Sanità, il 2023 in Toscana tra digitalizzazione e riforme

Sono sei gli obiettivi principali che la Regione Toscana si propone di portare avanti, sullo sfondo delle riforme già avviate

Digitalizzazione, riorganizzazione dei Cup e dei pronto soccorso. Sono alcuni dei pilastri su cui poggia il nuovo assetto della sanità toscana per il 2023. Sei gli obiettivi principali che la Regione Toscana si propone di portare avanti che si muovono sullo sfondo delle riforme che avviate nelle ultime settimane: «non solo promesse ma atti già approvati» ha chiarito il presidente Eugenio Giani.

Dalle nuove linee sull’emergenza urgenza alla continuità assistenziale (ovvero le vecchie guardie mediche dislocate sul territorio), dal numero unico 116117 per le cure non urgenti al trasporto sanitario e per i soggetti con fragilità. E poi la mobilità sanitaria fino alla nascita del dipartimento interaziendale del farmaco, che avrà tra i compiti l’ottimizzazione dell’erogazione di farmaci a pazienti cronici o in dimissione che assumono la terapia a domicilio.

Al via anche un coordinamento regionale sull’efficientamento energetico, per provare a mitigare nel tempo il caro bolletta: una necessità, visto che nel 2022, rispetto all’anno precedente,  il sistema sanitario toscano ha speso quasi 200  milioni di euro in più. Si riorganizzano i Cup, i centri unici di prenotazione, con potenziamento in parallelo dei canali on line.  Saranno riorganizzati anche i pronto soccorso.

Sarà rafforzata anche la rete dei consultori e poi sarà attivata la cartella sanitaria unica, con sistemi informatici che fino ad oggi non hanno dialogato tra loro spostati su una stessa piattaforma, e un sistema informativo territoriale ulteriormente evoluto. «Guardare al futuro – ha detto l’assessore alla sanità Simone Bezzini – significa anche investire sul digitale, che i cittadini hanno imparato ad utilizzare in modo più ampio durante la pandemia e che adesso devediventare qualcosa di strutturale».

Emergenza urgenza: si incrementa il numero delle ambulanze con infermieri

Il primo passo è l’atteso via libera al nuovo sistema dell’emergenza urgenza – ovvero ambulanze e mezzi di soccorso da inviare con tempestività, quelli che si attivano chiamando il 112 –  e la continuità assistenzialegarantita dalla guardie mediche. La giunta regionale ha approvato i nuovi indirizzi e le linee programmatiche che poi le aziende sanitarie dovranno recepire e declinare nei prossimi quattro mesi.

I problemi da risolvere riguardavano la presenza di modelli di gestione troppo disomogenei tra territorio e territorio, un elevato tasso di medicalizzazione e postazioni di emergenza sanitaria territoriale a bassissimo livello di attività. Si punta ora alla costruzione di una rete più capillare, ad omogeneizzare il sistema, ad aumentare le ambulanze con infermieri ma anche automediche con medico a bordo e ad assicurare la giusta integrazione con la medicina di urgenza degli ospedali, a rafforzare il coinvolgimento e l’integrazione con gli enti di volontariato – specificità toscana – e a potenziare alcuni pronto soccorso.

Riorganizzazione della guardia medica e novità sul fronte del trasporto sanitario

Il servizio di guardia medica dopo mezzanotte sarà riorganizzato e le ore liberate saranno utilizzate anche per attribuire incarichi provvisori, soprattutto nelle aree interne e più periferiche dove non è stato possibile sostituire il medico di famiglia andato in pensione e per rafforzare l’assistenza nel territorio nelle ore diurne a favore di malati cronici ed oncologici. Inoltre, in alcuni ospedali selezionati da un apposito gruppo di lavoro regionale, saranno sperimentate postazioni di continuità assistenziale in prossimità dei pronto soccorso.

Si semplifica l’accesso alla cure non urgenti, attraverso il numero unico 116117. Arriveranno inoltre novità sul fronte del trasporto sanitario: prescrizione con ricetta elettronica dematerializzata, con maggiore appropriatezza, migliore organizzazione e l’informatizzazione completa di tutto il processo. Per il trasporto di persone con fragilità e che devono recarsi in strutture del sistema sanitario regionale  ci saranno  invece voucher gratuiti, da richiedere alle Asl e distribuiti sulla base di tetti Isee e criteri chilometrici, a partire dal 15 gennaio.

Si tratteggia una nuova forma per l’assistenza territoriale

Ai nastri di partenza, già licenziata dalla giunta, anche la nuova architettura dell’assistenza territoriale, che con l’arrivo di case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali si propone di cambiare pelle alla sanità. L’obiettivo è potenziare le cure domiciliari e la presa in carico sul territorio. Un ruolo importante l’avranno anche l’innovazione e i servizi digitalizzati, la telemedicina e il telemonitoraggio.

Quanto al caro bolletta, visto che la sanità è un settore assai energivoro, la Regione monitorerà gli interventi di efficientamento in atto e le spese di energia, selezionando le migliori buone pratiche per un piano regionale ed un coordinamento stabile.

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