Welfare e salute: bilancio del sistema sanitario toscano in tempo di pandemia

I risultati in sintesi della performance complessiva della regione nel 2020: il 36% degli indicatori peggiora, il 38% migliora, il 26% resta stabile

Anche in tempo di pandemia, il sistema sanitario toscano tiene nonostante qualche criticità. È quanto emerge dalla quarta edizione del rapporto ‘Welfare e salute in Toscana’. A livello complessivo, la perfomance registrata dalla regione Toscana nel 2020 è stata soddisfacente: nonostante lo shock pandemico, solo il 36% degli indicatori peggiora tra il 2019 e il 2020 (il 38% migliora, il 26% resta stabile), dimostrando una buona capacità di resilienza. Complessivamente, tiene la presa in carico oncologica sia in riferimento agli screening che alle operazioni chirurgiche. Buona anche la tenuta per quanto riguarda l’attività non differibile per patologie cardiovascolari. Non si registra una contrazione maggiore delle altre regioni neanche per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali, grazie anche al ricorso alla telemedicina. Per quanto ci siano ambiti di miglioramento, la presa in carico della salute mentale e delle patologie oncologiche non ha ceduto di fronte alla pandemia.

 

Hanno retto relativamente bene anche RSA e Pronto soccorso. Si registra una sostanziale tenuta anche in riferimento alle vaccinazioni pediatriche dove i cali sono decisamente contenuti mentre migliora il dato delle vaccinazioni antinfluenzali per persone di età superiore ai 65 anni. Rispetto all’anno precedente migliorano le ricette dematerializzate: nel 2020 arrivano a coprire oltre l’80% delle prescrizioni elettroniche, con livelli elevati relativamente agli specialisti con almeno una prescrizione dematerializzata, che vanno dal 52% dell’AUSL Nord Ovest al 85% della Ausl Centro. Cala, invece, il numero di accessi domiciliari: si oscilla da un -23% dell’Ausl Centro fino al -12% di Ausl Sud Est e Nord Ovest. L’attenzione per la continuità tra ospedale e territorio sembra però aver retto: ad esempio, la percentuale di dimissioni da ospedale a domicilio di ultrasettantacinquenni con almeno un accesso domiciliare entro 2 giorni dalla dimissione cresce da 10.7 a 10.9%.

 

In generale, si registra una contrazione dei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali e per quelle ospedaliere, a fronte ovviamente di un minore accesso ai servizi da parte della popolazione. In termini di qualità dei processi, gli indici di performance della degenza media, seppur con alcune eterogeneità tra le varie realtà toscane, confermano la tenuta del livello di performance del 2019: l’indicatore fa registrare un leggero peggioramento ma riesce comunque a mantenere un livello di valutazione medio. Il minore ricorso ai servizi da parte della popolazione si traduce anche in un potenziale recupero di appropriatezza in riferimento alle prestazioni potenzialmente viziate da over-consumption. Crolla ad esempio il consumo di antibiotici. Il costo pro capite sanitario registrato nel 2020 (2.177 euro pro capite) mostra comprensibilmente un incremento rispetto all’anno 2019 (+8%).

 

La performance regionale sul percorso oncologico è complessivamente buona in tutte le fasi del percorso, con molti indicatori che si posizionano nella fascia più alta: gran parte sono comunque migliorati o stabili rispetto al 2019. Spicca l’indicatore relativo all’appropriatezza dei volumi di interventi per tumore maligno della mammella. L’area degli screening risente di modeste contrazioni rispetto agli anni precedenti. Permangono margini di miglioramento per la gestione delle cure palliative. Il percorso materno-infantile non mostra disomogeneità evidenti e complessivamente, la valutazione delle diverse fasi del percorso si attesta su un livello di fascia media. Per quanto riguarda la presa in carico della salute mentale, la qualità dell’assistenza a livello regionale è ancora uno degli ambiti di miglioramento, messo ulteriormente sotto pressione durante la pandemia.

 

Buone performance in tema di assistenza domiciliare e residenziale lungo tutte le quattro fasi del percorso. Anche il percorso cronicità riporta una performance regionale complessivamente medio-buona: molti indici rimangono stabili o migliorano, fatta eccezione per l’indicatore di follow-up relativo alla percentuale di pazienti diabetici con almeno una visita oculistica negli ultimi due anni, che peggiora. Buona la risposta dell’emergenza-urgenza alla sfida pandemica, con la maggior parte degli indicatori che presentano una valutazione media o buona. Peggiorata però, rispetto allo scorso anno, la percentuale di dimessi con permanenza in Pronto soccorso inferiore alle 6 ore e di quella relativa agli accessi inviati al ricovero con tempo di permanenza entro 8 ore.

