Crollo al Giaccherino: le testimonianze sull’attivazione della Maxiemergenza

I racconti di Piero Paolini, direttore del Crm e dalla Cross, e Paolo Pratesi direttore infermieristico dell’area emergenza urgenza della Asl Toscana Centro

Per la dinamica poteva andare molto peggio, anche se lo spavento è stato tanto e sono diverse le persone che hanno avuto bisogno di assistenza. E se i danni sono stati contenuti, è anche grazie al tempestivo intervento dei soccorsi. È subito scattato il sistema della Maxiemergenza dopo la chiamata al 112 per il crollo del pavimento di un salone nell’ex convento del Giaccherino, a Pistoia, durante un ricevimento di nozze.

I presenti erano circa 150 ma sono state 39 le persone che hanno avuto bisogno di essere soccorse, di cui 6 in codice rosso, 5 in giallo e 28 in verde. Adesso i ricoverati sono tutti stabili, come ha fatto sapere sui social il presidente della regione Toscana Eugenio Giani: la ragazza in gravidanza sta bene, mentre restano più critici, ma non in pericolo di vita, due ragazzi con emoperitoneo; le altre persone sono in dimissione o già dimesse, inclusi gli sposi, Paolo Mugnaini e Valeria Ybarra.

La dinamica dell’intervento dei soccorsi per il crollo al Giaccherino

Ma quando è arrivata la chiamata, la sera del 13 gennaio, il quadro dopo il crollo al Giaccherino era potenzialmente molto critico: il 112 ha allertato la Centrale Operativa 118 Empoli-Pistoia che si è attivata come Coordinamento Regionale Maxiemergenze (Crm) e, a sua volta, ha attivato le direzioni sanitarie dei presidi ospedalieri.

Fin da subito c’è stata una fortissima interazione, con le relative reazioni operative da parte degli ospedali coinvolti, anche di altre aziende sanitarie oltre la Toscana Centro, come la Nord-Ovest e Careggi. La Centrale Pistoia-Empoli ha raddoppiato il proprio personale per poter gestire l’evento di Maxiemergenza. In Centrale è subito giunto Piero Paolini, direttore delCrm e della Cross. Con lui e con Paolo Pratesi, direttore infermieristico dell’area emergenza urgenza della Asl Toscana Centro, abbiamo ricostruito come si sono mossi i soccorsi.

Paolini: quello che ha fatto la differenza è il know how acquisito in questi anni»

«Si è trattato di un evento che rientra tra le maxiemergenze, visto il numero considerevole delle persone potenzialmente coinvolte, che ha previsto l’attivazione di protocolli specifici – spiega Piero Paolini direttore del Crm e dalla Cross -. In primo luogo la riorganizzazione della Centrale: una parte ha continuato a gestire l’emergenza ordinaria, l’altra si è dedicata alla gestione dello specifico evento, con il reperimento e l’invio dei mezzi di soccorso (29 quelli intervenuti), l’istituzione delle figure di comando per gestire la regia degli interventi sul posto e il rapporto con la centrale, comunicare il numero di pazienti da soccorrere, il codice di gravità, le patologie.

Sul luogo dell’incidente – prosegue – è stato allestito il posto medico avanzato, per effettuare le operazioni di triage e stabilizzare i pazienti, individuare gli ospedali, e destinare ogni persona all’ospedale adeguato alla patologia che presentava. Abbiamo scelto di non sovraccaricare l’Ospedale di Pistoia, già pieno a causa dell’influenza; i feriti sono stati quindi distribuiti su vari ospedali, tra le province di Pistoia, Lucca, Prato e Firenze.

Quello che ha fatto la differenza – conclude – è il know how acquisito in questi anni nella gestione di eventi ben più grandi: dalla pandemia agli interventi di soccorso in Ucrania, Libia, Armenia. Esperienze che hanno ampliato la nostra conoscenza in tema di maxiemergenze, trasferita poi nella centrale operativa. Un altro aspetto importante è stata la formazione, grazie al Metodo Toscano Maxiemergenze con cui abbiamo formato tutti i soccorritori».

Il dettaglio dei mezzi inviati dopo il crollo al Giaccherino

Nel dettaglio, come spiega una nota della Asl Toscana Centro, la Centrale Operativa 118 Empoli-Pistoia ha provveduto all’invio sul luogo dell’evento di due automediche, cinque ambulanze infermieristiche (di cui quattro allestite per l’evento), otto ambulanze Blsd (di cui 5 allestite per l’evento) e dieci ambulanze Bls (di cui 8 allestite per l’evento), oltre a quattro pulmini. Al fine di garantire le operazioni di soccorso per l’evento, e al contempo il mantenimento della normale operatività della Centrale, sono state allestite due ambulanze con medico e infermiere a bordo e sette ambulanze Blsd a copertura del territorio. Gli ospedali di destinazione, oltre a quello pistoiese dove sono stati centralizzati 12 pazienti, sono stati quelli di Pescia, Firenze Aou Careggi, Empoli, Firenze San Giovanni di Dio, Lucca e Prato. Coinvolti due medici, due coordinatori infermieristici, otto infermieri e sei operatori tecnici.

Pratesi: «Nella drammaticità della situazione abbiamo avuto un’ottima risposta»

«Nella drammaticità della situazione, dal punto di vista del 118 abbiamo avuto un’ottima risposta – racconta Paolo Pratesi, direttore infermieristico dell’area emergenza urgenza della Asl Toscana Centro -. La Centrale Pistoia-Empoli, una delle due Cross nazionali insieme a Torino, è una delle più abituate a gestire le maxiemergenze ma in questo caso si è trattato della prima grossa emergenza sul territorio, che ha richiesto non solo un lavoro di coordinamento e ricognizione ma di intervento sul campo, con feriti da assistere ed ospedalizzare.

Anche se dalle prime chiamate sembrava che la situazione fosse peggiore di quello che si è dimostrata, si temeva fossero coinvolte oltre 100 persone – prosegue -, è stata comunque una grande prova in cui ci siamo misurati con un evento di massa con più di 30 persone coinvolte e la necessità di gestire il panico: prima di mezzanotte la fase critica era già conclusa. Da molti anni facciamo tanta formazione del personale infermieristico, attraverso corsi ed esercitazioni pratiche: questo episodio ha dimostrato tutta la bontà dell’investimento in formazione.

Dobbiamo ringraziare anche una coincidenza – conclude -: la chiamata è arrivata in prossimità del cambio turno, quindi la presenza in contemporanea del personale nuovo e di quello che doveva smontare e che è rimasto ci ha permesso di raddoppiare la capacità di risposta in tempo zero. Ringrazio i colleghi infermieri per l’ottimo lavoro svolto in equipe con i medici e le associazioni di volontariato, le quali hanno dato una risposta straordinaria nel trovare tanti mezzi di soccorso».

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