di Genoveva Alexa, infermiera pediatrica dell’Ospedale Meyer di Firenze
La Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza viene celebrata il 20 novembre di ogni anno per difendere e promuovere i diritti dei bambini attraverso dialoghi e azioni congiunti di sensibilizzazione e solidarietà internazionale. La data coincide con il giorno in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo e la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176. I quattro principi fondamentali della Convenzione sono:
- Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minorenni, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
- Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
- Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell’adolescente (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione internazionale.
- Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.
Nel contesto normativo italiano, possiamo citare come fonte ministeriale di più recente pubblicazione il Piano di Azione Nazionale per l’attuazione della Garanzia Infanzia, documento elaborato in linea con la Raccomandazione UE del 14 giugno 2021 che istituisce la Child Guarantee partendo dal principio “i diritti dei minorenni sono diritti umani.”
Il tema del 2023 della Giornata è “Per ogni bambino, ogni diritto” (nello specifico, per ogni bambino, la pace; per ogni bambino, un pianeta vivibile; per ogni bambino, una voce). Questa giornata diventa un’occasione per chiederci se possiamo fare un passo in più sulla strada della consapevolezza sulle concrete possibilità di cambiare il mondo dell’infanzia partendo dalla vita di tutti i giorni.
Al livello mondiale, ci sono molti problemi che hanno bisogno di un intervento deciso e risolutorio: violenza sui minori (circa 3 su 4 bambini tra i 2 e 4 anni subiscono regolarmente violenze dai propri famigliari/tutori), violenza sessuale durante l’infanzia e l’adolescenza (2,5 milioni di giovani donne di 28 Paesi europei riportano di aver subito episodi di violenza sessuale prima dei 15 anni), convivenza con i disturbi mentali (1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni, malnutrizione (la causa di oltre il 50% della mortalità infantile globale).
Sono state avviate negli anni diverse azioni per tutelare il diritto alla salute di neonati, bambini e adolescenti, sia a livello nazionale che a livello regionale e locale.
Le criticità principali per l’area salute in materie di diritti dei bambini e delle bambine in Italia sono riconducibili ai principi di appropriatezza, accessibilità ed equità. Dobbiamo ridurre i vincoli di accesso ai servizi di prossimità e di continuità delle cure per i minorenni e per le loro famiglie, con un approccio proattivo, garantendo l’ascolto dei loro bisogni. Il processo di riorganizzazione dei servizi territoriali diventa un’opportunità non indifferente per investire e rafforzare le attività di prevenzione e promozione della salute materno-infantile, la presa in carico dei problemi relativi alla salute mentale e alle dipendenze degli adolescenti, la definizione di modelli organizzativi socio- assistenziali territoriali innovativi che possano mettere al centro il bambino/adolescente con bisogni speciali e di cronicità. Pensiamo soprattutto ai percorsi definiti rivolti ai bambini/adolescenti che vivono in condizioni di povertà o a rischio di esclusione sociale, minorenni senza fissa dimora o in situazioni di grave disagio abitativo, minorenni con disabilità, con problemi di salute mentale, minorenni stranieri non accompagnati in strutture di assistenza alternativa, altre categorie di bambini con esperienze traumatiche pregresse (abuso, trascuratezza, istituzionalizzazione, interruzione dei legami affettivi). Tutte queste categorie di minorenni particolarmente vulnerabili necessitano di una équipe multidisciplinare sociosanitaria territoriale, debitamente formata, che possa assicurare una presa in carico globale, e di infrastrutture socio-sanitarie destinate (consultori, punti di ascolto, servizi in rete, continuità assistenziale ospedale-territorio).
Consideriamo che l’infermiere pediatrico, come figura professionale, deve essere incluso e deve avere un ruolo attivo nel team di professionisti, portando il suo contributo in tutte le aree di intervento (sociale, sanitaria ed educativa). Secondo il profillo professionale (D.M. n. 70/1997), “l’infermiere pediatrico è il professionista sanitario che, […], è responsabile dell’assistenza infermieristica pediatrica. Gestisce ed attua interventi di tipo preventivo, curativo, palliativo e riabilitativo nei confronti di neonati e bambini, sani o ammalati, fino al diciottesimo (18) anno di età, nonché nei confronti della famiglia e della comunità relativamente ad interventi di educazione sanitaria e promozione della salute”.
L’art. 6, comma 3, del “Codice del diritto del minore alla salute e ai servizi sanitari” recita: “In caso di ricovero in ospedale e dopo la sua dimissione, al fine di garantire la continuità assistenziale, il minore (in particolare se affetto da malattie croniche o disabilità), ha diritto di essere preso in carico da una rete multidisciplinare integrata, tra strutture universitarie o ospedaliere di riferimento e strutture sanitarie e sociali territoriali”. Parallelamente devono essere previsti percorsi di transizione (transitional care) dalla gestione pediatrica a quella dell’adulto per tutte le patologie complesse, croniche e/o disabilitanti, secondo le modalità più appropriate a garantire la continuità dell’assistenza sanitaria.
In considerazione di questa premessa, la figura professionale dell’infermiere pediatrico trova la giusta collocazione in ambito territoriale, affiancando il pediatra di libera scelta, il medico di medicina generale, l’infermiere di famiglia e di comunità, l’infermiere di cure primarie, l’assistenza domiciliare, l’assistente sociale, i rappresentanti del terzo settore, l’educatore scolastico. Inoltre, può svolgere un’azione di sensibilizzazione ed informazione sulle problematiche di target particolarmente vulnerabili, con un ruolo importante nell’attività di educazione alla salute, valutazione, raccolta dati e monitoraggio dell’assistenza sanitaria per bambini, bambine e adolescenti. Le attività di ricerca completano il quadro dell’impegno professionale per l’infermiere pediatrico.
Investire sulla salute dei minori rappresenta una delle politiche a lungo termine più efficaci per promuovere società pacifiche e sostenibili, contrastare la povertà, anche educativa, e le disuguaglianze, nonché rilanciare la crescita economica. La sfida dei prossimi anni è quella di trovare una strada condivisa e lavorare insieme per creare un continuum di interventi e misure per l’infanzia, evitare/eliminare la disparità territoriale, creare un contesto tecnologico ed informatico performante.
In conclusione, questa giornata dedicata richiama l’attenzione di ogni uno di noi verso il dovere di contribuire alla costruzione di un mondo migliore per i più piccoli, in quanto è un investimento per il futuro e una grande responsabilità nei confronti di questa generazione e dei suoi diritti universali.
Fonti:
- M. n. 70/1997
- https://www.unicef.org/world-childrens-day
- https://www.un.org/en/observances/world-childrens-day
- https://www.unicef.it/convenzione-diritti-infanzia/
- https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/infanzia-e-adolescenza/Documents/PANGI.pdf
- https://www.minori.gov.it/it/minori/5deg-piano-nazionale-di-azione-infanzia-e-
- adolescenza
- https://www.unicef.it/diritti-bambini-italia/salute/
- https://www.salute.gov.it/portale/saluteBambinoAdolescente/homeSaluteBambinoAdoles
- jsp
- https://www.biodiritto.org/Biolaw-pedia/Docs/Ministero-della-Salute-Codice-del-diritto-
- del-minore-alla-salute-e-ai-servizi-sanitari