 

Azienda USL Toscana Centro

Andando nel dettaglio, per la Azienda Toscana Centro rispetto al 2019, risulta migliorato il 44,7% degli indicatori di valutazione (a fronte del 19% di indicatori stabili e del 36.3% di peggiorati). Si evidenzia, in particolare, una performance ottima per quanto riguarda gli indicatori appartenenti alla dimensione di governo e qualità dell’offerta, come la riabilitazione. Tra buona e ottima anche la performance inerente al catchment index, che misura la capacità di risposta del SSR al fabbisogno di prestazioni espresso attraverso le prescrizioni mediche. Dati positivi anche per quanto riguarda il rispetto dei tempi massimi di attesa per la chirurgia oncologica e all’aderenza farmaceutica.

 

Azienda USL Toscana Nord Ovest

Per l’Azienda Toscana Nord Ovest si registrano criticità per il catchment index, che si pone a cavallo tra la performance bassa e quella critica. Buoni i risultati per indicatori come la qualità di processo, che testimonia la capacità di fornire prestazioni di elevata qualità nell’assistenza ai pazienti. Buona performance anche in tema di cure domiciliari, sanità digitale e cure palliative. Bene anche l’indicatore di equilibrio economico reddituale. Osservabili alcuni indicatori di resilienza che presentano un livello di valutazione della performance eccellente (prime visite e follow-up). Buona anche la performance degli screening oncologici e della donazione di organi.

 

Azienda USL Toscana Sud Est

La quasi totalità degli indicatori 2020 dell’Azienda Toscana Sud Est si colloca nella fascia di buona o ottima performance. Su 163 indicatori valutati, il 40,5% migliora rispetto al bersaglio dello scorso anno, a fronte di un peggioramento del 44,8% di essi. Non si evidenziano comunque per il 2020 aree di criticità. Anche la sanità d’iniziativa ottiene una buona valutazione. Relativamente alla nuova dimensione di analisi della resilienza, la maggior parte degli indicatori si colloca tra la fascia di valutazione media e quella buona, con alcuni casi di performance ottima. Tra questi, l’indicatore di resilienza relativo ai volumi per interventi oncologici.

 

Careggi

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi presenta un buon numero di indicatori posizionati nelle fasce a maggiore valutazione. Spiccano, in particolar modo, l’area economico-finanziaria e il relativo indicatore di equilibrio reddituale. In area critica invece gli indicatori relativi all’osservatorio PROMs e alla salute mentale. L’area della resilienza vede gran parte degli indicatori su valutazioni positive: tra questi, la donazione di organi, gli interventi oncologici e la telemedicina. La performance scarsa relativa all’ambito materno-infantile è dovuta alla relativamente alta percentuale di donne a cui non è stato permesso avere una persona di fiducia durante il travaglio o il parto.

 

Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana

La situazione nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana rimane stabile rispetto all’anno precedente, con il 30,5% di indicatori che migliorano e il 27,4% che rimane complessivamente invariato. Da segnalare, però, il peggioramento del 42,1% degli indicatori, con due aree critiche, rappresentate dalla riabilitazione e dall’indicatore di resilienza inerente al percorso materno-infantile e assistenza al parto, valutazione in parte spiegata dalle necessità di contenimento dell’epidemia all’interno degli ospedali.Bene invece, sanità digitale, percentuale di assenza ed equilibrio economico reddituale.).

 

Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese

Per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese gli indicatori spaziano dalle fasce più esterne a quelle più interne. La performance più critica riguarda i risultati associati all’osservatorio PROMs e la stessa efficienza dell’attività di ricovero. Indicatori di performance eccellente si ritrovano, invece, nella comunicazione e partecipazione del cittadino e nella sanità digitale. Buoni anche gli indicatori riferiti all’emergenza-urgenza e al governo e qualità dell’offerta, come il rispetto dei tempi massimi di attesa per la chirurgia oncologica. Da migliorare diversi aspetti dell’area della resilienza (tra questi, l’ambito dell’assistenza al parto).

 

Meyer

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer presenta un gran numero di indicatori migliorati rispetto all’anno precedente (50% degli indicatori valutati, a fronte del 33% di indicatori stabili e del 17% di indicatori peggiorati). Ottima performance per gli indicatori relativi alla sanità digitale e all’equilibrio economico reddituale. Altri aspetti di positività riguardano l’indicatore sulla qualità di processo e l’emergenza-urgenza. Ci sono invece margini di miglioramento nell’efficienza dell’attività di ricovero e nell’ambito dell’appropriatezza farmaceutica. Unica area di criticità (che peggiora rispetto all’anno precedente) è data dalla percentuale di assenza.

 

Fondazione Monasterio

Per la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, non è presente nessun indicatore in fascia critica, a testimonianza di una buona performance. Raggiungono l’eccellenza gli indicatori di sanità digitale e di comunicazione e partecipazione del cittadino, denotando una informazione chiara rispetto ai servizi offerti. Anche l’area della resilienza conferma una buona performance, con gli indicatori di telemedicina e di tenuta delle visite ambulatoriali (prime visite e follow-up) che raggiungono le fasce meglio valutate. Solo un paio di indicatori si collocano in fascia intermedia: l’appropriatezza farmaceutica e quello relativo all’ambito cardio-circolatorio.

 

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