L’intervista. Massai: “Nasce Infermierinews, un nuovo modo di informare”

Un nuovo modo di fare informazione per l’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze Pistoia: Infermierinews.it è il giornale on line nato per dare risposte in tempo reale ai 9mila iscritti dei territori di Firenze e Pistoia. Delle novità del nuovo modo di rimanere in contatto con gli infermieri toscani e del futuro della professione ne abbiamo parlato con il presidente Danilo Massai.

Presidente perché avete scelto un giornale on line come nuovo strumento di comunicazione?

Per avere uno strumento più attuale che tratti l’informazione in tempo reale. Nel piano editoriale abbiamo previsto una serie di aree in cui gli infermieri possono interagire anche in tempo reale, aprire dibattiti, esperienze cosa che con il cartaceo non era più possibile fare. L’obiettivo, oltre quello di avere un’informazione puntuale e contemporanea, sarà quello di stimolare un dibattito sempre continuo dentro la professione perché non è sempre facile raggiungere tutti i 9mila iscritti. E la rivista on line, con una redazione strutturata, ci può sicuramente aiutare.

Qual è lo stato di salute della professione di infermiere?

Nonostante il divieto statale di assumere, al di là dell’aumento dei carichi di lavoro e dei carichi di stress, gli infermieri dell’area Firenze-Pistoia stanno reggendo i servizi e questo riconoscimento glielo dobbiamo. Stiamo tuttavia iniziando a vedere difficoltà nella formazione, perché manca il tempo, nel recupero del tempo libero, nella dedizione alle famiglie: vediamo veramente dei professionisti stressati. Se voi considerate che l’80 per cento degli iscritti sono donne, con una famiglia e dei bambini da gestire oltre al lavoro diventa una vita oltremodo faticosa. Un altro aspetto che pesa molto con la nuova assunzione e l’aumento delle liste d’attesa, è quello delle richieste di prestazioni dei cittadini: da questo punto di vista vediamo orari aggiuntivi che non sono più le 36 ore ma arrivano, in alcuni casi, a 50 ore e questo vuol dire mettere a rischio la salute degli infermieri.

Quali iniziative ha intrapreso l’Ordine in questo senso?

Noi stiamo forzando dal livello nazionale per rimuovere il blocco delle assunzioni e comunque intervenire sui parametri che sono fermi al 2004: c’è la necessità di assumere. Stiamo formando infermieri che poi inevitabilmente vanno a lavorare in tutti i paesi d’Europa non più per obbligo ma per scelta. Si sta talmente tanto depauperando questa professione di infermiere in Italia che appena c’è la possibilità si cercano altri Paesi. Siamo impegnati, inoltre, a rivedere i criteri di autorizzazione nel lavoro socio-sanitario, in particolar modo nelle RSA e nel lavoro in affidamento alle cooperative perché certi contratti devono essere rivisti. Stimo, infine, lavorando per migliorare la libera professione anche con un accordo a livello regionale per l’integrazione pubblico-privato nell’infermieristica.

Iniziare a ragionare come mondo professionale infermieristico a livello toscano e regionale può diventare un valore aggiunto?

Certamente sì e lo stiamo facendo. Se noi dal localismo andiamo su un livello regionale e la Regione Toscana vuole un’infermieristica di famiglia e di collettività, il ruolo di infermiere è determinante. Se riusciamo a fare programmi avanzati di infermieristica sulla professioni la Toscana può continuare ad essere un modello a livello nazionale.

 

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