Infermiere a scuola, il progetto di Almarei pronto a sbarcare a Firenze

Dopo l’esperienza a Borgo San Lorenzo si replica il format che porta in classe i professionisti sanitari, contribuendo ad alimentare la cultura della professione

Un progetto innovativo che ha portato la figura dell’infermiere all’interno delle scuole, per essere di supporto e contemporaneamente contribuire ad alimentare la cultura della professione e rispondere ai bisogni sempre crescenti del “mondo scolastico”. L’iniziativa è di Almarei, realtà sanitaria con sede a Borgo San Lorenzo (FI) che mette in rete diverse esperienze professionali nel campo dell’infermieristica, che tra febbraio e giugno di quest’anno ha portato in tutte le scuole dell’istituto comprensivo di Borgo San Lorenzo (FI) il tema dell’educazione sanitaria. E che è pronta a replicare il format su Firenze.

«Una restituzione di “valori” e di “cultura” sulla professione infermieristica»

Durante il lungo periodo del Covid Almarei, con i suoi professionisti, è stata in prima linea nella gestione dell’emergenza con grande riscontro da parte della popolazione. «Questa esperienza, che ha coinvolto 15 infermieri della nostra rete, è nata dalla volontà di restituire qualcosa alla nostra comunità e al nostro territorio – spiega Stefano Chivetti, presidente di Almarei -. Una restituzione di “valori” e di “cultura” sulla professione infermieristica spesso poco valorizzata perché in parte sconosciuta per i suoi elementi caratterizzanti».

Il progetto dell’infermiere a scuola per far capire chi è davvero questo professionista

«E quale luogo migliore da cui partire se non le scuole – prosegue -, dove si gettano le basi per costruire la cultura delle nuove generazioni? L’obbiettivo è far capire che l’infermiere non è solo il professionista che fa prestazioni come l’iniezione o la medicazione, ma un professionista capace di prendere in carico i bisogni della persona in modo globale. E incontrando circa 600 ragazzi e bambini abbiamo cercato di fare soprattutto questo: costruire una nuova cultura sulle competenze infermieristiche e sul ruolo strategico che la nostra figura professionale assume nell’ambito dell’assistenza sanitaria e della presa in carico dei bisogni della comunità».

Dallo sportello infermieristico al primo soccorso: le attività previste

Il progetto ha previsto uno sportello infermieristico per insegnanti, famiglie e studenti, con l’obbiettivo di avvicinare più che mai la figura dell’infermiere al mondo scolastico, incontri formativi di educazione sanitaria in senso generale, dall’igiene dentale all’educazione alimentare per i più piccoli, fino ai corretti stili di vita e gestione di alcune criticità sanitarie correlate a patologie comuni per i più grandi. E per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado ci sono state anche sessioni dedicate al primo soccorso, alla formazione BLSD, alla corretta chiamata di soccorso mentre il personale scolastico è stato preparato all’utilizzo del defibrillatore nel paziente adulto e pediatrico da istruttori certificati a livello internazionale.

Il progetto dedicato all’infermiere a scuola è pronto a sbarcare a Firenze

Un progetto che Almarei è pronta a ripetere su Firenze, dopo le numerose richieste di alcuni istituti scolastici. «Alcuni istituti ci hanno richiesto l’attivazione del servizio a partire da ottobre e per tutto l’anno scolastico – racconta Chivetti – e questo dimostra che c’è un bisogno reale al quale ad oggi non viene data risposta. Nell’esperienza a Borgo San Lorenzo è emersa più volte da parte di genitori e personale scolastico la necessità di una figura infermieristica capace di gestire le problematiche sanitarie dei bimbi, oggi delegate ad altre figure (collaboratori scolastici e insegnanti), sviluppare  percorsi di educazione sull’uso dei farmaci, sui corretti stili di vita, sulle dipendenze da dispositivi tecnologici e disturbi alimentari».

La necessità di dare vita a un sistema più ampio e completo

A dimostrazione che la presenza dell’infermiere nelle scuole diventa una necessità sempre più stringente. «Credo che si debba andare oltre il nostro progetto. Il mondo della scuola ci lancia dei segnali d’allarme e l’infermiere ha il compito di intercettare il problema, accoglierlo e canalizzarlo nei giusti ambiti – conclude Chivetti -. Noi abbiamo fatto una piccola parte, con un risultato molto soddisfacente, ma servirebbe un progetto più ampio. La prima volta che abbiamo chiesto ai bambini che cosa fa l’infermiere ci hanno istintivamente risposto ‘cura le persone’. Hanno centrato il cuore del nostro agire professionale: la cura e non solo l’assistenza. Le nuove generazioni  hanno già chiaro quale sia la funzione infermieristica, è il momento di dar seguito alle loro aspettative dando loro una risposta e creando un percorso strutturato a vantaggio dell’intero sistema».

 

 

 

 

 

 

 

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