Già subito dopo la prova erano emerse contestazioni sulle domande e sulle condizioni affrontate dai candidati
“Con l’attuale carenza di infermieri e viste le condizioni difficili e le tante domande controverse, riteniamo un grave errore aver bocciato il 61,7% dei candidati”. David Nucci, vicepresidente di Opi Toscana e presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Firenze e Pistoia stigmatizza così quanto accaduto con il recente concorso Estar 39/2023/CON, che si è svolto ad Arezzo. I 3879 partecipanti alla prova sono stati infatti costretti a ore di attesa sotto il sole e al momento si sta valutando la correttezza delle domande sottoposte ai candidati.
“I dati raccolti in questi giorni confermano e, anzi, aggravano la prima impressione – prosegue Nucci – sia sulle domande sia sul fatto che la prova della mattina fosse più attinente di quella pomeridiana. I risultati delle ammissioni ci creano poi ulteriori perplessità: sono stati infatti 2.048 i non ammessi alla prova pratica su 3.879 e 345 i non ammessi alla prova orale. Su 3879 concorrenti, insomma, i respinti sono stati 2.393 e gli ammessi all’orale 1.486. In particolare 1.169 candidati sono stati respinti la mattina e 1.224 nel pomeriggio. I non ammessi alla prova pratica sono stati il 52,8%, i non ammessi all’orale l’8,9%, il totale del respinti è stato del 61,7%. Davvero un peccato e un errore sprecare un’occasione così importante per selezionare infermieri, scartando tanti professionisti in base a criteri poco pertinenti e discutibili”.
Il concorso pubblico unificato per titoli ed esami per la copertura di un posto a tempo indeterminato nel profilo di infermiere (area dei professionisti della salute e dei funzionari) e contestuale selezione per soli titoli per assunzioni a tempo determinato era stato bandito per tutte le Asl della Toscana.