Fior di Prugna, punto di riferimento per le medicine complementari

L’intervista al direttore Carmelo Guido sulla storia del centro e il ruolo degli infermieri

Una struttura che negli anni è diventata punto di riferimento a livello regionale per le medicine complementari: agopuntura e medicina tradizionale cinese, fitoterapia e omeopatia. Per conoscere meglio il centro Fior di Prugna di Firenze, che presta assistenza ad adulti e bambini, proponendo un’ampia scelta di tecniche di medicina cinese, abbiamo parlato con il direttore Carmelo Guido, che ci ha raccontato la storia del centro e parlato del ruolo degli infermieri.

Quando e come nasce il Centro Fior di Prugna?

«Il Centro Fior di Prugna dell’Azienda USL Toscana, il cui nome deriva da una delle tecniche che accompagnano l’agopuntura, cioè il martelletto Fior di Prugna, nasce nel 1995 a San Donnino, frazione di Campi Bisenzio (FI) con l’obiettivo di integrare la medicina occidentale e la medicina tradizionale cinese. L’apertura del Centro all’interno del Servizio Sanitario Nazionale rappresentò una sfida unica nel suo genere, in una zona – quella di San Donnino – che negli anni ’90 aveva un alto numero di immigrati cinesi.

All’inizio l’attività si rivolse prevalentemente alle donne e all’utenza straniera, con poche ore settimanali, per poi estendersi rapidamente anche ai bambini e agli uomini e passare ad attività giornaliera. Verso il 2000 si è verificato un grosso cambiamento: l’Asl e la Regione Toscana hanno deciso di investire nella struttura, che è cresciuta e diventata molto più stabile, con un gruppo di lavoro multidisciplinare e attento alla qualità delle prestazioni, ai risultati ottenuti ma anche al gradimento da parte dell’utenza».

Poi c’è stata la svolta vera e propria…

«Nel 2002 il Fior di Prugna è diventato centro di riferimento regionale per la Medicina Tradizionale Cinese ma la svolta è stata nel 2005 quando le Medicine Complementari sono entrate nei Lea integrativi regionali, garantendo ai cittadini toscani l’accesso alle cure con il pagamento del ticket. I principi che ispirano l’attività di Medicina Complementare (Agopuntura, Fitoterapia e Omeopatia) nelle più generali politiche per la salute sono l’integrazione con le altre attività sanitarie, l’appropriatezza dei trattamenti basata sulle prove di efficacia, l’uguaglianza nell’accesso alle cure e l’umanizzazione delle stesse, il contributo di queste tecniche alla promozione della salute a al miglioramento degli stili di vita nonché la quasi totale assenza degli effetti collaterali che esse determinano. La recente letteratura dimostra poi che i pazienti che usano le MC ricorrono meno alle cure correnti e inducono un risparmio per i servizi sanitari nazionali».

Da quando siete nella nuova sede di Fiesole? Avete altre sedi?

«Nel 2015 il Centro si è trasferito nel Presidio di Camerata, a Firenze, attuando un ulteriore passo concreto verso l’integrazione delle Medicine Complementari nel Servizio sanitario regionale e nel gennaio del 2022 a Firenze nei locali ex-ISPO di Viale Volta. Dal 2017 il Centro Fior di Prugna è parte integrante della SOSD Centro di Coordinamento aziendale di Medicina Complementare e coordina 27 ambulatori di agopuntura, omeopatia e fitoterapia. Nel 2019 ha ampliato la propria attività con l’apertura di due ambulatori in attività istituzionale nella zona di Pistoia e Pescia, nel 2021 due ambulatori a Prato, di cui uno dedicato ai pazienti oncologici e l’altro alla terapia antalgica. Infine, nel 2022 un ambulatorio di Fitoterapia presso l’Ospedale San Giuseppe di Empoli e un ambulatorio di Agopuntura per la terapia antalgica presso l’Ospedale Serristori di Figline (FI), dove è già presente il DH Oncoematologico».

Quali sono le vostre attività principali?

«Le patologie prevalentemente trattate sono quelle legate al trattamento dei pazienti oncologici in corso di radio-chemioterapia per la riduzione degli effetti collaterali, patologie osteo-muscolo-scheletriche, ginecologiche, respiratorie, urinarie, gastrointestinali, cutanee, neurologiche, ansia e depressione di lieve entità, cefalee, patologie dell’infanzia e dell’adolescenza, alcuni disturbi della gravidanza e del puerperio, oltre le patologie acute come le paresi a frigore, Herpes Zoster e nevralgia del trigemino. Il centro continua a crescere in numero di prestazioni, qualità dell’assistenza e gamma di trattamenti offerti: vengono erogate più di 8.000 visite l’anno, sviluppate numerose ricerche cliniche e organizzati corsi di perfezionamento.

