di Valentina Bernardini
Abstract
Introduzione.
L’11 marzo 2020 è stata dichiarata dall’OMS una pandemia ed ha creato in tutto il mondo preoccupazioni allarmanti. Pochi sistemi sanitari in tutto il mondo, sono attrezzati peraffrontare il numero elevato di infezioni, l’ansia della popolazione e le restrizioni annesse.
Si sta assistendo a storie di sofferenza umana, tra cui sistemi sanitari sovraffollati, accesso limitato alle cure di emergenza.
Tutto ciò ha portato alla necessità di creare un nuovo modello di erogare assistenza in periodo pandemico. In questo contesto, dunque, la telemedicina può essere utile nell’erogare l’assistenza clinica a distanza, l’educazione dei pazienti e la gestione della loro salute.
Gli obiettivi del lavoro sono dimostrare come in questo periodo di emergenza la telemedicinasvolga un ruolo cardine nel garantire l’assistenza sanitaria digitale a tutti i pazienti bisognosi di cure, in particolare a quelli oncologici, al fine di evitare l’allungamento delle liste d’attesa ed ilrischio
Materiali e metodi.
È stata condotta una revisione della letteratura e sono stati presi inconsiderazione circa dieci studi che rispondessero ai criteri di inclusione imposti dall’obiettivo diricerca.
Discussione dei risultati: Le linee guida fornite, indicano il passaggio alla telemedicina il piùpossibile nei pazienti con nuove insorgenza di sintomi ed in fase terminale. importante è l’aspettopsicologico della lotta contro il cancro, in cui fondamentale è rispettare la volontà del paziente; la mancanza di un contatto diretto tra paziente e medico può influire negativamente sul benessere del paziente. Con la telemedicina i medici ed anche gli infermieri possono seguire i pazienti, discutere i risultati e valutare la terapia e la loro compliance al trattamento.
Conclusioni.
La telemedicina ha un ruolo fondamentale durante una maxiemergenza; i suoi vantaggi comprendono: implementare ed assistere rapidamente un gran numero di fornitori, facilitare la gestione del triage, fornire servizi clinici anche quando gli ospedali locali sono impossibilitati a soddisfare la domanda, riduzione del rischio di malattie trasmissibili a seguito del contatto da persona a persona.
Parole chiave: Telemedicine, COVID-19, Coronavirus, Billing, Coding, Pandemic
Introduzione
Nel corso degli anni le pandemie e le diverse emergenze sanitarie che si sono verificate hanno portato ad un aumento della domanda delle cure mediche.
Negli ultimi tre mesi, abbiamo assistito a sviluppi storici e drammatici legati alla rapida comparsa di un nuovo coronavirus (COVID – 19). I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virusrespiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. (Smith et al., 2020).
L’11 marzo 2020 è stata dichiarata dall’OMS una pandemia ed ha creato in tutto il mondopreoccupazioni allarmanti. Pochi sistemi sanitari in tutto il mondo, sono attrezzati per affrontare ilnumero elevato di infezioni , l’ansia della popolazione e le restrizioni annesse.
Il Covid-19 si sta dimostrando un virus molto più virulento rispetto alle precedenti due epidemie disindrome respiratoria acuta che si sono verificate negli ultimi vent’anni. In Cina, una partesignificativa dei casi è stata correlata a casi di trasmissione intra – ospedaliera.
Si sta assistendo a storie di sofferenza umana, tra cui sistemi sanitari sovraffollati, accesso limitato alle cure di emergenza. . (Latifi et al., 2020)
Tutto ciò ha portato alla necessità di creare un nuovo modello di erogare assistenza in periodo pandemico. In questo contesto, dunque, la telemedicina può essere utile nell’erogare l’assistenza clinica a distanza, l’educazione dei pazienti e la gestione della loro salute.
