«Cominciamo ad intravedere la luce in fondo al tunnel: i casi lievi aumentano, mentre diminuiscono i ricoveri, soprattutto in terapia intensiva». Lo afferma Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia dell’Ars tirando le somme del Rapporto sui casi di infezione da SARS-CoV-2 registrati in Toscana. Si cominciano a intravedere segnali incoraggianti dall’analisi dei dati relativi alla diffusione del Covid-19 in Toscana anche se la prudenza, come doveroso, resta massima.
Oggi i casi giornalieri risultano più numerosi rispetto ai giorni scorsi. Ma il dato è da raffrontare con il numero di tamponi effettuati: la percentuale di positivi è inferiore ad altre giornate. Fare test e tamponi a tappeto potrebbe davvero rappresentare una svolta sul fronte dell’emergenza Coronavirus. Dopo le polemiche dei giorni scorsi relative al divieto di fare tamponi privatamente, il presidente della Regione Rossi ha annunciato una convenzione-quadro regionale con i laboratori privati.
206 nuovi casi su 4.334 tamponi: positivo il 4,7%
I casi di Covid-19 in Toscana registrati oggi sono 206. Di più, dunque, rispetto a quelli degli ultimi giorni. Ieri erano stati 172, e nei giorni precedenti 154 e 175. Ma il dato va però raffrontato con il numero di tamponi effettuati nelle 24 ore. Oggi la Regione dichiara che ne sono stati fatti 4.334 nelle 24 ore (il numero più alto di test giornalieri dall’inizio dell’emergenza): questo significa che ‘solo’ il 4,7% è positivo. Un dato che non si discosta di molto da quello di ieri (172 positivi su 3.802, circa il 4,5%). Ma è sensibilmente inferiore a quello di lunedì, quando si erano registrati ‘solo’ 154 casi Covid su 1.843 tamponi, ovvero l’8,3%. Su domenica, con 175 positivi su 3.120, la percentuale è del 5,6%.
Dal 1° febbraio ad oggi nei laboratori toscani sono stati effettuati in tutto 60.985 tamponi, su 52.690 persone (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente). Solo nelle ultime 24 ore, sono stati fatti 4.334 tamponi. Questo aumento si deve al fatto che dall’inizio dell’emergenza il numero di laboratori impegnati nel processare i tamponi è passato da 3 a 13. Ma anche al fatto che finalmente sembra sia stata intrapresa la strada di fare il maggior numero tamponi possibile.
Di nuovo in crescita purtroppo, il numero dei decessi. Dal bollettino della Regione risulta che nelle ultime 24 ore sono morte 23 persone, quattro in più rispetto alle 19 di ieri. Restano in calo i ricoveri sia ordinari (-21 rispetto a ieri e 1.066 toteli) che quelli in terapia intensiva (-3 e 260 totali). Ad oggi sono 6.379 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. tenendo conto delle 138 guarigioni virali, delle 292 cliniche e dei 392 decessi, i casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 5.557. Ad oggi, le guarigioni (virali e cliniche) superano il numero dei decessi: 430 contro 392.
Rossi: “Una convenzione-quadro per definire il contributo privato alle attività di analisi”
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, relative al divieto di fare tamponi privatamente, il presidente della Regione Enrico Rossi, ha incontrato stamani i rappresentanti di alcuni laboratori. E ha annunciato una convenzione-quadro per definire il contributo privato alle attività di analisi. «Per noi è assolutamente importante definire un ordine di priorità nell’effettuazione dei test ed evitare che ci siano dispersioni, fughe in avanti, iniziative al di fuori di uno studio epidemiologico fine a sé stesse e controproducenti» – ha detto Rossi.
«Chi vorrà potrà aderire ad una convenzione-quadro regionale, proporre le proprie capacità produttive, naturalmente a prezzi equi – ha precisato il governatore della Toscana -. Noi di volta in volta concorderemo con loro i settori verso cui indirizzare l’iniziativa, stabilendo di volta in volta se essa sarà a carico del Servizio sanitario regionale o dei settori privati che richiedono di fare test». Domani sarà firmato un nuovo avviso-manifestazione d’interesse rivolto a tutti gli operatori accreditati.
Chi si ammala in Toscana? I dati analizzati da Ars in collaborazione con le Asl
Le statistiche ufficiali vedono al momento la Toscana 11ª in Italia per numero di casi. Sono 16 ogni 10.000 abitanti, contro la media italiana di 22. La nostra regione ha anche uno dei tassi di letalità (deceduti/casi) più bassi: 6% contro il 12,8% della media nazionale. Per andare più nello specifico l’Agenzia regionale di sanità, in collaborazione con la Asl Toscana centro ha realizzato un Rapporto sui casi di infezione da SARS-CoV-2 in Toscana. Per farlo, ha preso in esame i dati che gli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione delle tre Asl toscane hanno informatizzato sulla piattaforma messa a disposizione dall’Iss. Al 7 di aprile erano 4.812 le schede immesse: l’80,5% del totale.
«I dati che emergono da queste analisi ci restituiscono in modo chiaro il peso che anche la popolazione toscana ha dovuto sostenere in termini di conseguenze sanitarie – afferma Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia dell’Ars –. E il peso che anche gli operatori sanitari hanno dovuto affrontare. Gli operatori sanitari positivi al virus SARS-CoV-2 sono più di 500, quasi il 10% di tutti i casi positivi, una popolazione giovane di nemmeno 50 anni in media e molto spesso di sesso femminile. Ma cominciamo ad intravedere la luce in fondo al tunnel: i casi lievi aumentano, mentre diminuiscono i ricoveri, soprattutto in terapia intensiva».
Il dato: aumentano i casi lievi
Le persone con sintomi lievi o asintomatiche sono passate infatti dal 46% dei casi positivi nella settimana 1-7 marzo a più del 75% dei casi emersi nella settimana precedente al 7 aprile. Un dato che, visto in prospettiva, appare incoraggiante. L’analisi Ars-Asl conferma un dato già noto: il virus colpisce prevalentemente la popolazione matura ed anziana della popolazione. La maggior parte dei casi si registra nella fascia 51-70 (36,6%). Segue quella degli over 70 (34,3% dei casi), e quella dei 19-50 (26,1%). Solo il 3% ha meno di 18 anni. L’età media dei positivi è di 61 anni (in Italia è di 62).
Passando ad analizzare il livello di gravità della malattia, i dati dicono che il 31% dei casi positivi è stato ospedalizzato e l’8,8% ricoverato in terapia intensiva. Al crescere dell’età cresce il rischio di sviluppare manifestazioni più gravi di Covid-19. Circa la metà degli ultrasettantenni positivi al SARS-CoV-2 è stato ricoverato, rispetto a circa un terzo dei 51-70enni, al 12% dei 19-50enni e al 5% di bambini e adolescenti. Sul fronte dei decessi, oltre l’80% ha riguardato persone con più di 70 anni, con un indice di letalità (decessi/casi) del 12,1%. Scende all’1,5% nella fascia 51-70 anni. La fascia d’età sotto i 20 anni non è stata colpita. Oltre l’80% aveva almeno una patologia cronica concomitante.