Aderiscono al progetto, tra gli altri, anche l’indirizzo alberghiero dell’Istituto Chino Chini, il progetto Indaco “Teatro con l’altro”, la fondazione San Sebastiano della Misericordia di Firenze. «Non ci siamo inventati nulla di nuovo – dice ancora Chivetti – l’innovazione sta nella gestione da parte degli infermieri. Di solito siamo visti all’opera solo in contesti sanitari, ma questa volta non sarà così».
Nel 2025 in arrivo altre novità per il bistrot inclusivo
E le novità non finiscono qui. «Nel 2025 – conclude Chivetti – vorremmo creare una nostra linea di produzione alimentare di pasta fresca e pasticceria, destinata alla vendita/consumazione nel locale e contiamo che diventi una linea commerciale vincente, tale da poter essere immessa sul mercato tramite partner della grande, media e piccola distribuzione. Così risponderemo ai bisogni di tante persone. Anche questo è secondo noi un ambito (forse un po’ atipico) in cui l’infermiere può spendersi».