È la prima regione in Italia. Prevista l’istituzione di una Commissione multidisciplinare permanente in ogni Ausl toscana
La Toscana è la prima regione in Italia ad approvare la legge sul suicidio medicalmente assistito che regolerà le procedure e i tempi per l’assistenza sanitaria in questo delicato percorso. Ieri, il Consiglio regionale della Toscana ha infatti approvato l’atto, partito dalla proposta d’iniziativa popolare promossa dall’Associazione Luca Coscioni e supportata da oltre 10mila firme. L’ok è arrivato a larga maggioranza, con 27 voti a favore (Partito Democratico, Italia viva, Movimento 5 stelle e gruppo misto), 13 voti contrari (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) e un voto non espresso (dalla consigliera del Pd, Lucia De Robertis).
L’iter: dalla sentenza della Corte Costituzionale all’iniziativa toscana
La legge arriva a sei anni dalla sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato non punibile «chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni». Il Parlamento però non ha mai messo a punto una legge che definisca modi e tempi di accesso al suicidio medicalmente assistito e nonostante diverse iniziative in altre regioni d’Italia, solo in Toscana adesso c’è una legge che se ne occupa.
Sostegni: «per un fine vita dignitoso garantito dal sistema sanitario regionale»

«La legge fa un passaggio importante di civiltà rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale che riconosce la possibilità del suicidio medicalmente assistito, cioè dell’auto somministrazione di un farmaco che possa permettere una morte dignitosa nella fase finale della vita, in presenza di specifiche condizioni – dichiara Enrico Sostegni, presidente della Commissione sanità della Regione, che ha a lungo lavorato sulla norma -. Questa sentenza non aveva una procedura chiara: ora ce l’ha e in questo modo le persone non saranno più lasciate da sole nella ricerca dell’assistenza sanitaria o del farmaco. Non appena la legge entrerà in vigore saranno accompagnate fino all’ultimo momento, per un fine vita dignitoso garantito dal sistema sanitario regionale».
[VIDEO] Suicidio assistito, intervista a Enrico Sostegni
Suicidio medicalmente assistito: quando è percorribile
Il testo iniziale (depositato a marzo) ha subito varie modifiche. In particolare è stato approvato l’emendamento n.3 che stabilisce la facoltà di accedere al suicidio medicalmente assistito per le persone in possesso dei requisiti indicati dalle sentenze della Corte Costituzionale. Nello specifico si tratta dei casi in cui la persona sia «(a) affetta da una patologia irreversibile e (b) fonte di sofferenze fisiche o psicologiche, che trova assolutamente intollerabili, la quale sia (c) tenuta in vita a mezzo di trattamenti di sostegno vitale, ma resti (d) capace di prendere decisioni libere e consapevoli».
La Commissione multidisciplinare permanente
L’emendamento n.4 disciplina invece la composizione e il funzionamento dell’organo aziendale (Commissione multidisciplinare permanente). Entro 15 giorni dall’entrata in vigore della legge, le Ausl toscane dovranno infatti istituire una Commissione multidisciplinare permanente, i cui componenti sono individuati su base volontaria, per la verifica della sussistenza dei requisiti per l’accesso al suicidio medicalmente assistito e la definizione delle modalità di attuazione. La Commissione sarà composta da sei persone, un medico palliativista, un medico psichiatra, un medico anestesista, uno psicologo, un medico legale e un infermiere, e sarà integrata di volta in volta da un medico specialista nella patologia da cui è affetta la persona.
Fissato in 37 giorni il termine per la conclusione del procedimento
Un’altra serie di emendamenti ha permesso di definire modalità e tempi per il procedimento, fissando un tetto massimo di 37 giorni. In particolare, la procedura per la verifica dei requisiti dovrà essere completata entro 20 giorni, con una sola possibile sospensione di 5 giorni per accertamenti clinico diagnostici e con il coinvolgimento del Comitato etico. Dieci giorni saranno il tempo massimo per l’approvazione o la definizione delle modalità di attuazione. Entro sette giorni dalla comunicazione l’Ausl di riferimento dovrà fornire (gratuitamente) supporto tecnico e farmacologico. Nella procedura saranno coinvolti solo sanitari disponibili a titolo volontario, rispettando quindi l’obiezione di coscienza.
Fine vita: il commento di Opi Firenze-Pistoia
«L’approvazione della legge sul fine vita da parte del Consiglio Regionale della Toscana rappresenta un traguardo importante, sia a livello umano che sanitario». Così David Nucci, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Firenze-Pistoia sull’approvazione a larga maggioranza avvenuta ieri in Consiglio regionale della norma nata dalla legge di iniziativa popolare promossa dall’Associazione Luca Coscioni. Il testo fino a ieri era stato via via presentato in varie Regioni senza mai arrivare alla sua approvazione.
«Questo provvedimento, per cui la nostra Regione diventa pioniera a livello nazionale – prosegue Nucci – raccoglie tutta la soddisfazione del nostro Ordine professionale. Con questa svolta epocale verrà garantita più uniformità sulle prassi da seguire all’interno delle aziende sanitarie regionali e, di conseguenza, ci sarà più coerenza sul da farsi in situazioni difficili e maggiore tutela dei diritti dei pazienti. Per non parlare di quelli delle loro famiglie, che spesso sono schierate in prima linea con i propri cari a reggere il peso di decisioni difficili e dolorose sul da farsi. Garantire la dignità delle cure rientra nell’etica del nostro lavoro. Ci auguriamo che l’esempio toscano possa essere condiviso quanto prima anche da altre Regioni».