Fibrillazione atriale, innovativo intervento a Firenze con alcol etilico

L’alcolizzazione della vena di Marshall è un intervento innovativo. Lo ha eseguito un’équipe di 10 operatori dell’Ospedale di Santa Maria Nuova tra medici, infermieri e anestesista

 

Somministrare alcol etilico all’interno di una vena cardiaca contro la fibrillazione atriale, l’aritmia più frequente che si riscontra nella popolazione. L’innovativo intervento si è svolto nella Sala di Elettrofisiologia dell’Ospedale di Santa Maria Nuova (Firenze). Un’équipe Coordinata dal dottor Andrea Giomi e composta da specialisti cardiologi, infermieri e anestesista, ha effettuato un intervento di ablazione in un paziente affetto da fibrillazione atriale persistente utilizzando una tecnica innovativa, denominata “alcolizzazione della vena di Marshall”. 

È la prima volta che in un ospedale fiorentino si utilizza questa procedura

«L’intervento – ha spiegato il dottor Massimo Milli, direttore della struttura complessa Cardiologia Firenze 1 – consiste nella somministrazione selettiva all’interno di una vena cardiaca di alcol etilico al fine di disattivare elettricamente una porzione di tessuto miocardico atriale implicato nella genesi e mantenimento dell’aritmia. Questa procedura, eseguita per la prima volta in un ospedale fiorentino, va ad affiancare e migliorare il trattamento ablativo standard della fibrillazione atriale».

La vena di Marshall è un piccolo collaterale venoso situato sulla superficie posteriore dell’atrio sinistro che drena il sangue all’interno del seno coronarico. L’alcolizzazione retrograda di questa vena e del suo circolo capillare va a creare una sorta di ablazione chimica in una zona dell’atrio sinistro considerato un importante “snodo elettrico” del cuore, denominata “istmo mitralico”. Il blocco elettrico di questo punto garantisce una maggior protezione a fenomeni di rientro e fibrillazione atriale.

L’equipe composta da specialisti cardiologi, infermieri e anestesista, che ha effettuato l’intervento sul paziente con fibrillazione atriale

In sala, durante l’intervento erano presenti: i dottori Andrea Giomi, Giuseppe Ciriello, Alessandro Paoletti Perini, Andrea Bernardini; gli infermieri Cecilia Campai, Silvia Gamberucci, Elena Chirici, Michele Di Leva  l’intervento è avvenuto in anestesia generale sotto la supervisione dell’anestesista dottor Claudio Poli. Il gruppo di elettrofisiologia, coordinato dal dottor Giomi, fa parte della SOS di Cardiologia ed Elettrofisiologia di Santa Maria Nuova (direttore dottor Giuseppe Ciriello) a sua volta parte della SOC Cardiologia Firenze 1 diretta dal dottor Milli.

«La struttura di Elettrofisiologia del Santa Maria Nuova, spiega una nota dala Asl Toscana Centro –  rappresenta l’hub di riferimento aziendale per il trattamento delle aritmie cardiache. Con una sala operatoria dedicata ed un èquipe composta da tre medici e cinque infermieri: questo gruppo svolge ogni anno circa 200 procedure di elettrofisiologia in aggiunta a circa 300 impianti di device di cardiostimolazione e day hospital aritmologici».

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