Emergenza urgenza: mancano 200 medici. Le misure

A fare il punto, l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini 

La Regione Toscana fa il punto sulla situazione dell’area-emergenza urgenza, dove la carenza di personale si fa sentire. «Nel sistema sanitario dell’emergenza-urgenza, come in altri settori chiave, vi è una pesante carenza di medici ed è un tema serio con cui tutte le Regioni stanno facendo i conti. In Toscana abbiamo varato misure urgenti, la continuità del servizio è garantita – spiega l’assessore regionale alla sanità, Simone Bezzini -. È un problema strutturale frutto delle scelte nazionali degli ultimi vent’anni». Tra queste, l’assessore elenca un’insufficiente programmazione dei posti nelle scuole di specializzazione, il cosiddetto ‘imbuto formativo’, i vincoli alle assunzioni, la scarsità di risorse, una ridotta attrattività del settore rispetto ad altri.

Bezzini: «Solo in Toscana mancano circa 200 medici ma servizio garantito su tutto il territorio regionale»

«Solo in Toscana mancano circa 200 medici – spiega Bezzini – ma il servizio è comunque garantito su tutto il territorio regionale. Abbiamo adottato nuove misure concrete per fronteggiare il problema, che è giustamente avvertito e manifestato da tante amministrazioni comunali e associazioni del territorio. È questa oggi una delle principali sfide della sanità toscana e italiana, non esiste la bacchetta magica e va affrontata con grande responsabilità, in un’ottica complessiva di rafforzamento della sanità territoriale. È da questo dato che bisogna partire, se si vuole davvero risolvere il problema dei pronto soccorso e dei 118».

Tra le misure, il coinvolgimento di medici di medicina interna e chirurgia generale a supporto dei pazienti internisti e chirurgici

Tra le misure individuate, il coinvolgimento dei medici in organico alle altre discipline specialistiche equipollenti, presenti nel presidio considerato (in particolare medicina interna e chirurgia generale) a supporto dei pazienti internistici/chirurgici, nelle aree di osservazione breve intensiva (Obi) dei pronto soccorso e per la presa in carico anticipata di pazienti già inquadrati in pronto soccorso e destinati al ricovero nel reparto di medicina. Attivati tutti i percorsi possibili di fast track, ovvero l’invio diretto del paziente dal triage allo specialista di reparto, codici bianchi e azzurri, e l’impiego nei presidi, nelle forme consentite dalle norme emergenziali, di medici già contrattualizzati per esigenze legate all’emergenza Covid.

«I servizi tengono grazie all’impegno dei professionisti sanitari che raddoppiano e prolungano i propri turni»

«I servizi dell’emergenza urgenza  mantengono la loro funzionalità nonostante le rilevanti carenze di organico grazie allo straordinario impegno dei professionisti in prima linea, che raddoppiano e prolungano i turni per rispondere ai bisogni di chi si trova in difficoltà – aggiunge Bezzini -. Per questo riteniamo doverosa l’immediata attivazione di un tavolo regionale per la messa in atto di misure uniformi. Abbiamo avviato azioni, per garantire la funzionalità dei servizi nel periodo estivo, ma anche per riportare in equilibrio un settore essenziale nel sistema di assistenza. Con i dipartimenti di emergenza urgenza delle aziende sanitarie e ospedaliere sono state definite le linee di intervento, tradotte in indirizzi operativi da attuare secondo le necessità dei presidi di pronto soccorso, nelle rispettive aree di competenza».

Specializzandi a rotazione nei PS e accordi di rete tra strutture ospedaliere nelle aree vaste

Tra le altre altre azioni previste ci sono la rotazione programmata per periodi adeguati dei medici specializzandi nei presidi di pronto soccorso e la priorità di ingresso dei medici convenzionati già in servizio nei pronto soccorso nelle scuole di specializzazione universitarie. Ma anche l’elaborazione di accordi di rete tra strutture ospedaliere nell’ambito della stessa area vasta. Per quanto riguarda il 118, la Regione Toscana riprenderà nel prossimo autunno un processo di rivalutazione complessiva del servizio, avviato a metà della scorsa legislatura e poi interrotto. Vi parteciperanno diversi stakeholders: associazioni di volontariato, sindacati, sindaci, ordini professionali.

Istituita anche una cabina di regia regionale, per determinare le priorità di copertura dei posti vacanti tramite nuovi reclutamenti o mobilità, da rapportarsi alle carenze oggettive di organico, che sarà subarticolata per area vasta. Costituito infine, un gruppo di lavoro interaziendale per definire un sistema di incentivazione degli operatori di pronto soccorso e del 118.

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