La chiamata, da telefono fisso, cellulare o app, è gratuita
Un aiuto in più, al servizio dell’intera comunità. È stato presentato oggi, nel corso di una video conferenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il Numero unico di emergenza europeo 112. Sarà attivo dal primo dicembre prossimo per i distretti telefonici delle province di Firenze e Prato, anche per le chiamate da rete mobile. La migrazione al servizio Nue 112 avverrà gradualmente e si completerà ad aprile 2021 in tutti i distretti della Toscana.
«Sarà uno strumento molto utile di coordinamento e filtro per tutte quelle chiamate di richiesta di soccorso che arrivano da parte di cittadini in difficoltà – commenta Giani -. Attivarlo a breve, in un periodo così complesso come quello che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria determinata dal Covid, rappresenta un aiuto in più, al servizio dell’intera comunità. Ringrazio tutti i soggetti che hanno consentito di accelerare l’attivazione del nue 112 anche nel nostro territorio, a partire dalla Prefettura di Firenze e dalle donne e uomini, impegnati in prima linea nel rispondere alle richieste di pronto intervento».
Una comodità significativa per chi viaggia e potrebbe non conoscere i numeri di diversi Paesi. Nel caso in cui il Paese in cui ci si trova preveda un numero di emergenza diverso dal 112, la chiamata è, infatti, automaticamente reindirizzata. In Italia per esempio, il numero sostituirà l’attuale 112 (Carabinieri), il 113 (Polizia di Stato), il 115 (Vigili del Fuoco) e il 118 (soccorso sanitario).
Soddisfazione espressa anche dall’assessore regionale alla sanità e al diritto alla salute Simone Bezzini durante la conferenza organizzata oggi dalla Prefettura di Firenze in stretta collaborazione con l’Asl centro.
«E’ l’anello di congiunzione tra tutte le forze in campo nell’ambito dell’Emergenza, un esempio virtuoso di integrazione e sinergia tra le varie centrali operative, che consentirà di ottimizzare la tempestività della risposta, indirizzando correttamente i cittadini verso la struttura appropriata di pronto intervento, di cui necessiteranno al momento della loro chiamata – aggiunge Simone Bezzini -. Inoltre, ci consente di rafforzare il sistema di soccorso interregionale, di cui la Toscana è parte integrante».