Coronavirus, 5 nuovi sospetti positivi in Toscana

Ancora nuovi casi sospetti positivi al Coronavirus. Ne sono stati registrati cinque tra ieri sera e questa mattina in Toscana, in attesa di validazione da parte dell’Istituto superiore di sanità. Si tratta di un nuovo caso in Versilia sul territorio della Asl nord ovest. È il figlio di 10 anni del 44enne di Torre del Lago, rientrato con positività da Vo’ (Veneto) e in isolamento domiciliare senza più febbre. I medici dell’Igiene e sanità pubblica della Nord Ovest, considerandolo come caso sospetto in quanto contatto diretto, lo avevano già inserito in isolamento domiciliare fiduciario sotto sorveglianza attiva. L’uomo sta bene ed è costantemente monitorato. Un altro nuovo caso, sul territorio della Asl nord ovest, è un uomo, di 60 anni, che vive a Capannori (Lucca). È il familiare di una persona ricoverata a Piacenza, risultata positiva al test del Coronavirus “Covid-19”. L’uomo di Capannori, che ha subito avvertito l’Asl di aver avuto contatti con una persona positiva, è già in quarantena. In particolare, l’uomo presentava un leggero stato febbrile (ma non problemi respiratori particolari). Gli operatori dell’Igiene e Sanità Pubblica della Asl territorialmente competente hanno effettuato, pertanto, nella giornata di ieri, il tampone, che ha dato esito positivo, ed è in attesa di validazione. Un altro caso è stato registrato a Poppi, nel Casentino, in provincia di Arezzo, territorio di competenza della Asl sud est. Si tratta di un uomo di 64 anni, residente a Poppi, con contatti da Bologna, ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale “San Donato” di Arezzo e il cui tampone è risultato positivo. La moglie di quest’ultimo, ricoverata con problemi respiratori, è in attesa dell’esito del tampone. Un nuovo caso sospetto positivo al Coronavirus è stato registrato nel territorio di competenza della Asl centro. Si tratta di una donna di 44 anni, che vive a Firenze, ricoverata a Prato, in isolamento, positiva al primo test, sfebbrata, oggi sarà dimessa in isolamento domiciliare. Un nuovo caso sospetto positivo anche a Careggi: un settantenne con sintomi respiratori, arrivato ieri al Pronto Soccorso tramite un’ambulanza del 118. Dopo essere risultato positivo al Covid-19, è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive in buone condizioni, non risultano contatti di particolare rilievo.

Coronavirus: come stanno i pazienti seguiti dal sistema sanitario toscano

Sono invece complessivamente stabili le condizioni di salute degli altri pazienti, seguiti a oggi dal sistema sanitario toscano. A partire dalla donna di 42 anni, residente a Pergine Valdarno, in sorveglianza attiva domiciliare, collega della 32enne fiorentina, recatasi nei giorni scorsi a Milano, ricoverata nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Ponte a Niccheri, “clinicamente guarita” e in isolamento domiciliare. E poi i due coniugi di Codogno, in sorveglianza attiva al proprio domicilio di Carrara. E ancora, il settantunenne di Albiano Magra (Aulla, Lunigiana), messosi in autoisolamento domiciliare. L’imprenditore fiorentino, di 63 anni, ricoverato a Firenze e il suo vicino di casa, ricoverato a Careggi in isolamento nel reparto di malattie infettive. Trattenuto a scopo precauzionale nel reparto di malattie infettive del San Jacopo di Pistoia l’informatico di Pescia, di 49 anni, (il primo paziente “clinicamente guarito”). Dimesso lo studente 26enne norvegese ricoverato a Ponte a Niccheri, “guarito” ma che comunque resterà a casa in isolamento domiciliare. Come è in isolamento domiciliare anche il calciatore 23enne della Pianese (la squadra di Piancastagnaio); l’altro calciatore è ricoverato al Policlinico Le Scotte di Siena e il sessantenne, operatore della squadra, è ricoverato nello stesso reparto e costantemente monitorato.

Coronavirus in Toscana, i numeri

A oggi, martedì 3 marzo, in Toscana sono risultati positivi al test per il Coronavirus 18 tamponi. Di questi, 5 hanno avuto la conferma di positività da parte dell’Istituto superiore di sanità, i rimanenti 13 sono ancora in attesa di conferma. Dal monitoraggio giornaliero risulta che in Toscana ci sono 959 persone in isolamento domiciliare di cui 465 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl. Si tratta di 267 casi nella Asl centro (Firenze-Empoli-Prato-Pistoia), di 91 casi nella Asl nord ovest (Lucca-Massa Carrara-Pisa-Livorno) e di 107 casi in quella sud est (Arezzo-Siena-Grosseto).

Coronavirus, Regione invita a ridurre visite a ricoverati in Rsa   

Ridurre al minimo i rischi di diffusione del contagio da coronavirus proprio in quelle fasce di popolazione più vulnerabili, per l’età avanzata e l’eventuale presenza di patologie. È questo l’obiettivo della regione Toscana che ha chiesto di limitare il più possibile le visite agli anziani ricoverati nelle Residenze sanitarie assistite. La richiesta è quella di portare le visite a una sola persona al giorno per ciascun ospite ricoverato, per ridurre al minimo i rischi di diffusione del contagio. “In particolare – si legge nella lettera inviata alle Rsa – si suggerisce di ridurre possibilmente le visite a un sola persona al giorno per ciascun ospite, anche adottando soluzioni organizzative per scaglionare gli accessi e verificandone comunque lo stato di salute (assenza di tosse e raffreddore e sintomi influenzali in generale)”.