Dispone inoltre di una biblioteca specializzata in medicine complementari, discipline del benessere e bio naturali e tecniche per la promozione della salute con circa 1.500 fra libri, monografie, tesi, spoglio di articoli e materiale multimediale. È connessa al Centro educazione alla salute e fa parte delle biblioteche aziendali dell’Area fiorentina e del Polo Documentario e Network Bibliotecario della AUSL Toscana centro. Inoltre il Centro svolge attività regionali come il coordinamento delle attività di agopuntura del SST, la definizione di linee guida, formazione e aggiornamento degli operatori, formazione pratica master universitari, accreditamento eventi di MTC, attività di formazione in MTC e MC per personale sanitario del SST, incontri di aggiornamento sui protocolli terapeutici nelle cure complementari».

Qual è la risposta degli utenti e come è cambiata negli anni?

«Il progressivo aumento nel tempo delle richieste di visite/prestazioni ha posto il problema di un’organizzazione tale da avere una visione sempre più allargata verso le diverse patologie. Pertanto, si sono differenziati gli accessi al Centro, parte attraverso il CUP per patologie prevalentemente di tipo infiammatorio, e parte con accesso diretto, in particolare per i pazienti oncologici in corso di chemioterapia. Gli utenti sono sempre più informati su quali indicazioni possano avere le medicine complementari in ambito terapeutico, anche grazie a internet».

Qual è il ruolo dell’infermiere nelle attività del Centro?

«All’interno del Centro Fior di Prugna l’infermiere ha un ruolo importante; deve essere esperto nella medicina complementare e in particolare in MTC (Medicina Tradizionale Cinese). I nostri infermieri hanno fatto un percorso di formazione triennale in massaggio cinese Tuinà e altre tecniche come il martelletto Fior di Prugna (martelletto formato da 7 aghi con cui si stimolano particolari aree della cute in relazione alla patologia di presentazione), la moxibustione (riscaldamento dei punti di agopuntura usando della polvere o dei sigari di Artemisia), la coppettazione (che consiste nell’applicazione di coppette di vetro con effetto ventosa su determinati punti o zone della cute, in particolare nella terapia antalgica) e l’auricoloterapia (stimolazione del padiglione auricolare).

Alcuni di loro che hanno effettuato corsi di Auricoloterapia fanno attività di ambulatorio dedicata a questa tecnica, su protocolli prefissati usando aghi pulce e semi di vaccaria. Questo ci ha permesso di dare maggiore risposta alle numerose richieste dei pazienti affetti da alcuni dolori cronici con enormi benefici terapeutici».

Pensate in futuro di potenziare questa figura?

«Sicuramente si stanno organizzando sempre più corsi di formazione specifici per potenziare e motivare in maniera incisiva la figura dell’infermiere. Abbiamo inserito la figura dell’infermiere esperto in tecniche di MTC in diverse attività ambulatoriali dandogli autonomia nei trattamenti e creando un’integrazione medico-infermiere che porta a forte motivazione sul lavoro dal punto di vista della crescita professionale. La valorizzazione delle diverse figure sanitarie è fondamentale nel nostro Centro; abbiamo esportato questo concetto presso le altre strutture come ad esempio l’Ospedale Serristori dove, nel DH Oncoematologico gli infermieri usando i protocolli concordati tramite le tecniche di auricoloterapia e digitopressione sui punti di agopuntura, trattano l’ansia e la nausea nei pazienti in corso di chemioterapia.

Inoltre, all’Ospedale San Giuseppe di Empoli medici anestesisti e infermieri seguono con le medicine complementari il perioperatoio delle pazienti della Senologia. Altri corsi per infermieri sono in programmazione sul trattamento del dolore cronico e percorso perioperatorio sia negli ospedali dove sono già presenti queste attività, che in altri che hanno ne fatto richiesta successivamente».

 

Open chat
Hai bisogno di informazioni?
Scan the code
Powered by weopera.it
Ciao
Come posso aiutarti?

Se non hai WhatsApp Web sul tuo PC, puoi scansionare il codice dal tuo Smartphone per metterti in contatto con noi.