Infermiere: etimologia e origine del termine

La storia del termine infermiere a partire dal Medioevo e la sua differenza con “nurse”

Il termine “infermiere” e la professione ad esso legata hanno origini antiche, che si intrecciano inizialmente con la storia religiosa. In questo articolo spiegheremo brevemente i passaggi salienti che hanno portato all’uso quotidiano di questa parola, la sua etimologia e origine.

“Infirmus” e l’assistenza ai malati dal Medioevo in poi

Infermiere deriva dal latino “infirmus” cioè infermo, debole, fragile, malato. Da “infirmus” si sviluppò nel periodo medievale il termine “infirmarius”, utilizzato per indicare chi si prendeva cura degli infermi. Questa parola, nel Medioevo, si riferiva ai monaci o alle suore che si occupavano dell’accoglienza e dell’assistenza a malati e bisognosi, soprattutto nei monasteri o in altri luoghi religiosi. Spesso questi luoghi di culto erano infatti anche eletti a postazioni di cura delle persone.

Tra gli esempi più famosi di religiosi che si dedicarono alla cura dei malati in quegli anni, vi è Caterina da Siena (appartenente al Terzo Ordine Domenicano). La donna, poi diventata santa, nel XIV secolo in Italia curava i malati di peste, rischiando anche la sua vita pur di assisterli.

Dal termine “infermiere” si sono sviluppati altri concetti, come “infirmarium”, il luogo in cui veniva prestata la cura, ovvero ciò che oggi chiamiamo “infermeria”. Nell’820, presso il convento di San Gallo, l’infirmarium era una struttura con una sala di degenza, locali di deposito e giardino all’aperto adibito alla coltivazione di piante medicinali.

Le testimonianze scritte della parola infermiere diventano più numerose tra il XVI e il XVIII secolo, nelle sue varie accezioni linguistiche. Con il passaggio dal latino alle lingue volgari si è giunti al moderno “infermiere”.

Infermiere e nurse, differenze dei nomi e punti di incontro

L’affermazione e la diffusione di “nurse” si avrà con la divulgazione dell’opera di “Florence Nightingale”. Florence si guadagnò il soprannome di “The Lady with the Lamp”, per un articolo del Times che ne lodava l’abnegazione alla professione. Infatti, durante la notte, girava l’ospedale con una piccola lampada per verificare come stessero i suoi pazienti.

Con Florence, però, divenne chiaro che essere infermiere significava possedere un sapere e una professionalità, non solo una vocazione. Per questo, il suo operato è considerato il punto di partenza della moderna professione infermieristica.

Florence si conquistò la professione di infermiera durante la guerra di Crimea nel 1853, riorganizzando l’ospedale militare inglese di Scutari e garantendo una migliore igiene alla struttura, fattore decisivo nella riduzione della mortalità tra i feriti. Florence era nata a Firenze il 12 maggio 1820, da una famiglia inglese di ricchi proprietari terrieri. Così, l’International Council of Nurses celebra questa data istituendo la Giornata Internazionale dell’Infermiere, riconosciuta in tutto il mondo.

Oggi la parola italiana infermiere e quella inglese “nurse”, pur indicando la stessa figura professionale, sono sintomatiche di due diversi modi di interpretare l’assistenza. Il termine “infermiere”, infatti, sottolinea l’importanza attribuita alla fragilità del malato, che necessita di assistenza. Il termine “nurse”, invece, evoca un’idea di assistenza che “nutre” e fornisce risorse laddove necessario.

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