Covid-19: cambiate le modalità di gestione dei casi. Avviata una nuova indagine sulle varianti

Attraverso due circolari, il Ministero della Salute ha dato notizia di altrettante novità per la gestione e lo studio del Sars-Cov-2 nel nostro Paese.

 

Isolamento solo per i positivi

La prima, inserisce una serie di elementi di novità in riferimento alla gestione dei casi Covid positivi e dei loro ‘contatti stretti’. Se per chi contrae il virus poco cambia, le persone risultate positive al test diagnostico (molecolare o antigenico) per SARS-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento per 7 giorni (o 10 giorni per i non vaccinati o per chi non ha la terza dose o ha fatto la seconda dose da più di 120 giorni), tutti coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 dovranno osservare un periodo di autosorveglianza.

 

Per gli operatori sanitari test quotidiano

Non si applica più quindi la misura di quarantena per i non vaccinati o con copertura vaccinale incompleta. Fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto, tutti dovranno indossare mascherine Fffp2. Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi ci si dovrà sottoporre a test antigenico o molecolare. Se questo è negativo ma sono ancora presenti sintomi, il test va ripetuto al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto. Gli operatori sanitari devono eseguire un test antigenico o molecolare su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un soggetto contagiato.

Stima della prevalenza delle varianti  in Italia

Proseguono inoltre le indagini rapide (quick surveys) per stimare la prevalenza in Italia delle varianti Voc, ovvero quelle “di preoccupazione”, e di altre varianti di Sars-Cov-2. Una circolare firmata dal direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza stabilisce che i campioni raccolti lo scorso 4 aprile saranno analizzati tramite sequenziamento genomico. L’obbiettivo è stabilire una mappatura del grado di diffusione delle varianti Voc in Italia, ed in particolare della variante Omicron e dei suoi sottolignaggi.

L’indagine è coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il Ministero della Salute, le Regioni e le PPAA (Provincie Autonome). Quattro le macroaree considerate: Nord-Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia), Nord-Est (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna), Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), Sud e Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia).

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