Epatite C: continua lo screening gratuito

La campagna è intrapresa dalla Regione Toscana e riguarda tutti i nati tra il 1969 e il 1989

Continua lo screening gratuito sull’Epatite C per i nati dal 1969 al 1989. Molte delle persone, circa l’80%, contagiate dal virus dell’epatite C, infatti, non sanno di averla fino a quando non si manifestano sintomi.

Al momento non esiste un vaccino efficace contro l’epatite C, quindi l’unica strategia è identificare prima possibile chi si è inavvertitamente infettato per eliminare il virus con farmaci specifici.

Da qui la campagna intrapresa dalla Regione Toscana, che riguarda tutti i nati tra il 1969 e il 1989, fascia di età individuata dal Ministero della salute. Se diagnosticata precocemente, l’epatite C ha possibilità di guarigione molto elevate.

La terapia è semplice (compresse orali), rapida (durata 8-12 settimane), efficace (il virus viene eliminato in oltre il 95% dei casi) e senza o con minimi effetti collaterali. Grazie all’uso di questa terapia negli ultimi anni si è assistito a una drastica riduzione della morbosità e mortalità e a una quasi completa eliminazione del ricorso al trapianto di fegato correlato all’infezione da HCV.

Dall’epatite C si può comunque guarire

I nuovi agenti antivirali ad azione diretta hanno reso la cura una strategia economicamente efficace. L’importante è diagnosticarla per tempo.

I dati

Secondo Ars Toscana, alla data del primo luglio 2022, risultano presenti in Regione oltre 30mila persone che hanno fatto almeno un accesso al Sistema sanitario regionale con diagnosi di HCV (prevalenza 0,83%). L’analisi del trend mostra un incremento del numero di persone con infezione da HCV che hanno avuto accesso al SSR, confermando come le politiche attivate abbiamo favorito l’emersione della patologia (dal primo gennaio 2015 al primo gennaio 2022 il numero di persone che si sono rivolte al SSR per infezione da HCV è aumentato di 7.986 unità).

Nonostante ciò, permane una quota di soggetti che, nonostante risultino in possesso di esenzione per HCV cronica, non sono stati sottoposti a trattamento farmacologico o al ricovero ospedaliero e pertanto a rischio di andare incontro a un aggravamento del quadro patologico (3.811 persone).

“Dall’epatite C oggi si può guarire – evidenzia il referente scientifico dell’Azienda Usl Toscana centro, dr. Pierluigi Blanc – per farlo però è necessario diagnosticarla in tempo: l’infezione infatti spesso decorre senza sintomi, ma col tempo può diventare cronica ed evolvere in forme molto gravi e progressive che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato.

È possibile aver contratto l’infezione in molti modi, spesso anche banali come la condivisione di oggetti personali taglienti/pungenti contaminati da sangue infetto (ad esempio: rasoi da barba, forbici, spazzolini da denti, taglia-unghie, ecc.) o con tatuaggi, piercing o altre procedure estetiche invasive mediante strumenti che possono provocare ferite (anche microscopiche) della cute se eseguite in condizioni igieniche poco sicure, ed infine con rapporti sessuali non protetti.

E una persona infetta può trasmettere il virus ad altre persone anche quando non ha alcun sintomo e durante tutto il periodo della malattia”.

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