Giornata nazionale dei professionisti sanitari, il punto di Francesco Cichero

«La scelta di istituire questa giornata rappresenta un successo per tutti»

Da quest’anno, il 20 febbraio è la “Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e del volontariato”. Una ricorrenza nata per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio di tutti gli operatori sanitari che, valorizzando il lavoro multidisciplinare in equipe, hanno contribuito e stanno ancora lottando per rispondere ai bisogni di salute.

«La scelta di istituire questa giornata rappresenta un successo per tutte le professioni sanitarie e sociosanitarie – spiega Francesco Cichero, segretario della Commissione d’Albo degli Infermieri di Opi Firenze – Pistoia -. Un insieme di professionisti di cui gli infermieri rappresentano il 61%, ma trovo giusto celebrare tutti i professionisti e gli operatori, dal primo all’ultimo, perché senza il lavoro di equipe non avremmo ottenuto i risultati che siamo riusciti a raggiungere in quest’anno di pandemia. Una situazione d’emergenza che ci ha visti in prima linea senza mai abbandonare la propria posizione, stando vicino ai malati, ai loro familiari e ammalandosi a loro volta. E purtroppo in alcuni casi, perdendo la vita».

Cosa ha insegnato questa esperienza?

«Credo che in questo momento storico epocale gli infermieri debbano avere un ruolo da protagonisti. L’emergenza sanitaria ha messo in evidenza che è proprio davanti alle crisi che non si deve “improvvisare”, ma  avere professionisti formati e preparati, con capacità specifiche riconosciute dal sistema. Competenze certificate, che permettano di rispondere a bisogni mirati di salute. La certificazione delle competenze dei professionisti infermieri è alla base della crescita evolutiva di una professione che basa il suo sapere sulla scientificità e sui valori etici e deontologici, imprescindibili per una professione d’aiuto».

Qual è l’importanza di certificare le competenze?

«All’interno del sistema sanitario l’infermiere rappresenta un valore per i cittadini. Quella infermieristica è una professione intellettuale che presuppone programmazione, pianificazione, diagnosi, attuazione, misurazione, verifica e controllo. Certificare le competenze mette un ‘timbro’ sulle skill, sulle conoscenze, che diventano così un punto fermo per il professionista e un valore aggiunto per l’organizzazione, ma soprattutto e principalmente per i cittadini. La certificazione delle competenze è il primo tassello di una crescita che valorizzi la professione. Ed è da qui che parte un’adeguata e coerente organizzazione della formazione».

Quali strategie adotterà su questo tema OPI Firenze Pistoia?

«L’Ordine sta collaborando con la Regione Toscana per istituire il sistema regionale di certificazione delle competenze per le professioni sanitarie e socio-sanitarie con repertori regionali di qualificazione standard. La specializzazione, affinando le competenze in un’area assistenziale, permette di erogare assistenza appropriata e mirata in ogni ambito di cura e soprattutto sicura per i cittadini. Opi ha inoltre istituito alcuni comitati specifici: il Comitato Formazione, ad esempio, sta lavorando conl’obiettivo di instaurare un filo diretto di confronto con l’università. Questa deve garantire nuovi percorsi di studio, specifici e innovativi, al passo con i cambiamenti evolutivi della professione: è dal percorso di studi che si crea l’identità del professionista. E poi costruire conoscenze verso le tecnologie sanitarie, verso l’intelligenza artificiale, che cambieranno e sosterranno la professione infermieristica ».

Quali sono le prospettive per i giovani infermieri?

«C’è massima apertura verso tutti gli iscritti. L’Ordine dovrà presto muoversi su terreni nuovi e in parte mai esplorati: anche per questo motivo vogliamo promuovere la partecipazione attiva degli iscritti tramite il Comitato Giovani e il Comitato delle Politiche giovanili. Il nostro obbiettivo è quello di instaurare un filo diretto con gli infermieri, attraverso una comunicazione capillare che li renda partecipi dell’operato e delle scelte dell’Ordine. Al contempo porteremo avanti l’opera di digitalizzazione dell’ente, l’implementazione dell’offerta formativa a distanza, webinar e seminari, corsi ECM».

Prossime iniziative in vista del concorso per infermieri e infermieri pediatrici?

«Con lo sguardo sempre rivolto al futuro, in questi mesi è stato avviato un dialogo con Estar per una miglior realizzazione del concorso.  OPI ha creato una pagina Facebook dedicata a tutti i neolaureati per guidarli in tutti gli step: nei prossimi mesi sui nostri canali verranno divulgate informazioni circa le varie fasi concorsuali, il corretto inserimento dei titoli al fine di valorizzare ognuno in base al percorso intrapreso, ma anche i requisiti per accedere all’iscrizione e le relative tempistiche.  Inoltre saranno proposti corsi mirati alla preparazione del concorso sulla piattaforma online dell’Ordine ».

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