Regionali in Toscana: la candidata Avvanzo si presenta

L’infermiera è in corsa alle regionali in Toscana per la lista di Fratelli d’Italia

In vista delle elezioni regionali toscane, previste per il prossimo 12 e 13 ottobre, Infermierinews ha scelto di raccogliere le voci delle infermiere e degli infermieri candidati nei vari schieramenti politici in una rubrica ad hoc.

«Le scelte della Regione Toscana continuano a colpire la nostra sanità, nella provincia di Pistoia i 3 ospedali vengono depotenziati, togliendo servizi come accaduto a Pistoia e Pescia, e facendo a pezzi l’ospedale di San Marcello. I cittadini si meritano di più».

Sono le parole di Greta Avvanzo, infermiera di 37 anni, dal 2017 iscritta a Opi Firenze-Pistoia e in corsa alle regionali per la lista di Fratelli d’Italia, a sostegno del candidato presidente della Regione Alessandro Tomasi. Greta, originaria di Agliana, è candidata nel collegio di Pistoia e provincia. Lavora per la centrale del 118 di Pistoia, sia in auto medica che alla centrale operativa.

È la prima esperienza politica?

«Sono da sempre appassionata di politica. Mi sono dedicata a questo mondo anche a livello studentesco, e ho sempre militato nel centrodestra. Mi sono candidata nel 2009 per il consiglio comunale di Prato. Nel 2014 mi sono candidata ad Agliana, sempre con Fratelli d’Italia, e poi nel 2019 sono stata eletta in consiglio comunale. Sono così stata nominata assessore alle Politiche sociali, Salute, Disabilità, Gemellaggi, Politiche giovanili e Associazioni, carica che ricopro anche tutt’oggi, con una giunta che è al secondo mandato».

Il motivo che l’ha spinta a candidarsi?

«Mi è stato chiesto di candidarmi visto che uno degli argomenti caldi della campagna elettorale è proprio la sanità. Vorrei portare in campagna elettorale la voce di chi in sanità ci lavora ogni giorno. Penso che la nostra sia la professione più bella del mondo però molte volte chi decide per noi del nostro lavoro non ne conosce le dinamiche e problematiche. Credo nell’impegno civico e quindi ho deciso di mettermi a disposizione per cercare di migliorare le decisioni che vengono prese ai tavoli politici».

Quali temi porterà avanti se sarà eletta?

«Sanità a tutto tondo: dall’abbattimento delle liste di attesa alla maggiore tutela dei caregiver. E poi, il tema degli incentivi economici allo sport per le famiglie meno abbienti. Sulle Rsa ci sono da rivedere tariffe e meccanismi di compartecipazione. Ritengo sia necessario un potenziamento della territorialità per sostenere le cure domiciliari. Nello specifico, nella nostra provincia abbiamo tre ospedali che sono stati depotenziati. Per esempio, l’ospedale Pacini di San Marcello pistoiese è diventato solo un punto di primo soccorso, con pochi reparti. Dobbiamo lottare perché diventi una struttura efficiente per il territorio, almeno con un pronto soccorso funzionante. All’ospedale di Pescia è stato chiuso il punto nasciate. Non c’è neanche la pediatria. Questa è stata una grande perdita per tutta la Valdinievole, bisogna riaprire il reparto per garantire un servizio ai cittadini. Il polo materno di Pescia è sempre stato un’eccellenza e può tornare a esserlo».

Cosa serve secondo lei per migliorare la sanità e per valorizzare il ruolo degli infermieri?

«Occorre sicuramente una revisione di un piano delle assunzioni. Chi lavora negli ospedali sa che c’è una carenza di personale in reparto. Questo comporta turni poco sostenibili e la difficoltà a conciliare la vita lavorativa con quella personale. Ritengo che la salute fisica e mentale dei sanitari vada tutelata per scongiurare il rischio burnout. È, inoltre, necessaria una valorizzazione economica e normativa delle competenze: molti hanno investito in master e corsi che poi non vengono riconosciuti dall’azienda. La Regione dovrebbe investire di più nella formazione, soprattutto per corsi innovativi. E, infine, i crediti da raggiungere sono tanti se si considera il carico di lavoro degli infermieri. Penso che bisognerebbe riconoscere come formative le ore all’interno dell’orario di lavoro, perché molte competenze l’infermiere le acquisisce lavorando sul campo».

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