Il Ministero della Salute, nei giorni scorsi, ha emanato una circolare che detta i requisiti che le certificazioni vaccinali e di guarigione rilasciate da Stati Terzi devono possedere per poter essere utilizzati sul territorio italiano. E avere quindi la stessa validità «prevista per la certificazione verde Covid-19 (Certificato Covid digitale dell’Ue) emessa dallo Stato italiano».
In sintesi, i certificati dovranno contenere i dati identificativi del titolare, i dati relativi al vaccino, la data di somministrazione e i dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato. I documenti dovranno essere redatti in italiano, inglese, francese o spagnolo. In caso contrario deve essere accompagnato da una traduzione giurata. Lo stesso vale per le certificazioni di guarigione.
I requisiti del certificato vaccinale
Ecco nel dettaglio i contenuti che dovranno essere indicati sulle certificazioni:
– dati identificativi del titolare (nome, cognome, data di nascita);
– dati relativi al vaccino (denominazione e lotto);
– data/e di somministrazione del vaccino;
– dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato (Stato, Autorità sanitaria).
Le certificazioni vaccinali, in formato cartaceo e/o digitale, dovranno essere redatte in italiano, inglese, francese o spagnolo. Nel caso in cui certificato non fosse stato rilasciato in una delle quattro lingue indicate è necessario che venga accompagnato da una traduzione giurata.
I quattro vaccini ammessi
I vaccini riconosciuti per il pass valido in Italia, si specifica, sono quattro, ovvero quelli finora autorizzati dall’Agenzia europea del Farmaco e autorizzati nel nostro Paese:
– Comirnaty (Pfizer-BioNtech);
– Spikevax (Moderna);
– Vaxzevria (AstraZeneca);
– Janssen (Johnson & Johnson).
Le certificazioni di guarigione
Le certificazioni di guarigione dovranno riportare:
– dati identificativi del titolare (nome, cognome, data di nascita);
– informazioni sulla precedente infezione da SARS-CoV-2 del titolare, successivamente a un test positivo (data del primo tampone positivo);
– dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato (Stato, Autorità sanitaria).
Anche in questo caso dovranno essere accompagnate da una traduzione giurata.