La telemedicina potrebbe rappresentare un’opzione attraente, efficace e conveniente., per aiutare arispondere alle esigenze non solo dei pazienti con COVID -19 ma anche di quelli affetti da altre patologie che non possono accedere per problemi fisici o mancanza di risorse (anziani con comorbilità). Gli obiettivi del lavoro sono dimostrare come in questo periodo di emergenza la telemedicina svolga un ruolo cardine nel garantire l’assistenza sanitaria digitale a tutti i pazienti bisognosi di cure, in particolare a quelli oncologici, al fine di evitare l’allungamento delle liste d’attesa ed il rischio
Materiali e metodi
È stata condotta una revisione della letteratura e sono stati presi in considerazione circa dieci studiche rispondessero ai criteri di inclusione imposti dall’obiettivo di ricerca. In particolare gli studihanno riguardato la telemedicina, i suoi valori positivi e le lacune di tale metodica di assistenza.
Gli studi comprendevano sia quelli primari che secondari.
Discussione dei risultati
In tutti gli studi presi in esame si evince come la telemedicina sia un’alternativa di assistenza durante l’emergenza del COVID-19.
Molte società mediche adottano questa opzione come la più sicura, sia per il paziente che per il personale medico. In ambito medico così come le altre tecnologie, la prima preoccupazione èl’accessibilità. Stabilire contatti non è difficile, ma una connessione stabile in aree remote è spesso problematica. La preoccupazione aumenta soprattutto verso i pazienti più poveri con un accesso limitato a internet. (Norhaars et al., 2020).
Un’altra difficoltà od ostacolo potrebbe essere l’impossibilità di svolgimento di un adeguato esame clinico a distanza, non potendo rilevare segni precoci che potrebbero portare a nuove indagini diagnostiche. Una soluzione a tutto questo si è rilevata poter essere suddividere i pazienti tra quelli che si devono recare in clinica o quelli che vengono seguiti da casa.
I pazienti ad esempio oncologici vengono suddivisi in base a diverse raccomandazioni: – pazienti oncologici nella fase di follow up o in terapia orale, – pazienti con recente diagnosi in trattamento curativo o pazienti con carcinoma metastatizzato sottoposti a cure palliative.
Le linee guida fornite, indicano il passaggio alla telemedicina il più possibile nei pazienti con nuoveinsorgenza di sintomi ed in fase terminale. importante è l’aspetto psicologico della lotta contro il cancro, in cui fondamentale è rispettare la volontà del paziente; la mancanza di un contatto diretto tra paziente e medico può influire negativamente sul benessere del paziente. Con la telemedicina i medici ed anche gli infermieri possono seguire i pazienti, discutere i risultati e valutare la terapia e la loro compliance al trattamento. (Pappot et al., 2020).
La telemedicina non solo avvantaggia i pazienti, ma può essere anche utilizzata come modello di protezione della salute in un ambiente infetto e stressato.
Occorre documentare attentamente i vantaggi della telemedicina durante questa pandemia, percostruire un supporto ed un’espansione ed un avanzamento continuo dei servizi di telemedicina intutto il mondo e in tutte le discipline cliniche. (Latifi et al., 2020)
Oltre ai benefici della telemedicina, negli studi analizzati sono emersi anche alcune barriere; una di queste è la riluttanza del medico ad adottare la telemedicina. Una risposta tempestiva alla telemedicina in caso di emergenza come il COVID-19, richiede una forza lavoro qualificata e capace da parte dei medici ed anche degli infermieri. È necessario che loro ricevano una giusta formazione sulla metodica e sul nuovo modello assistenziale che si viene a sviluppare.
Conclusioni
L’esperienza COVID-19 non è nella prima né l’ultima catastrofe a cui assisteremo.
La telemedicina ha un ruolo fondamentale durante una maxiemergenza; i suoi vantaggi comprendono: implementare ed assistere rapidamente un gran numero di fornitori, facilitare la gestione del triage, fornire servizi clinici anche quando gli ospedali locali sono impossibilitati a soddisfare la domanda, riduzione del rischio di malattie trasmissibili a seguito del contatto da persona a persona.
Le limitazioni possono essere: difficoltà ad eseguire esami diagnostici da remoto.
La telemedicina si deve sviluppare e deve diventare una nuova componente principale del nostro sistema sanitario e per farlo occorre:
- Garantire che tutti gli operatori sanitari ricevano una formazione adeguata,
- Introdurre l’accreditamento di telemedicina per gli operatori sanitari,
- Fornire finanziamenti che coprano i costi di fornitura della telemedicina,
- Istituire sistemi per gestire i servizi di telemedicina,
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