Un progetto sperimentale di telemedicina che punta a combattere le malattie croniche. Si chiama, “A casa in buona compagnia“, ed è frutto di un accordo siglato a dicembre 2019 tra la Regione e le organizzazioni sindacali dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Toscana. Al progetto sono stati assegnati dieci milioni di euro (provenienti dai 70 milioni di euro destinati alla sanità, grazie agli accordi con lo Stato e l’Unione Europea). Fondi da ripetersi per tre anni, ai quali potranno aggiungersi, altri 300 milioni di euro (tramite Recovery Fund e Mes) per la telemedicina e la sanità digitale.
Messo in piedi in questi mesi, punta quando possibile ad assistere gli anziani nella propria abitazione oppure all’interno di residenze assistenziali. Questo attraverso l’uso di strumenti e tecnologie innovative. Integrate poi con il telemonitoraggio di parametri vitali, la valutazione di eventuali complicanze terapeutiche, i controlli infermieristici e le visite mediche programmate. I beneficiari del progetto sperimentale iniziale saranno i pazienti sopra a 75 anni affetti da scompenso cardiaco.
L’obiettivo: rafforzare il territorio con investimenti mirati nell’ambito della digitalizzazione del sistema sanitario
“Il progetto – spiegano dalla Regione – fa tesoro dell’esperienza maturata durante l’emergenza Covid, che ha dato un’accelerazione all’uso delle innovazioni tecnologiche nella gestione dei pazienti anagraficamente più fragili e alle prese con le malattie croniche. Spesso causa di mortalità prematura e di disabilità evitabile”. L’obiettivo è quello di rafforzare il territorio con investimenti mirati nell’ambito dell’innovazione e della digitalizzazione del sistema sanitario regionale. Con il coinvolgimento diretto e integrato di più attori come medico di famiglia, medico specialista, personale infermieristico. E anche operatore socio sanitario, assistente domiciliare, assistente tecnico.
L’équipe infermieristica avrà a disposizione una App dedicata alle cure domiciliari
“Una delle novità – spiega Andrea Belardinelli, responsabile regionale per la sanità digitale e l’innovazione – è che il medico specialista e il medico di famiglia opereranno direttamente sul Fascicolo Sanitario Elettronico del singolo paziente. Oltre ad avere la possibilità di consultare tutti i referti e i piani terapeutici, avranno una scheda riassuntiva per il controllo dello stato di salute del paziente a domicilio. L’équipe infermieristica avrà a disposizione una App dedicata alle cure domiciliari, dove potrà registrare in tempo reale, presso l’abitazione del paziente, tutti gli accessi e tutte le attività svolte. In una seconda fase sarà possibile valutare l’eventuale interfacciamento di tale App con una serie di dispositivi medicali più sofisticati per applicazioni specialistiche”.