Il protocollo BLSD: indagine sulle conoscenze e sull’interesse da parte dei giovani

La tesi di Giulia Bardelli

Background

L’arresto cardiaco è un evento tempo dipendente e si contano, ogni anno, circa 60.000 casi in tutto il territorio italiano. Il BLSD (Basic Life Support Defibrillation) rappresenta l’insieme delle manovre di primo soccorso con l’impiego del defibrillatore, da attuare tempestivamente in caso di arresto cardiaco. La catena della sopravvivenza prevede diverse fasi che vanno effettuate secondo un ordine ben preciso, ovvero il riconoscimento precoce e richiesta di aiuto come primo anello, a seguire RCP precoce da astanti, defibrillazione precoce e infine supporto avanzato alle funzioni vitali precoce e cure post-rianimazione standardizzate. 

Nella tesi è presente anche uno studio rivolto alla popolazione giovanile, incentrato sulle emozioni e su come i giovani percepiscono il loro grado di conoscenze sulla materia e la loro intenzione a rafforzare queste nozioni.  È fondamentale promuovere la diffusione del protocollo BLSD, considerando il cittadino come unità utile al soccorso, alla prevenzione e al trattamento precoce dell’arresto cardiaco. La scelta di approfondire tale indagine è da ricondurre a una certa estraneità nella popolazione giovanile riguardo la RCP. Le linee guida affermano che è fondamentale educare precocemente, a partire dall’età scolare, la scienza della rianimazione, anche al di fuori della formazione scolastica.

Materiali e Metodi

Per la stesura della tesi è stato composto un questionario rivolto a un preciso target di popolazione (ragazzi delle classi quarte/quinte delle scuole superiori di Pistoia e primo/secondo anno di Infermieristica), pubblicato sulla piattaforma Google Moduli e diffuso alla popolazione tramite gruppi, nei mesi di giugno e luglio 2022. Sono state stilate domande anagrafiche e altri quesiti su nozioni teoriche riguardanti l’argomento ed è stato chiesto se è mai stato praticato un corso BLSD. Al termine del questionario è stato chiesto se è mai capitato di trovarsi in una situazione di emergenza, descrivendo in caso di risposta affermativa, le emozioni provate e se fossero d’accordo nel riaffrontare più volte l’argomento del BLSD nel corso del tempo

Analisi dei risultati

 L’indagine ha portato al raccoglimento di 105 questionari. Dallo studio è emerso che solo poco più della metà dei partecipanti allo studio (71%, 74 persone) hanno svolto un corso BLSD, mentre il restante 29% (30 persone) non lo ha mai svolto, dato rilevante. La maggior parte dei partecipanti (71%) che ha svolto un corso BLSD lo ha eseguito in ambito scolastico (70%), seguito da un 29% che lo ha svolto in associazioni di volontariato e un solo 1% seguendo corsi di società scientifiche (IRC, American Heart Association). Alle domande teoriche sul BLSD e DAE si evince una discreta conoscenza dell’argomento da parte dei partecipanti, in quanto quasi la totalità del campione ha risposto correttamente, mentre è stata riscontrata una discordanza in quesiti maggiormente specifici sulla defibrillazione e sul danno anossico cerebrale.

Ci sono state domande che ponevano la scala Likert come indice di risposta, tra le quali prende maggiormente rilievo il quesito “l’insegnamento del BLSD dovrebbe essere riaffrontato più volte nel tempo” sul quale ben 63 persone si mostrano “molto d’accordo” e 36 persone “d’accordo”. Alla domanda “saresti disposto a svolgere un corso/approfondimento sul BLSD in orario extrascolastico”, 40 persone si mostrano “molto d’accordo” e 41 persone “d’accordo”. Come ultimo quesito sono state raccolte le varie emozioni provate dalle persone che si sono ritrovate in situazioni di emergenza in cui vi era una persona che necessitava il BLSD. Si riscontrano emozioni variegate, dalla tranquillità per le proprie conoscenze adeguate in materia, alla paura e allo sconforto.

Discussione

La tesi ha dimostrato che nel campione esaminato di 105 questionari, rivolti alla popolazione giovanile, la maggior parte dei partecipanti ha un’età tra i 17 ed i 20 anni, (64%) prevalentemente di sesso femminile (71%) e appartiene al corso di laurea in Infermieristica della sede di Pistoia (33%). Il 29 % dei partecipanti non ha mai svolto un corso BLSD (Basic Life Support Defibrillation). Nell’analisi delle domande, si evidenzia che nella parte riguardante le nozioni teoriche, la maggior parte del campione ha risposto correttamente, soprattutto riguardo alle definizioni di DAE e BLSD.

Indagando sulla pratica della procedura si evidenziano carenze, ad esempio per quanto riguarda come e quando utilizzare un defibrillatore; infatti, solo una piccola percentuale si ritiene abbastanza competente da intervenire in caso di emergenza. Nonostante questi dati, in tutta la popolazione intervistata si evidenzia un particolare interesse verso l’argomento e una certa propensione ad acquisire e approfondire le nozioni riguardante il BLSD. Quindi, in accordo con quanto detto dalle linee guida, è fondamentale eseguire un’educazione precoce già a partire dall’età scolare, promuovendo la diffusione di progetti sul BLSD anche al di fuori della formazione scolastica. Nonostante molti non si siano mai approcciati a questa realtà, l’importanza e la rilevanza dell’argomento è riconosciuta da tutti coloro che si sono sottoposti alla compilazione del questionario ai fini dell’indagine.

Nel lavoro di tesi sono state presentate alcune proposte volte a migliorare e implementare la diffusione delle conoscenze riguardanti il BLSD. Tali miglioramenti sono posti sotto forma di incontri sia con personale sanitario che con coloro che hanno ricevuto RCP, webinar, prove pratiche, il tutto inserito anche nell’orario scolastico. Tutte le proposte comprendono un test post-formazione, in modo tale da valutare le conoscenze acquisite durante il corso e in conclusione la somministrazione di un questionario di gradimento così da valutare l’indice di apprezzamento del lavoro svolto ed eventuali punti da migliorare o rafforzare.

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