Check-point di controllo all’ingresso degli ospedali

Raccomandazioni sono state inviate anche agli operatori degli ospedali, per limitare l’ingresso improprio di utenti od ospiti. In particolare, all’ingresso degli ospedali saranno istituiti dei check-point di controllo presso i quali sarà presente personale dedicato che consiglierà di rimanere nella propria abitazione agli utenti/ospiti con leggera alterazione della temperatura corporea, rinite, tosse e difficoltà respiratorie che non rendono, tuttavia, indispensabile il ricorso all’ospedale. “Trattasi – si legge nella lettera – di semplici misure di prevenzione volte a curare i nostri pazienti in sicurezza, garantire la sicurezza collettiva dei nostri cittadini, della comunità ospedaliera e dei nostri professionisti”.

Rossi e Saccardi agli ospedali di Nottola e Cortona

Oggi il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e l’assessore regionale al diritto alla salute, Stefani Saccardi, sono stati prima all’ospedale di Nottola (Montepulciano, Siena) per l’inaugurazione del Pronto Soccorso poi a quello La Fratta di Cortona per l’inaugurazione degli ambulatori di chirurgia ginecologica.

Coronavirus, la Toscana mette a disposizione della Lombardia cinque letti di terapia intensiva

In Toscana cinque letti di terapia intensiva a disposizione della Lombardia, per accogliere altrettanti pazienti lombardi colpiti dal Coronavirus. «Ci sembrava un gesto di solidarietà doveroso» dicono il presidente Enrico Rossi e l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. Negli ospedali della Toscana ci sono 445 letti di terapia intensiva e sub-intensiva.

Coronavirus, cura, prevenzione e assistenza per turisti, studenti e ricercatori stranieri

Una nuova ordinanza sul fronte Coronavirus firmata dal presidente della Regione Toscana. La disposizione prevede che tutti gli stranieri soggiornanti nel territorio regionale per motivi di studio, ricerca, insegnamento e turismo avranno accesso ai percorsi di prevenzione e cura del Covid19 previsti dalle ordinanze nazionali e regionali sinora emanate. Anche per loro varranno le stesse condizioni: provenire da aree sottoposte a misura di quarantena o essere stati in relazione stretta e prolungata con un caso positivo e in presenza di evidenti sintomi influenzali e respiratori. «Anche per loro – annuncia il presidente Enrico Rossi che guida l’unità di crisi regionale sull’emergenza sanitaria da Coronavirus – garantiremo la stessa copertura sanitaria, gli stessi percorsi assistenziali e le stesse cure definite e assicurate a tutti i cittadini della Toscana».  Un’ordinanza fondata su due ragioni. «Anzitutto, la salute è una questione individuale e collettiva che non conosce confini e provenienze geografiche – prosegue Rossi -. Poi c’è una ragione di natura economica. Come ci dimostra uno studio dell’Irpet, le sole università straniere, in Toscana, generano un indotto economico e occupazionale di circa 150 milioni di euro all’anno, per almeno 3 mila posti di lavoro, che in caso di blocco o sospensione delle attività rischierebbe di lasciare a casa migliaia di persone. Ancora più significativi i numeri del turismo, che contano oltre 4 miliardi di euro l’anno per oltre 40.000 posti di lavoro. Per questo nei casi individuati dalle ordinanze nazionali, provvederemo noi come Regione Toscana a effettuare il tampone per queste categorie di persone. Oltretutto, non avendo queste persone un medico di famiglia, forniremo un numero cui rivolgersi per informazioni e per l’eventuale presa in carico. A differenza di altri Paesi – conclude Rossi – il sistema sanitario italiano è gratuito e per tutti, un valore a cui in Toscana non intendiamo rinunciare in nessun modo. Anche in questa circostanza, assicureremo cure e prestazioni a coloro che si trovano sul nostro territorio. Tali prestazioni saranno erogate a titolo gratuito al netto di eventuali assicurazioni, pubbliche o private, a copertura parziale e totale».

Attivo il servizio pre-triage nei presidi ospedalieri dell’Ausl Toscana Centro

Attivo da oggi il servizio pre-triage nei presidi ospedalieri dell’Ausl Toscana Centro. Fanno eccezione l’ospedale Mugello di Borgo San Lorenzo e Serristori di Figline Valdarno (dove sarà operativo in un secondo momento). Una misura adottata in accordo con le ultime disposizioni regionali per garantire un’attività di prevenzione e gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19. Il personale sanitario (infermieri) sarà presente h24 all’interno delle tende, allestite nei giorni scorsi all’ingresso di ogni pronto soccorso. Questo per garantire il servizio di pre-triage finalizzato ad individuare eventuali casi sospetti evitando così un accesso diretto al DEA. Laddove non saranno presenti i volontari della colonna mobile, poiché impegnati altrove, il personale di vigilanza sarà a disposizione per indicare il percorso di pre-triage a tutti coloro che presentano sintomi simil-influenzali (tosse, raffreddore). I pazienti individuati come casi sospetti dal pre-triage accederanno in pronto soccorso, indossando adeguati dispositivi di protezione (mascherina chirurgica). Le misure prevedono l’accesso attraverso percorsi particolari secondo disposizioni e procedure interne previste in ogni singolo presidio ospedaliero.

 

 

 

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