Il protagonista è un uomo originario dello Sri Lanka ricoverato all’ospedale dopo una brutta caduta
Come diceva Madre Teresa di Calcutta “La cosa più bella che puoi fare per te è fare qualcosa per gli altri”. Si può riassumere così anche quanto ha fatto il personale di una Medicina del San Giovanni di Dio per un ragazzo dello Sri Lanka ricoverato nel reparto dell’ospedale. L’uomo dopo una rovinosa caudata ha bisogno di un busto che non può comprare. Così è scattata la solidarietà. Sono proprio gli operatori socio sanitari, i medici di reparto i compagni di stanza che hanno deciso di raccontare il tutto in una lettera
“Quando l’ospedale diventa una famiglia”
«Ospedale San Giovanni di Dio, reparto di Medicina. Un ragazzo dello Sri Lanka è stato appena ricoverato. E’ caduto, ha una brutta frattura vertebrale e tanto dolore. Il referto parla chiaro: 40 giorni di prognosi. Dovrà rimanere a letto a riposo», si legge nel racconto.
«Ma lui è solo, non ha famiglia in Italia, moglie e figli sono lontani, non parla neppure bene l’italiano. L’ortopedico dice che potrà rialzarsi, certo, fra alcuni giorni, quando passerà un po’ il dolore, però dovrà indossare un busto, un Camp C-35. Il busto non è prescrivibile dal sistema sanitario pubblico, quindi dovrà pagarselo di tasca sua e costa molto: circa 300 euro. Quando glielo diciamo, si capisce che lui quei soldi non li ha. Gli altri degenti, nella stanza, seguono attenti, in silenzio, la visita dei medici».
Ma a un certo punto accade qualcosa di inaspettato. «I compagni di stanza, con discrezione, chiamano il medico e chiedono di poter contribuire all’acquisto del busto. Poco dopo tra gli infermieri e gli operatori socio-sanitari del reparto si sparge la voce e si accende spontaneamente una piccola grande “catena di solidarietà”. Si uniscono a loro volta i medici. In poche ore si raccolgono i soldi, la cifra è raggiunta, il busto si comprerà. Tanti piccoli gesti messi insieme possono fare grandi cose. L’infermiera del reparto contatta il negozio di articoli sanitari che, appresi i fatti, non vuole sentirsi da meno e fornisce il busto al paziente applicando uno sconto inusuale». La dimostrazione che tanti piccoli gesti messi insieme possono fare grandi cose.