Morte dell’infermiera Laura Porta: il cordoglio di Opi Firenze-Pistoia 

Messaggio di vicinanza anche dallo Studio Auxilium: prima della maternità Laura Porta lavorava presso la Casa Circondariale La Dogaia

«Ci stringiamo con forza al compagno e ai familiari di Laura Porta per questa enorme tragedia». Sono le parole di David Nucci, presidente dell’Ordine degli infermieri interprovinciale di Firenze e Pistoia a proposito della drammatica scomparsa di Laura Porta, 37 anni, morta nella notte appena passata all’ospedale di Pistoia, dopo essersi sentita male nel primissimo pomeriggio di ieri.

Laura, infermiera del 2021, aveva lavorato per lo Studio Auxilium Stp nel carcere della Dogaia, con passione e professionalità. Al momento era in maternità, essendo all’ottavo mese di gravidanza, ed era in graduatoria nel concorso pubblico per l’assunzione come infermiera da parte della Ssn.

Il ricordo personale su Laura Porta del presidente Nucci

«In questo momento drammatico – prosegue Nucci – voglio aggiungere anche un ricordo personale. Laura era stata una mia studentessa: era una collega con una grande motivazione e con un entusiasmo contagioso. Anche dopo la laurea continuava ad aver voglia di studiare, approfondire, crescere professionalmente. La morte improvvisa di Laura Porta, oltretutto in un momento di grande felicità come quello che stava vivendo per la maternità, ci lascia senza parole. Ci stringiamo ai suoi familiari, al compagno e al loro bimbo che sta lottando per sopravvivere».

Mariaflora Succu, direttore operativo di Auxilium Stp, ricorda l’infermiera Laura Porta

Il cordoglio per la morte dell’infermiera Laura Porta arriva anche da Mariaflora Succu, direttore operativo di Auxilium Stp, che ricorda così Laura Porta.

«Una vita spezzata in maniera drammatica. Un fiore reciso. Una ragazza che aveva davanti una vita brillante, piena di gioia e di entusiasmo. Prima della maternità, Laura lavorava con noi presso la Casa Circondariale La Dogaia e aveva mostrato fin da subito un grande entusiasmo per la professione infermieristica, anche in un contesto così particolare. Lo stesso entusiasmo contagioso che portava con sé in ogni cosa che faceva. Poi – prosegue – la gioia infinita della maternità e il sogno di rientrare nella graduatoria del concorso Asl per tornare laddove era nata la grande passione per il suo lavoro. Il suo sorriso mancherà a tutti, ci stringiamo ai suoi cari in questo momento di immenso dolore».

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