West Nile, a Pistoia il primo caso toscano

Si tratta di una donna di 82 anni ricoverata al San Jacopo. Ha sviluppato una meningoencefalite 

Primo caso in Toscana di meningoencefalite da West Nile virus (WNV). Si tratta di una donna di 82 anni residente nella provincia di Pistoia, ricoverata per un quadro di meningoencefalite a liquor limpido di sospetta natura virale. Gli accertamenti effettuati su liquor e siero hanno poi documentato la presenza di un’infezione da West Nile virus.

Nessun viaggio all’estero: si tratta di un caso autoctono

La paziente, spiega una nota della Asl Toscana Centro, non ha effettuato viaggi fuori regione: si tratta quindi di un caso autoctono. Adesso è ricoverata nel presidio ospedaliero di Pistoia nel reparto di Malattie Infettive, diretto dal dottor Pierluigi Blanc, direttore della struttura complessa Malattie Infettive 2, di Pistoia e Prato.  

In atto tutte le misure epidemiologiche. L’anziana è in miglioramento

«Allo stato attuale la paziente – spiega il dottor Blanc –  è in miglioramento clinico ma una previsione sulle possibili sequele richiede un follow-up clinico che dovrà prolungarsi nelle prossime settimane. Il caso è stato segnalato alla Direzione Sanitaria, all’Ufficio di Igiene, all’Istituto Superiore di Sanità e alla Regione per la messa in pratica delle dovute misure epidemiologiche»

Si tratta del primo caso di West Nile in Toscana

Al momento la West Nile, che come ricorda la Asl Toscana Centro si sviluppa nella maggior parte dei casi in maniera asintomatica, era confermata in Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Sardegna e Friuli Venezia Giulia. Per quanto riguarda la Toscana è il primo caso del 2022. 

Molto spesso asintomatica, l’infezione può portare al decesso nei pazienti più fragili

Nelle categorie a rischio (età avanzata e/o soggetti immunocompromessi) la West Nile può manifestarsi con sintomi neurologici talvolta letali. In Italia, al 2 agosto scorso i casi erano 94 (tra cui 55 casi di infezione neuro-invasiva, 19 casi in donatori di sangue, 19 casi di febbre e 1 caso sintomatico) con 7 decessi. 

La trasmissione all’uomo avviene da parte di zanzare ornitofile (soprattutto Culex spp). Alcune specie di uccelli selvatici possono fungere da serbatoio ed amplificatore dell’infezione virale.

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