Vaccinazione anti-Covid: un progetto pilota sull’efficacia

Lo studio coinvolge gli operatori sanitari toscani

Un progetto pilota di monitoraggio sull’efficacia della vaccinazione anti Covid negli operatori sanitari toscani. Nello studio, della durata di un anno, sono comprese tutte le professioni sanitarie, anche gli specializzandi. In Toscana sarebbero oltre 56mila (11.500 nella Asl Nord Ovest;  11.500 nella Centro; 12.000 nella Sud Est; 6.000 nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi; 10.000 nell’Aou pisana; 3.500 nell’Aou senese; 1.700 nell’Aou Meyer).

Il via libera è arrivato dalla Giunta regionale. Il progetto è stato approvato su delibera proposta dall’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini. Molte le finalità, tra queste prevenire il rischio da infezione Sars-CoV-2 in operatori sanitari già vaccinati (categoria di soggetti rientrati nella cosiddetta fase 1 del piano vaccinale nazionale, recepito a livello regionale); valutare il grado di protezione nel personale sanitario e in un gruppo di controllo (universitari non sanitari) dopo la vaccinazione; orientare l’acquisto di vaccini in base ai valori degli anticorpi riscontrati; pianificare i programmi di sorveglianza sanitaria a cui sono sottoposti gli operatori sanitari da parte dei medici competenti delle medicine del lavoro delle Asl e delle Aziende ospedaliero-universitarie toscane.

«In Toscana abbiamo avviato la campagna vaccinale in coerenza con le disposizioni nazionali della fase 1,  somministrando il vaccino agli operatori sanitari, fase che stiamo per concludere – spiega l’assessore regionale Bezzini -. Per tutelare i lavoratori in ambito sanitario e, di conseguenza i pazienti, abbiamo ritenuto opportuno valutare l’efficacia e la durata della protezione immunitaria del vaccino  inoculato al personale sanitario, studiando lo sviluppo degli anticorpi non solo per prevenire il rischio di infezioni tra gli operatori sanitari già vaccinati, ma anche per estendere gli esiti di questa indagine al resto della popolazione, a tutela della salute pubblica. Ci muoviamo a 360 gradi, per raccogliere più informazioni possibili su un virus fino a poco tempo fa sconosciuto e che continua a mutare. La ricerca scientifica è uno strumento strategico per ampliare le nostre conoscenze e attrezzarci di conseguenza”.

Il progetto prevede che,  a  distanza di un mese dal completamento del ciclo vaccinale, sia offerta l’opportunità di effettuare un prelievo venoso standard (per valutare la risposta quantitativa degli anticorpi, capace di neutralizzare l’infezione da virus Sars-CoV-2) a tutti gli operatori sanitari. Come gruppo di controllo sono invitati anche i docenti dell’Università di Pisa oggetto di sorveglianza sanitaria da parte del medico competente ospedaliero. Il dosaggio degli anticorpi è ripetuto a distanza di 1 anno dalla vaccinazione. Inoltre, in base all’andamento dei risultati, è prevista l’opportunità di un’ulteriore valutazione degli anticorpi, anche a 3 o a 6 mesi, in un campione rappresentativo degli operatori sanitari già selezionati.

Il progetto è promosso e coordinato dal settore regionale Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di lavoro della Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale, con il supporto del Cerimp (Centro regionale infortuni e malattie professionali), del gruppo di lavoro dei medici competenti delle Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie di Firenze, Pisa, Siena, della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, e dei laboratori del sistema sanitario regionale.

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