Il riconoscimento è della Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute femminile e di genere
Un premio per l’Oncologia ginecologica. Premiati l’ospedale Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli (Fi), per il percorso di assistenza offerto dal reparto di oncologia ginecologica, e l’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa. Un premio corale dato dalla Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute femminile e di genere, all’intera squadra, in gran parte al femminile, di medici, infermieri che vi lavorano e che combattono quotidianamente contro il carcinoma dell’ovaio o dell’endometrio.
La Fondazione Onda infatti ha voluto identificare con altrettanti bollini rosa proprio gli ospedali, quaranta in tutta Italia, che valorizzano la personalizzazione e l’umanizzazione dell’assistenza. In centrotrenta, su tutto il territorio nazionale, si erano candidati. E il Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli e l’azienda ospedaliera universitaria di Pisa sono tra questi. Il cancro dell’ovaio è un tumore piuttosto raro che colpisce, nell’arco della vita, una donna su ottantadue e spesso sfugge alla diagnosi precoce. I tumori dell’endometrio rappresentano la quasi totalità dei tumori che colpiscono il corpo dell’utero e si collocano al quinto posto per frequenza tra quelli più diagnosticati nelle donne (il 5 per cento, con circa 8.700 nuovi casi all’anno in Italia).
«Una soddisfazione doppia, visto che due sono le strutture premiate, ma un premio in qualche modo a tutta la Toscana – commenta il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani –. Un riconoscimento ad un sistema sanitario che, attraverso il lavoro costante e quotidiano a servizio e a favore di tante donne, riesce ad esprimere grande capacità di prevenzione e contrasto al male del secolo, il tumore, ma anche un’assistenza ed una presa in carico dal volto umano».
La Fondazione Onda è dal 2007 che premia i nosocomi vicini alle donne, ovvero le strutture che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili: ventiquattro ospedali toscani se ne sono potuti fino ad oggi fregiare, per più specialità.
Alessandra Ricco