Il Ddl antiviolenza è legge. Approvato nei giorni scorsi all’unanimità dal Senato con il nuovo titolo “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni“, il decreto legge che tutela la sicurezza di infermieri, medici e professionisti sanitari. Presentato due anni fa, il provvedimento era passato al Senato il 25 settembre 2019 e il 21 maggio 2020 alla Camera. Ora l’approvazione definitiva con voto unanime al Senato.
Tra i punti salienti, la reclusione fino a 16 anni e sanzioni da 500 a 5mila euro, in caso di aggressioni e procedibilità d’ufficio in caso di lesioni e percosse. Ma anche protocolli di collaborazione con le forze dell’ordine a garanzia di interventi tempestivi. Istituito anche l ‘Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie che dovrà garantire il monitoraggio sulla sicurezza degli operatori sanitari.
Il nuovo Osservatorio sulla sicurezza degli operatori sanitari
L’articolo 2 del DL prevede l’istituzione presso il Ministero della salute di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. Composto per la sua metà da rappresentanti donne, l’Osservatorio si occuperà di:
– monitorare gli episodi di violenza commessi ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni;
– monitorare gli eventi sentinella che possono dar luogo a fatti commessi con violenza o minaccia ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni;
– promuovere studi e analisi per la formulazione di proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti;
– monitorare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81;
– promuovere la diffusione delle buone prassi in materia di sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie.
– promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale medico e sanitario, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli utenti.
La violenza sui sanitari: fino a 16 anni per lesioni gravissime
L’articolo 4 interviene con modifiche sull’art. 583-quater del codice penale ai sensi del quale le lesioni gravi o gravissime sono punite con pene aggravate. Per le lesioni gravi reclusione da 4 a 10 anni e per le lesioni gravissime reclusione da 8 a 16 anni. L’elemento di novità: “Le stesse pene si applicano in caso di lesioni personali gravi o gravissime cagionate a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell’esercizio o a causa delle funzioni o del servizio, nonché a chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, nell’esercizio o a causa di tali attività”.
Le circostanze aggravanti
L’articolo 5 inserisce tra le circostanze aggravanti: “l’avere agito, nei delitti commessi con violenza o minaccia, in danno degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nonché di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, a causa o nell’esercizio di tali professioni o attività”. L’articolo 6 prevede che i reati di percosse e lesioni siano procedibili d’ufficio quando ricorre l’aggravante che consiste nell’avere agito, nei delitti commessi con violenza o minaccia, in danno degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni.
Le misure di prevenzione: i protocolli con le forze dell’ordine
All’articolo 7 si indica che al fine di prevenire episodi di aggressione o di violenza, le strutture presso le quali opera il personale sanitario legge prevedono, nei propri piani per la sicurezza, misure volte a stipulare specifici protocolli operativi con le forze di polizia, per garantire il loro tempestivo intervento.
La Giornata nazionale contro la violenza sui sanitari
L’articolo 8 istituisce la «Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari», volta a sensibilizzare la cittadinanza a una cultura che condanni ogni forma di violenza.
Le sanzioni: fino a 5mila euro
Infine l’articolo 9 prevede che, salvo che il fatto costituisca reato, chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive o moleste nei confronti di personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria o di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso funzionali allo svolgimento di tali professioni presso strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche o private è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 500 a 5.000 euro.