«Ci porti il Covid»: il biglietto tra la posta dell’infermiera

«Grazie per il Covid che tutti i giorni ci porti in corte. Ricordati che ci sono anziani e bambini, grazie». È questo il messaggio che i è vista recapitare Damiana Barsotti, un’infermiera di 48 anni in servizio nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Luca di Lucca. «Lo ha trovato mia madre nella cassetta delle lettere – ha raccontato Damiana al quotidiano Il Tirreno che per primo ha riportato la vicenda –. Attorno alle 7 ha sentito un rumore e i cani che abbaiavano. Si è affacciata ma non ha visto nessuno. Al mattino, quando sono tornata dal turno di notte, è uscita di casa e si è accorta di quel “biglietto”. Ho chiamato i carabinieri – ha proseguito – Hanno raccolto la testimonianza di mia madre, preso nota del messaggio e redatto il verbale. Come l’ho presa? Ci sono rimasta male. Mi sono sentita ferita e denigrata».

La solidarietà della Asl Toscana nord ovest

La Direzione Aziendale e il Dipartimento Infermieristico e Ostetrico, dell’Asl Toscana nord ovest hanno espresso la propria solidarietà alla collega, «trattata come un’untrice e non come un’operatrice sanitaria che giornalmente si reca al lavoro per combattere, per tutti noi, la difficile battaglia contro il virus. Tali comportamenti –  prosegue la nota della ASL –  non solo sono discriminatori ma dimostrano come il cammino verso la civiltà sia ancora lungo, nonostante il momento difficile che l’intero pianeta sta vivendo. Piena solidarietà, quindi, verso tutti gli operatori sanitari e verso tutti coloro che, a diverso titolo, si occupano di far funzionare al meglio la complessa macchina sanitaria, sacrificando affetti e, spesso, la propria salute».

Rossi: «La Toscana è con le donne e gli uomini che combattono contro il coronavirus»

Sulla vicenda si è espresso anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. «Ferisce quanto è successo, è una ferita per tutti i suoi colleghi e per tutti noi. Dobbiamo stringerci intorno a chi sta combattendo per la nostra salute, con la sua professionalità e la sua dedizione, prendendosi cura di chi ha bisogno, difendendo la risorsa ospedale  e contrastando la malattia – ha detto Rossi -. La paura del contagio in una situazione così particolare non deve prestare il fianco alla crescita dell’egoismo sociale. Ma oggi voglio dire soprattutto che siamo tutti con Damiana. Così come con tutti gli operatori della sanità che in queste settimane sono state oggetto di discriminazione. La Toscana è con le donne e gli uomini che combattono contro il coronavirus».

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