Opi Fi-Pt: «Riformare e valorizzare RSA e RSD»

Un passaggio non più rimandabile

«Pur prendendo atto delle misure prese dalla Giunta Regionale durante il periodo legato alla pandemia, che in Toscana hanno permesso di assicurare qualità di vita agli ospiti di tali strutture – fanno sapere da Opi Firenze Pistoia -, chiediamo alla nuova Giunta e all’Assessorato alla Salute di proseguire nel disporre una politica tesa alla revisione del ruolo che le strutture oggi hanno. Questo in virtù di una epidemiologia sanitaria e socio-sanitaria complessa, la cui organizzazione, le competenze professionali, i professionisti in quantità e qualità sono da riposizionare in scenari innovativi e tecnologicamente appro- priati».

Nello specifico Opi Firenze – Pistoia chiede di rivedere il ruolo delle RSA nelle reti clinico-assistenziali sia ospedaliere che comunitarie e prevedere dotazioni organiche di infermieri sulle 24 h sia in numero adeguato alla complessità assistenziale che in possesso di competenze certificati per assistere gli anziani con cronicità e fragilità. Si evidenzia anche la necessità di determinare con apposito atto amministrativo l’obbligo in ogni RSA/RSD di coordinamento assistenziale qualificato con infermieri esperti in possesso di Master in Management e di prevedere un medico (possibilmente con competenze in geriatria) responsabile clinico in ogni struttura. E aprire opportunità per la dirigenza delle RSA a infermieri laureati con Laurea Magistrale e con corsi di alta qualificazione in management area sanitaria e socio sanitaria.

Tra le richieste anche quella di determinare uno specifico percorso di perfezionamento post qualifica obbligatorio per gli operatori socio-sanitari (OSS) che lavorano nelle RSA e RSD e di emanare inoltre linee guida tese ad evitare la contenzione in qualsiasi forma attuata garantendo libertà e dignità delle persone anziane. Inoltre si chiede di disporre politiche per uniformare i contratti fra area socio-sanitaria e area sanitaria e di prevedere una specifica indennità professionale per gli infermieri che operano nell’assistenza alle persone con cronicità, fragilità e fine vita. Infine, istituire un osservatorio permanente per definire criteri e standard per la sicurezza e la qualità di vita degli ospiti delle strutture in questione. L’Ordine chiede di partecipare in qualità di ente pubblico sussidiario dello Stato ai lavori delle diverse Commissioni che per finalità hanno l’assistenza, l’organizzazione, lo sviluppo della sicurezza e della qualità nelle strutture socio sanitarie.

[Fonte: La Nazione]

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