Contratto di lavoro, i 5 capisaldi della proposta Nursind per valorizzare la professione

Prosegue il nostro viaggio tra i sindacati del sistema sanitario toscano. Dopo la Cgil è la volta di Nursind. Una presa di posizione forte, un chiaro segnale di volontà che qualcosa cambi davvero. Con queste peculiarità il sindacato Nursind è stato l’unico tra gli organismi di categoria, a non firmare il rinnovo contrattuale della professione infermieristica. Rilanciando con nuove e più attuali proposte, al passo coi tempi e con una professione in continua evoluzione. «Si trattava di un contratto a perdere – spiega Giampaolo Giannoni ad infermierinews.it, infermiere sindacalista Nursind -. Dopo averlo atteso per oltre 10 anni ci aspettavamo un contratto con focus su percorsi di valorizzazione della nostra categoria».

Di qui la nascita di nuove proposte per la riorganizzazione e valorizzazione della professione. Cinque i capisaldi della proposta Nursind. Primo fra tutti la certificazione delle competenze: «Oggi abbiamo un contratto in cui i sistemi degli incarichi sono difficili da raggiungere – spiega Giannoni –  perché devono passare da certificazioni, che sono percorsi per pochi e difficili da raggiungere nell’immediato. La nostra proposta prevede, invece, un sistema di crescita professionale con certificazioni (rilasciate dall’Ordine o attraverso percorsi regionali condivisi) che attestino le competenze raggiunte e che non abbiano una scadenza temporale, come invece prevede l’attuale contratto di lavoro. Si tratta di un’adeguata valorizzazione della professione che comporta anche un notevole impegno economico. In più c’è da dire che questo nuovo contratto ha anche fatto perdere salario e sugli incarichi non c’è nessun finanziamento». Altro punto su cui il sindacato Nursind si batte è la richiesta del riconoscimento della libera professione in intra moenia con l’obiettivo di dare agli infermieri pari dignità rispetto ai medici. Tra le nuove proposte anche dotare la categoria di un’area contrattuale separata per i professionisti laureati (oggi identificati solo come diplomati). «La realtà che stiamo vivendo è quella di ospedali in difficoltà per livelli assistenziali molto bassi – prosegue Giannoni – in Italia c’è un Rapporto infermiere/pazienti di 1/12-14, una cultura che viene da lontano e che mette il medico al centro del rapporto con il paziente. Quello per cui, invece, come sindacato cerchiamo di fare capire è che la categoria degli infermieri non vuole sostituirsi ai medici, anzi, lavoriamo anche per apportare benefici ai medici stessi e al loro lavoro». Tra gli altri capisaldi della proposta di Nursind lo sviluppo degli standard di skill anche a livello normativo e una maggiore sicurezza. «Non è più accettabile sentire ogni giorno di episodi di violenza ai danni di personale sanitario, urge una campagna di sensibilizzazione» sottolinea Giannoni. «Ora che abbiamo avanzato le nostre proposte – conclude il sindacalista – a livello nazionale dovrà riunirsi e attivarsi il tavolo paritetico, dove si aprirà il confronto con tutte le sigle sindacali. Sarà questo il punto di partenza per il prossimo rinnovo contrattuale. Con la speranza che ci siano risorse economiche adeguate».

 

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